Supplica alla Madonna Addolorata

5ª domenica di Quaresima - chiesa di Santo Stefano in Belluno
21-03-2021

O Maria, riconosciamo in te i tratti dell’Addolorata, di cui Simeone, avendo tra le braccia il bambino Gesù, ha detto: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima».
Anche noi siamo nella condizione di conoscere il dolore fino ad avere l’animo trafitto. In questo tempo, in particolare, siamo rimasti feriti negli affetti, nelle amicizie, nei nostri rapporti sociali, in comunità, nelle prospettive di vita e di convivenza civile, a livello locale, ma anche ovunque nel mondo.
Spesso il dolore ci ha fatto sentire soli e abbandonati. Il nostro pensiero va alle troppe vittime di questa pandemia, accanto a troppe vittime di altre situazioni drammatiche e di violenza nel mondo.
Sì, noi tutti “vogliamo vedere salvezza” che comporta fiducia nella vita e tra di noi, tra i popoli, nel seno di questa umanità a volte presuntuosa e a volte accasciata a terra.
La domanda posta ai discepoli di Gesù – «Vogliamo vedere Gesù» – è la domanda che poniamo a te, come figli che si fanno accompagnare dalla propria mamma.
Scorgi in essa i desideri più autentici, le necessità più oneste, le richieste più pure, più giuste e più dettate da un anelito di fraternità, che nessuna forza o entità che sia contro di noi può estirpare.
Con te ci affidiamo alla parola carica di futuro del tuo Figlio che ti ha riconosciuto madre di tutti noi, appeso ad una croce di condanna. In essa in realtà si nascondeva il segno divino del chicco di grano caduto in terra che muore per donare molto frutto a tutti.
Con te ci affidiamo alla sua promessa: «E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
Maria Addolorata aiutaci, soccorrici, accompagnaci sulla via della sua Pasqua. Ave Maria.