Incontro unitario degli organismi diocesani di comunione

La Chiesa nella “feconda crisi” del nostro tempo

Come sollecitare la vitalità e la missione anche nelle comunità più piccole?

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Una Chiesa in crisi? Sotto l’aspetto anche solo numerico, sì. Il tempo che la Comunità ecclesiale sta attraversando, sia nella sua dimensione universale che particolare, sta infatti facendo emergere ciò che dal punto di vista statistico è evidente, progressivo e, molto spesso, sofferto: la “Cristianità”, come la intendiamo, è al tramonto. Eppure, ci sono altre “emergenze” che il Cammino sinodale ormai intrapreso sta mettendo in luce delineando una Chiesa – espressione di mons. Erio Castellucci – «senza l’ansia di contare e di contarsi, ma con l’unica passione di innestare lo stile di Gesù nel quotidiano, prima di tutto con la testimonianza della vita». In questa prospettiva dunque, complessa ma interessante, si è svolto presso il Centro Papa Luciani di Santa Giustina l’incontro unitario degli organismi di comunione della Diocesi, freschi di recente rinnovo e pronti ad un prossimo e intenso quinquennio di lavoro.

Nella mattinata di sabato 15 giugno una rappresentanza dei membri del Consiglio pastorale diocesano, del Consiglio presbiterale, del Collegio dei Vicari foranei e del Coordinamento degli uffici pastorali si sono riuniti per un momento di conoscenza di scambio che qualifica un avvio condiviso e oriento al futuro. Un’ occasione che ormai è consueta ma che questa volta diventa davvero propizia per la conoscenza reciproca.

A questo primo scopo è stata allora dedicata la parte iniziale dell’incontro – moderato, sapientemente, da don Claudio Centa. Dopo il momento di preghiera, arricchito da una riflessione di padre Gianluigi Andolfo, è seguito una presentazione a più voci delle varie realtà che compongono il poliedrico quadro degli organismi di comunione, visti nelle loro specifiche funzioni e ambiti.

“Piatto forte” le due relazioni successive che hanno inquadrato meglio lo scenario del cammino sinodale visto dalla prospettiva italiana: è toccato a don Davide Fiocco riprendere i cinque punti le tappe e gli snodi salienti di questo complesso periodo mentre a Giulia De Prà – che con don Davide condivide la rappresentanza della nostra diocesi a livello nazionale – è spettato il compito di enucleare in quattro “salti” le maggiori “emergenze” che dal Sinodo disegnano  i tratti di una Chiesa secondo lo stile di Gesù.

La seconda parte della mattinata ha visto l’intera assemblea protagonista nell’approfondire meglio le tematiche inquadrate, in un’ottica di programmazione futura, a partire dalla Carta d’Intenti (documento che per la Chiesa di Belluno-Feltre rappresenta un primo frutto di cammino sinodale). Suddivisi in quattro gruppi e seguendo una metodologia affine alla conversazione nello spirito, i componenti, preti e laici insieme, hanno insieme cercato di condividere sulle seguenti domande: «Che cosa sarebbe fruttuoso sviluppare in ogni comunità perché sia vitale?» e «Quali servizi e compiti essenziali affidare per sollecitare la vitalità e missione anche delle comunità più piccole?»  Da tale esercizio, sintetizzato in plenaria e le cui istanze sono ancora da lavorare, prende spunto il cammino della Chiesa diocesana che in questo incontro dei suoi organismi di partecipazione manifesta una tappa del suo cammino: Popolo di Dio immerso nella “feconda crisi” del nostro tempo.