Una chiesa gremita e in festa quella di San Giovanni Bosco domenica 7 luglio. La parrocchia salesiana ha accolto il giovane don Stefano Da Rin Zanco, ordinato sacerdote in Germania un mese fa, per la sua “messa novella” a Belluno. Don Stefano (classe 1988), originario di Laggio di Cadore, si è trasferito con la sua famiglia a Belluno nel 1999, dove ha iniziato a frequentare la vita della parrocchia di “Don Bosco”, entrando a far parte di una delle comunità neocatecumenali. Stefano ha infatti scoperto la sua vocazione all’interno del Cammino neocatecumenale, un itinerario di formazione cristiana di scoperta della fede grazie al quale ha conosciuto l’amore di Gesù Cristo. In questo contesto è maturata la chiamata a seguirlo nel sacerdozio e diventare missionario, dando la sua disponibilità ad essere inviato in qualunque parte del mondo ce ne fosse stato bisogno. Così nel 2011 è stato inviato al Seminario “Redemptoris Mater” dell’arcidiocesi di Colonia, dove ha cominciato il suo cammino di formazione. I seminari “Redemptoris Mater” sono seminari internazionali, diocesani e missionari: i seminaristi che ne fanno parte sono giovani provenienti dalle comunità neocatecumenali di tutto il mondo, si formano come preti incardinati nella diocesi di appartenenza del seminario e dipendono dal vescovo, sono disponibili ad essere inviati in qualsiasi zona del mondo, con il permesso dell’ordinario diocesano. Il percorso è stato lungo e impegnativo: dopo due anni di studio del tedesco, nel 2013 ha cominciato gli studi teologici, che sono durati fino al 2018. In seguito don Stefano ha svolto due anni di esperienza missionaria in Germania prima e nella Svizzera tedesca poi, nonché un anno di esperienza pastorale a Belluno, nella parrocchia di Cavarzano. Nel 2021 ha poi cominciato uno studio di Licenza in Teologia prossimo alla conclusione. Il 4 giugno 2023 ha ricevuto l’ordinazione diaconale e ha cominciato a prestare servizio come diacono nell’arcidiocesi di Colonia presso la parrocchia di Bonn-Bad Godesberg. Sempre a Colonia, nel Duomo, ha dato il suo “sì” definitivo al Signore ed è stato ordinato presbitero il 7 giugno scorso, solennità del Sacro Cuore di Gesù, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale Rainer Maria Woelki.
Nell’omelia il giovane sacerdote si è soffermato sulla reazione degli abitanti di Nazareth a vedere il loro compaesano Gesù insegnare nella sinagoga: altre erano le loro aspettative di Messia e per questo non lo accettano e si scandalizzano. Il passaggio alla nostra realtà quotidiana è breve: quante volte anche noi possiamo scandalizzarci dei metodi di Dio per portarci alla fede e alla salvezza, quante volte fatichiamo a riconoscerlo nelle persone che ci manda. L’invito di don Stefano è quello di accogliere il Signore che viene nella Nazareth della nostra vita reale. «Il Signore si presenta a noi tramite persone normali e deboli, ci parla nella normalità della vita: vale la pena incontrarlo, amarlo e dare la vita per l’annuncio del Vangelo».
È stata una celebrazione ricca di gioia e di gratitudine per il dono di don Stefano alla Chiesa. La messa ha avuto inoltre una particolare nota “multilinguistica” in quanto il vangelo è stato letto anche in tedesco, essendo presente una rappresentanza dalla Germania che ha accompagnato il novello sacerdote, e al termine è stata pronunciata una preghiera di ringraziamento in francese in occasione della prima comunione di due ragazzi, Vittorio e Alessandro. Una significativa testimonianza dell’universalità della Chiesa e del messaggio di Cristo.
Altre “messe novelle” attendono don Stefano nella sua trasferta bellunese prima di rientrare in Germania: domenica 14 luglio, alle ore 10.00, celebrerà nella chiesa pievanale di San Martino di Vigo di Cadore e ore 20 dello stesso giorno nella chiesa parrocchiale di Lozzo di Cadore. Infine don Stefano presiederà la S. Messa in onore dei santi Quirico e Giulitta nella vecchia chiesa parrocchiale di Cavarzano lunedì 15 luglio alle ore 20.30.
Giorgio Reolon