Conclusione dei restauri della casa natale di Papa Luciani

«Il primo amore non si scorda mai!»

Un’originale “reliquia” consegnata alla memoria di pellegrini e visitatori

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Quando si arriva al tetto, l’usanza paesana prevede la “festa del colmo”. È il motivo del festoso incontro che si è vissuto a Canale d’Agordo nel pomeriggio di domenica 3 novembre. Una piccola folla di persone, provenienti da diverse parti del Veneto, si è raccolta davanti alla casa natale di Papa Luciani, un edificio che risale almeno al 19° secolo, ma che negli ultimi cinque anni è stato oggetto di un’importante opera di ricupero strutturale e funzionale.

Tra i presenti il cardinale Beniamino Stella, che è stato postulatore della causa di canonizzazione dal 2015 al 2022; e poi il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni; il vescovo emerito Giuseppe Andrich e il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, nelle vesti del padrone di casa. Infatti nel 2019 è stata la sua diocesi ad acquisire la casa, grazie alla generosa donazione del cardinale Beniamino Stella, che ha voluto onorare il Vescovo della sua giovinezza, mettendo a disposizione la somma per mettere a disposizione dei pellegrini questa casa, destinata a diventare una significativa “reliquia” del Beato.

Ha pienamente colto il senso di questa festa la vicesindaca Marilena Luchetta, portavoce di un messaggio del sindaco Massimo Murer: «Quando il nuovo papa Giovanni Paolo I, il 3 settembre 1978, aveva accolto i Vittoriesi all’udienza privata aveva esclamato: “Il primo amore non si scorda mai!”. E fu in effetti il primo amore quello che unì il nuovo pastore vittoriese alla sua gente, nella sua prima esperienza da vescovo. È bello quindi, che sia stata proprio la diocesi del suo “primo amore” a essersi presa cura del luogo in cui il Beato Giovanni Paolo I era nato il 17 ottobre 1912».

L’operazione, avviata nel 2019, ha comportato una serie di interventi che – anno dopo anno – ha portato agli ultimi recenti ritocchi, con l’adeguamento degli impianti termico ed elettrico, la pavimentazione, l’allestimento di una sala per incontri nel sottotetto, la videosorveglia da remoto e, infine, l’arredo urbano attorno alla casa. Il tutto onorato da una lapide commemorativa: «Questa casa natale del beato Giovanni Paolo I – proprietà della famiglia Luciani e acquistata nel 2019 dal card. Beniamino Stella postulatore della Causa di canonizzazione – fu donata alla diocesi di Vittorio Veneto durante l’episcopato di mons. Corrado Pizziolo. Restaurata con i contributi della CEI, del patriarcato di Venezia e di alcuni generosi benefattori fu inaugurata il 23 aprile 2022. Conclusi i lavori definitivi viene consegnata alla memoria dei visitatori oggi, 3 novembre 2024». E poco sotto un’invocazione: «Dal cielo ci guidi il suo preclaro esempio di umiltà e ci protegga la sua intercessione di mite e sollecito pastore».

Il vescovo Pizziolo ha pubblicamente ricordato l’impegno economico che ha toccato i 500mila euro, di cui metà coperti dalla generosità del cardinale, il 30% da benefattori vittoriesi, il resto dal Patriarcato di Venezia e dalla CEI. Non ha mancato di ringraziare il Comune e la Parrocchia di Canale d’Agordo e la Fondazione Papa Luciani.

Dopo la benedizione e lo scoprimento della lapide, la festa è continuata nella chiesa parrocchiale con il concerto della Piccola Orchestra Veneta, diretta dal maestro Giancarlo Nadai, che ha eseguito pregevoli pezzi di musica barocca, da Vivaldi a Haendel. I brani musicali sono stati intervallati dalla lettura di alcuni discorsi di Luciani, interpretati da Paola Brunello. Particolarmente intensa l’omelia che, pochi giorni dopo l’ordinazione episcopale, Luciani aveva pronunciato in quella stessa chiesa, domenica 4 gennaio 1959: «Io sono la pura e povera polvere; su questa polvere il Signore ha scritto la dignità episcopale dell’illustre diocesi di Vittorio Veneto».