Abbiamo incontrato persone appassionate, competenti e gioiose. Un Convegno all’insegna dell’“Infinito da esplorare” dentro di noi per poterlo portare agli altri. L’appuntamento formativo annuale, organizzato dall’Ufficio Scuola per gli insegnanti di religione e di altre discipline, ha offerto due giornate variegate per contenuti e interattive. L’equipe che ha pensato l’incontro evidenzia la continuità con il tema della scorsa edizione, “la bellezza dell’educare”: dalle varie sfaccettature dell’educare abbiamo fatto un passo “oltre”, cogliendo la bellezza dell’educare all’interiorità, all’andare oltre le apparenze per trovare modi di entrare in relazione autentica con noi stessi, con gli altri, con Dio.
«L’infinito è bello!». La giornata di venerdì 6 settembre si è svolta a Vittorio Veneto presso il Museo di arte sacra, con la visita alla mostra permanente di icone accompagnati dall’autrice Nikla De Polo e al Castello di San Martino con la visita guidata del direttore del museo don Mirko Miotto. «Desidero introdurvi nel mistero per intravvedere la luce», ha esordito l’appassionata iconografa, che ha evidenziato nella sua presentazione-testimonianza l’importanza di “ricostruire l’icona di Dio che ciascuno di noi è”. Nikla, che ha vissuto un grave lutto e riscoperto gradualmente la fede, ha affascinato per la speranza e la serenità che comunica. Scrive icone da 40 anni e ha scelto di farle conoscere solamente come mezzo di preghiera.
Interessante e curioso il percorso storico-artistico offerto da don Mirko Miotto nel Castello, sede vescovile con amena vista sulla cittadina. La visita si è conclusa nella nuova cappella, ricca di simboli che silenziosamente uniscono creazione e redenzione attraverso l’essenzialità. Così come è essenziale notare, entrando, che l’aula era una stalla, che rimanda alla nascita di Cristo povero e umile.
Luciano Pace, docente di didattica generale e della religione della diocesi di Brescia, ha tenuto il suo intervento presso la Casa dello studente, coinvolgendo i partecipanti anche nella presentazione del suo blog per una didattica attiva. «A scuola si può comunicare l’infinito in molti modi e tramite diverse discipline» – ha esordito il relatore – che ha voluto mostrare in che senso alcuni elementi della cultura cattolica gettano luce sull’esperienza del pensare e del desiderare (che investe anche il desiderio di conoscere), connesse con l’infinito. Cultura che ha una sapienza da donare, attraverso linguaggi e modalità di insegnamento vicini alla sensibilità delle giovani generazioni.
Educare alla felicità attraverso le parole, che hanno un grande valore e potere. Questa potrebbe essere la sintesi della mattinata di sabato 7 settembre presso il Centro Papa Luciani, dove si sono alternati Lucia Suriano, ricercatrice e insegnante di lettere con esperienza nel campo della disabilità e Piergiorgio Reggio, pedagogista e docente universitario, che a Belluno aveva tenuto un corso di formazione su don Milani.
Due laboratori apprezzati, divertenti e capaci di suggerire tecniche di partecipazione per una didattica che valorizzi la parola e… la risata. Siamo professionisti della parola – si è detto – e dobbiamo imparare a codificare e decodificare senza stancarci. Nelle attività di gruppo è emersa l’esigenza di “ribaltare stereotipi e falsi miti educativi” per una scuola capace di includere realmente tutti, a partire dalla fecondità che può manifestare la stessa fragilità.
La “Piero-Angela della Bibbia”. Così è stata definita Antonella Anghinoni, biblista esperta in ebraismo che, presentando alcune figure femminili, ha attraversato temi poco frequentati anche in ambiente cristiano: le matriarche bibliche, la bellezza (categoria da riconsiderare e comprendere alla luce del fascino dell’Infinito), la sterilità, il sorriso. Un messaggio entusiasta e convincente: la Bibbia, da rileggere anche attraverso le donne che hanno saputo ascoltare, contiene storia di salvezza da interpretare nell’oggi: salvezza vuol dire relazione dinamica con Dio per arrivare allo shalom, alla pienezza di vita.
Paola Barattin