È stata una meravigliosa giornata per la comunità salesiana bellunese quella di domenica 20 ottobre: la celebrazione del significativo traguardo dei cento anni della presenza salesiana a Belluno, un momento di festa vissuto con gioia e soprattutto con gratitudine per la storia di questa viva e feconda realtà pastorale ed educativa. Si sono ricordate le radici di questa rigogliosa pianta secolare, di cui oggi si raccolgono numerosi frutti, insieme a uno sguardo carico di speranza verso il futuro, avendo come obiettivo primario la cura e la formazione dei giovani.
In moltissimi hanno partecipato: salesiani di ieri e di oggi, insegnanti, famiglie, allievi ed ex allievi, parrocchiani, cooperatori, amici. Sono intervenuti anche: Oscar De Pellegrin, sindaco di Belluno; Roberto Padrin, presidente della Provincia; Elena Donazzan, eurodeputata; Silvia Cestaro, assessore regionale. Al mattino si sono volute ripercorrere le tappe salienti che hanno segnato l’opera salesiana bellunese, un momento di forte valenza. Alle 9.30 la cerimonia davanti alla chiesa di San Rocco, prima sede dei salesiani appena giunti a Belluno nel lontano ottobre 1924. È stata letta la testimonianza di uno dei primi tre religiosi giunti in città, quella di don Francesco Carpenè. Da un ambiente povero, con tanti sacrifici, l’opera si è sviluppata e si è ben radicata nel territorio e ha rappresentato una straordinaria risposta ai bisogni sociali della città, come ha evidenziato il sindaco nel suo saluto.
Con in testa la banda “don Bosco” di San Donà di Piave, che ha rallegrato con la musica l’intera giornata, il gruppo si è spostato in corteo verso Borgo Pra, sostando davanti alla chiesetta di San Giuseppe, nucleo originario della parrocchia affidata ai salesiani nell’immediato secondo dopoguerra. Qui sono stati ricordati il primo parroco, don Edoardo Furlano, e monsignor Luciani, oggi beato Giovanni Paolo I, che si rivelò prezioso e determinante per la costituzione della nuova comunità parrocchiale.
Ultima tappa il cortile dell’Istituto Agosti, sorto a metà anni Cinquanta grazie alla generosa donazione della contessa Giuseppina Agosti, che volle favorire la gioventù bellunese tramite la costruzione di una scuola professionale di avviamento al lavoro.
La solenne eucaristica, in una chiesa gremitissima, è stata celebrata da don Stefano Martoglio, vicario del Rettor maggiore dei salesiani: uno dei punti della sua omelia ha riguardato la vocazione missionaria dei salesiani, all’origine anche dell’opera bellunese. Concelebrante, insieme a tanti salesiani che hanno prestato il loro servizio a Belluno, don Silvio Zanchetta, nuovo ispettore delle case salesiane del Triveneto.
La festa è continuata nel cortile dell’Istituto Agosti, con un pranzo a buffet offerto a tutti i presenti. Non poteva mancare la torta del centenario. Tra i partecipanti anche i discendenti della famiglia di don Antonio Sperti, il sacerdote bellunese che a metà Ottocento ha fondato un orfanotrofio in città e ha fatto sì che nel 1924 arrivassero i salesiani per continuare la sua opera.
Nel pomeriggio dapprima un saggio di pattinaggio artistico con l’esibizione delle ragazze della Polisportiva Giovanile Salesiana, poi nell’auditorium dell’Agosti la presentazione del libro realizzato per l’occasione, «I salesiani a Belluno, un cammino lungo cent’anni», stampato da Grafiche Longaronesi, con l’intervento dei due curatori, Giorgio Reolon e Costantino Cavallini, e la proiezione di numerose fotografie che hanno fatto rivivere la storia passata, una carrellata di volti e di esperienze, dagli anni dell’Istituto Sperti in piazza Piloni all’oratorio nel salone don Bosco di via Lungardo, dalle colonie in montagna alla scuola Agosti. Al termine un’ultima riflessione di don Stefano Martoglio sull’educazione salesiana, il sogno di don Bosco vivo nella società di oggi.
Mercoledì 23 ottobre, nel giorno preciso in cui sono arrivati i primi salesiani a Belluno, il vescovo Renato Marangoni sarà nella chiesa San Giovanni Bosco e presiederà la santa messa alle 18.30. Ultimo appuntamento del centenario, un’altra presentazione del libro, che si terrà nella chiesa parrocchiale giovedì 24 ottobre alle 20.30.
- Davanti alla chiesa di San Rocco
- La banda di San Donà di Piave
- In corteo verso Borgo Prà
- Nel cortile dell’Agosti
- Le autorità civili
- Presentazione del libro
- Concelebrazione eucaristica