Gesù osservava quelli che facevano offerta al tempio, non per curiosità come si può essere portati a fare, ma per tener conto di una persona che pareva insignificante e che passava inosservata per tutti. Tutti notano le persone religiose e ricche che fanno laute offerte (Queste offerte i ricchi poi le fanno anche pesare!): una generosità ostentata!
Nessuno si accorge degli spiccioli della donna povera. Gesù è lì per far notare proprio quella persona discreta, furtiva, che fa il bene senza esser vista. È tipico del Vangelo l’atteggiamento di chi fa del bene senza farsi notare.
Viceversa, gli sponsor si fanno la loro pubblicità. Riportare le azioni buone e i fatti positivi è utile: sulla stampa e attraverso i social è cosa positiva… anche per far da contrappeso alla mole di cronaca nera in circolazione!
Far dono di sé solo per amore, è segno di un rapporto con Dio che solo lui, Dio, apprezza e che non passa inosservato. Ogni gesto di carità è restituzione per i benefici ricevuti da lui. Per questo il gesto di amore diventa disinteressato. La gente abbiente dà del suo superfluo, la donna vedova dà tutto quanto aveva per vivere. Un po’ esagerata, si direbbe!
Il gesto di questa donna povera rispecchia il gesto di Gesù, quello che sta per compiere: il gesto di chi per amore è disposto a dare tutto quello che ha. Questa donna anticipa e imita il gesto di Gesù in croce.
C’è un’altra donna poco più avanti nel vangelo di Marco che, spaccando un vasetto di alabastro, spreca una quantità di profumo costoso, irrecuperabile, e i discepoli a lamentarsi: Sprecato! Magari ci uniamo a loro pensandola pure noi così.
Ma anche la vita di Gesù appare un po’ sprecata: donata per l’umanità che non se lo merita, vita “sprecata”, donata in quel supplizio atroce della passione e della morte in croce.
Ci sono due donne a rappresentare e descrivere il modo di amare di Gesù.
Gesù appare esagerato nel donarsi come la vedova che getta tutto nel tesoro del tempio, tutto ciò che aveva per vivere, cioè tutta la sua vita.
Di solito doniamo parte del nostro utile per sostenere la vita della società (e magari lo facessero tutti, secondo le loro possibilità!). Diamo parte del nostro tempo nel servizio volontario: diamo del superfluo (a volte anche di più).
La gratuità della donna povera che dà tutto è, a giudizio di Gesù, l’esempio massimo, l’eccellenza. La donna non ha dato del superfluo, ma la sua vita intera. Gesù aveva insegnato ai suoi: Guardatevi dagli scribi… Amano i primi posti… pregano a lungo per farsi vedere…
L’amore non ha misure. Va al di là della legge e anche quasi del buon senso, superando anche i limiti.
Secondo Gesù, la donna incarna una logica diversa, quella del Vangelo (che è la sua, di Gesù!).
Nella donna povera, che dà tutto senza tener nulla per sé, Gesù vede ciò che anche lui è chiamato a fare: eccedere nel dare, con sovrabbondanza del dono, oltrepassando la misura, senza risparmiarsi, senza tenere per sé nulla, fino a dare la sua vita intera.
Se non si riesce a raggiungere questo vertice, cercheremo almeno ad avvicinarci, altrimenti si va indietro, perché si tende sempre a scadere nella logica degli scribi, di quelli che fanno per farsi vedere.