Nella conferenza stampa del 6 giugno scorso, presso il Palazzo Piloni della Provincia di Belluno, è stato annunciato ufficialmente che tra i premiati del Pelmo d’Oro 2024 per la Cultura alpina c’è anche don Sergio Sacco Sonador. Si tratta di un riconoscimento del quale anche tutta la comunità diocesana si compiace vivamente.
Don Sergio infatti è stato e continua ad essere, con genuino spirito sacerdotale, uno dei più attivi promotori di cultura. Non a caso nello Statuto dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, da lui fondato nel 1976 con altri confratelli, si legge che esso si propone di operare «nello spirito del pensiero e della tradizione cattolica». Attraverso l’opera dell’Istituto, concretizzatesi con la pubblicazione di oltre trecento volumi, concernenti la storia, l’arte, l’architettura, la linguistica, la toponomastica egli ha offerto preziosi strumenti di conoscenza. Non meno importanti sono stati i convegni da lui promossi con Università e Centri di cultura italiani ed esteri.
Dal 1977 è direttore del bimestrale “Dolomiti. Rivista di cultura ed attualità della Provincia di Belluno”, della tiratura di circa 2000 copie e divulgata anche in Università e Centri di cultura italiani ed esteri, nella quale offrono il loro contributo un notevole numero di collaboratori, tra i quali anche parecchi ricercatori giovani bellunesi. Sempre per valorizzare gli studi non solo provinciali, ma dell’intera area alpina, va ricordata anche l’organizzazione del “Premio Caterina De Cia Bellati Canal”, di cui don Sergio è presidente, rivolto a libri e a tesi di laurea, con lo scopo di valorizzare soprattutto i giovani studiosi. Ha inoltre fondato la “Scuola di formazione sociale e politica”, nonché per alcuni anni una “Scuola di diritto della Montagna”.
Una particolare competenza personale di don Sergio è quella in campo linguistico, frutto anche dei suoi studi accademici con la Laurea in Lingue e Letterature straniere moderne, con specializzazione in lingua francese, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e specializzazione presso la Sorbonne Université di Parigi e una seconda laurea in Lettere classiche nel 1972 presso l’Università di Trieste. Ha valorizzato la cultura ladina sia con la rivista da lui diretta “Ladins”, sia attraverso convegni e pubblicazioni. È stato anche docente in una “Scuola di diritto Regoliero“ di alto profilo.
Dal 1960 al 2015 è stato insegnante di francese, greco classico, latino, italiano, storia dell’arte presso il Seminario Gregoriano e il Liceo Classico A.Lollino, nello spirito del più disinteressato volontariato come nel resto della sua attività culturale. Non a caso, sempre per citare lo Statuto sopra ricordato dell’Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, egli ha voluto che all’articolo 3 figurasse questa dicitura «senza alcun scopo di lucro (né oggettivo né soggettivo)».