In una zona montagnosa, dai rami sorgentiferi di alcuni laghi nasceva il grosso fiume. Ma un tempo, una spaventosa siccità si abbatte su quel territorio, che ospitava una riserva indiana. Le immense praterie s’inaridirono, un vento bruciante carico di polvere screpolò la terra e prosciugò i torrenti. I bisonti emigrarono in cerca di terre più accoglienti. I nativi cominciarono a soffrire e a morire a causa della fame e della sete. Anche se pregavano e danzavano, la pioggia non arrivava.
Un vecchio capo indiano, che aveva la fama di essere molto saggio, comprese il motivo della sofferenza del suo popolo: il cuore e i pensieri dei suoi simili erano diventati aridi come la terra e il vento. Ricordava bene i tempi in cui ci si aiutava, si condividevano i beni, si proteggevano i più deboli, si sfamavano i bisognosi e ci si prendeva cura dei vecchi e dei malati. Attualmente ciascuno andava a caccia per conto proprio, raccoglieva i frutti della terra per sé e nascondeva ciò che possedeva con avidità; ormai, con un minimo pretesto, ci si disputava e ci si batteva per un nonnulla.
Un giorno, la nipote del vecchio saggio, una bambina molto sensibile, disse: «Nonno, ci dovrebbe essere un metodo per placare il Grande Spirito!».
Il vecchio rispose: «Piccola, bisognerebbe che tutti imparassero a condividere quello che hanno, che rispettassero gli altri e aprissero il loro cuore!».
La bambina convinse il nonno a convocare i membri della tribù e a consigliarli sul da farsi. Quella sera il vecchio, di fronte a tutti, disse: «E giunto per noi il tempo di placare il Grande Spirito. Raccogliamo quello che di più prezioso abbiamo e gettiamolo nel falò. Dio si convincerà che siamo ancora in grado di rinunciare a noi stessi e ci ricompenserà!».
Tutti gli indiani si ritirarono nelle loro tende per cercare le rispettive offerte.
Tornarono con degli oggetti, di scarsa importanza, e li gettarono nel fuoco. La nipote del vecchio, senza esitare, andò a cercare la sua bambola più bella, quella scolpita dal padre, rivestita di morbide pelli, addobbata con perle multicolori, uno splendido medaglione al collo e una piuma tutta rossa sulle nere trecce… La prese e la gettò nel fuoco.
In quello stesso istante si mise a piovere. E tutti capirono fino a che punto erano stati egoisti. Quella pioggia insegnò agli abitanti della riserva a essere più buoni e coprì le colline circostanti di splendidi fiorellini simili a una piuma colorata di rosso.
La parabola – raccolta tra i nativi dello Yukon (Canadà) – insegna che è più facile essere egoisti; ma ciò diventa sorgente di distruzione, aridità, divisione, solitudine… La generosità, invece, costa di più, ma genera sorrisi, fa fiorire comunità, unità, giustizia, pace…
A proposito dell’esistenza delle difficoltà nella vita degli uomini (come la siccità della parabola), racconta una leggenda indiana: «Il Figlio del Sole decise di uccidere le quattro forze malvagie: Freddo, Fame, Povertà e Morte. Una volta eliminate quelle forze, il popolo sarebbe vissuto sempre felice. Il Principe Celeste si scontrò con la prima forza, il Freddo, che gli disse: “Se tu dovessi uccidermi, il popolo soffrirebbe il caldo e le piante si seccherebbero tutte”. Allora il Principe decise di risparmiarla. Il Figlio del Sole incontrò la seconda forza, la Fame, la quale gli disse: “Se io morissi, la gente si ammalerebbe per l’eccesso di cibo”. Il Principe allora la risparmiò e si mise alla ricerca delle altre due forze. Incontrò la Povertà, la quale gli disse: “Non vorrei più vivere, perché sono infelice. Ma ti avverto sul pericolo di dare troppo benessere alle persone; in tal caso, assieme alla ricchezza e al benessere, proverebbero anche la noia”. Per evitare questi pericoli, il Principe decise di non ucciderla. Infine, il Figlio del Sole incontrò la Morte, la quale gli disse: “Senza di me, la gente non morirebbe mai e sulla terra ci sarebbero troppi abitanti e troppi vecchi”. Così il Principe risparmiò anche la Morte e, ritornato dai suoi, spiegò i motivi per cui aveva rinunciato a uccidere le quattro forze malvagie».
Benedizione Apache: «Che il sole ti porti nuova energia durante il giorno, che la luna dolcemente ti rigeneri di notte, che la pioggia ti lavi via le preoccupazioni, che il vento soffi nuova forza nel tuo essere, che tu possa camminare per il mondo e conoscere la sua bellezza tutti i giorni della tua Vita».