Ricomincia domani, 11 settembre, l’anno scolastico al Liceo scientifico e classico «Lollino». I dieci studenti nella classe prima in realtà sono già da venerdì 6 settembre a scuola per alcune ore di acclimatamento, dedicate al ripasso della grammatica italiana; gli altri 57 (per un totale di 67 studenti) sono attesi mercoledì alle 9 al discorso di benvenuto e di augurio del preside, don Giuseppe Bratti, per iniziare subito dopo in aula con le prime ore di scuola, dedicate alla presentazione dei programmi.
La tonalità dominante in queste ore nei corridoi della scuola è la fiducia e l’ottimismo: sono in corso i contatti con «Scuole per crescere» – il Consiglio di presidenza ha trascorso una giornata a Firenze, nella più grande delle scuole affiliate a Scuole per crescere, per rinsaldare i rapporti già allacciati – con l’obiettivo di giungere al più presto a ufficializzare con tutti i crismi la nuova gestione della scuola, con l’obiettivo che subentri al Seminario Gregoriano di Belluno, nel cui grembo la scuola è nata.
Inoltre, dal punto di vista didattico, va registrata con soddisfazione la continuità dei docenti (pressoché nessun cambiamento rispetto all’anno scorso e nessuno nelle materie di indirizzo, sia classiche che scientifiche), seppure con qualche rammarico per il saluto di alcuni colleghi: monsignor Giacomo Mazzorana in primis, che lascia l’insegnamento di storia dell’arte pur continuando a collaborare con la scuola per qualche proposta o attività.
Va registrato che da qualche anno, nella totalità della scuola, gli studenti dello scientifico sono superiori di numero a quelli del classico, un segno di consolidamento dell’indirizzo scientifico che sta crescendo assieme alla radice umanistica della scuola. Sia per lo scientifico che per il classico gli studenti troveranno un curriculum di tutto rispetto, con l’inserimento del diritto e di un’ora in più di inglese; tutto per consentire al Lollino e ai suoi studenti di affrontare ben equipaggiati le sfide educative di oggi.
Il primo obiettivo resta di mantenere e potenziare quell’attenzione ai singoli studenti e studentesse, per creare un clima di collaborazione e di fiducia tra studenti, nonché tra studenti e docenti, così da agevolare la proposta e l’apprendimento e non la prestazione intellettuale fine a se stessa. Nella scuola può risuonare e di fatto risuona il primo annuncio del Vangelo alle famiglie di oggi.