Venerdì 28 giugno la parrocchia di Caviola si è stretta attorno a don Bruno De Lazzer per festeggiare i suoi sessanta anni di sacerdozio. Proveniente dalla casa di riposo di Taibon, dove attualmente è assistito, è stato emozionante rivederlo con il suo sorriso sempre accattivante, anche se piuttosto debole a causa dei suoi 87 anni e degli acciacchi che purtroppo a questa età si fanno avanti.
La chiesa era gremita di tante persone che lo hanno conosciuto nei suoi anni di servizio, oltre che nella parrocchia di Caviola per venti anni, anche nelle comunità di Pieve di Livinallongo e di San Tomaso come pastore buono. Non sono mancati tanti amici ospiti e villeggianti, che hanno voluto rendere omaggio a una persona sempre disponibile al dialogo e al rapporto cordiale e fraterno; persone conosciute soprattutto nel periodo di ferie e nelle scarpinate settimanali fatte sugli itinerari di montagna.
Don Sandro De Gasperi, che nel suo percorso vocazionale al sacerdozio è stato accompagnato proprio da don Bruno, ha presieduto la celebrazione eucaristica assieme a don Bruno, don Vito De Vido, don Luigi Canal e don Elio De Favero. Dopo il primo saluto, ha ricordato il percorso fatto da don Bruno, prima in famiglia, ricordando la mamma, il papà, il fratello; e poi la vita in seminario fino all’ordinazione, fatta dal vescovo Muccin con l’unzione delle mani nella chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Nell’omelia, rivolgendosi al festeggiato, ha rimarcato il valore delle mani, che si apprestavano ad essere pronte ad accogliere il dono dello Spirito Santo. Quelle mani vuote che però hanno saputo fare tanto del bene ovunque ha svolto la sua opera di pastore e di distributore di grazie nei battesimi, nei matrimoni, nelle esequie ma soprattutto proclamando la parola di Dio e offrendo a tutti il pane consacrato, a iniziare dalla prima comunione data ai fanciulli. Mani che hanno stretto tante altre mani e che ancora in questa occasione non ha lesinato a nessuno. Mani che mai si sono stancate di pregare per le persone bisognose, per il bene dei paesi, per ringraziare il buon Dio e la Beata Vergine per quanto ricevuto. Anche oggi quelle mani sembrano vuote – ha detto don Sandro – ma in realtà sono piene di tanto bene, di esperienza e vocazione vissuta con fedeltà alla volontà di Dio. Alla fine non rimane che una sola parola “un grande grazie” da parte di tutti a cui sono seguiti gli applausi.
Al termine della funzione anche don Bruno, visibimente commosso, ha voluto esprimere il suo grazie per quanto ha ricevuto in tanti anni anche dai sacerdoti e da tanti collaboratori che lo hanno aiutato, concludendo poi con la benedizione ai presenti.
All’esterno della chiesa infine non è mancato un ricco rinfresco, dove tutti hanno potuto stringere le sue mani e godere nel salutare una persona umile, che a tutti ha offerto il suo sorriso.