In queste settimane gli uffici dei commercialisti e i Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale diventano «fucine stridenti», nella lotta contro il tempo per chiudere le dichiarazioni dei redditi: scontrini, fatture, deduzioni… In fin dei conti la cosa più semplice è la scelta da fare per destinare l’8xMille delle imposte sul reddito.
Tra le varie possibilità, sotto la voce “Chiesa cattolica” ci sono le diocesi italiane, compresa la nostra. Quei fondi servono per il sostentamento dei preti che operano nelle parrocchie, oppure diventano concreto aiuto per molte persone in situazione di disagio economico. Ma c’è anche un corposo capitolo che riguarda la conservazione degli edifici parrocchiali e dei beni culturali.
Spulciamo alcuni esempi relativi all’anno 2023. Nella parrocchia di Cencenighe è stato necessario rifare il tetto del cosiddetto “Asilo Vecio”, oggi utilizzato come centro per tutte le attività pastorali della parrocchia. L’impegno di spesa per la comunità era di 92.989,80 euro; la diocesi ha potuto venire incontro con un contributo di 10mila euro, attinto ai fondi 8xMille.
Anche per l’asilo di Fusine è giunta una richiesta di aiuto, per sostituire l’ obsoleta caldaia a gasolio e contestualmente modificare e adeguare alcune parti dell’impianto termico. Oggi la struttura è utilizzata per alcune attività pastorali delle otto comunità della valle, ma anche da gruppi parrocchiali e famiglie, presenti in Zoldo nel periodo invernale ed estivo per campiscuola e attività formative. Il preventivo di spesa era stimato in 18.650 euro, coperto per 13mila euro da un contributo dell’8xMille.
Analogo intervento è stato effettuato per la canonica di Vigo di Cadore, che funge anche da cappella invernale e dove ci sono le sale destinate al catechismo. Su un preventivo di spesa di 21.620 euro, la diocesi ha potuto contribuire con 10mila euro dai fondi dell’8xMille.
La chiesa parrocchiale della comunità di Santa Croce del Lago richiedeva la completa sostituzione di grondaie e pluviali, di mantovane e scossaline, ormai deteriorate, con conseguenti infiltrazioni di acqua sui muri perimetrali. Un impegno di spesa di 40mila euro, coperto al 50% da un contributo attinto ai fondi dell’8xMille.
La parrocchia di Cavarzano si è invece impegnata nel restauro di un antico Crocifisso ligneo del XIV-XV secolo, che era custodito nella vecchia chiesa dei santi Quirico e Giulitta e che, dopo il restauro, sarà collocato nell’attuale chiesa parrocchiale, cui darà un tocco di particolare pregio. Così ne parla don Giacomo Mazzorana, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali: «È una delle sculture più antiche della nostra diocesi. Di stile nordico, ricco di eccezionale espressività, da diverso tempo gli studiosi ne avevano evidenziato l’importanza, chiedendo che ci si attivasse per l’attuale intervento che si sta rivelando, oltre che complesso, ricco di felici sorprese, in attesa della prossima permanente collocazione nella chiesa parrocchiale». Per il delicato restauro dell’antico crocifisso è stata stimata una spesa di 18mila euro, cui la diocesi può contribuire con 5mila euro dei fondi derivanti dall’8xMille.
Sono soltanto alcuni esempi, ma ancora una volta evidenziano quanto la firma sull’8xMille permetta alla diocesi di intervenire sul territorio, aiutando le parrocchie in difficoltà ad affrontare spese importanti per la manutenzione degli immobili in cui si svolte la vita delle comunità, come anche per salvaguardare il patrimonio culturale che dalle generazioni passate ci è stato affidato in custodia, perché lo trasmettiamo a chi verrà dopo di noi. [DF]