Laici nel mondo e consacrati. Chi sono? Tra le diverse vocazioni ce n’è una nella Chiesa che presenta il volto di donne e uomini chiamati a vivere “in pienezza” di umanità l’appartenenza a Dio, senza un segno esteriore, un abito che li contraddistingua. Si tratta di un’esperienza evangelica che si esprime nell’ essere presenti tra la gente, nello stare dentro la storia complessa del nostro tempo, rimanendo nel proprio ambiente di lavoro, familiare, sociale, politico, come sale che dà sapore e lievito che fermenta. «I nostri piedi camminano su una strada, ma il nostro cuore batte in tutto il mondo»: così scriveva Madeleine Delbrel, assistente sociale francese, pioniera del carisma della laicità consacrata.
Degli Istituti secolari, comunità fraterne formate appunto da laici che generalmente non hanno vita in comune e condividono tempi di formazione, missione, impegno, si parlerà in un Convegno organizzato dalla Conferenza Italiana Istituti Secolari del Triveneto nella mattinata di sabato 9 novembre presso l’Istituto Teologico S. Antonio Dottore (Via S. Massimo, 25).
L’occasione è offerta dal centenario della nascita di tre Istituti presenti in diversi paesi e città del Nord Est: Missionarie della Regalità di Cristo, San Raffaele Arcangelo -Famiglia delle Figlie di Dio-; Apostole del Sacro Cuore. Una vocazione originale, con un Carisma da vivere, in un mondo lacerato e conflittuale che la Chiesa riconoscerà solamente nel 1947, quale dono dello Spirito.
L’appuntamento è alle ore 9 .00 con l’introduzione al convegno del coordinatore Giorgio Mazzola (Ist. Cristo Re di Milano), l’intervento di Catia Palladino di Novara – già docente di storia e filosofia – sul tema: “Il carisma della laicità consacrata nella storia: 1919-2019 cento anni di presenza e dialogo”; a seguire le testimonianze al femminile del cammino percorso dai tre Istituti protagonisti con possibilità di dibattito.
L’invito è rivolto a tutte le persone interessate a conoscere questa vocazione, ai responsabili dei Centri diocesani per le Vocazioni, agli operatori pastorali, alle associazioni e ai movimenti ecclesiali del Triveneto.