La seconda sessione del Sinodo dei vescovi si terrà in Vaticano dal 2 al 27 ottobre prossimi (la prima si era svolta nell’ottobre 2023). Sarà un appuntamento nel quale si delineerà il significato della sinodalità nella Chiesa e «relazioni, percorsi e luoghi» per attuarla. Il documento di partenza dell’Assemblea sinodale (l’Instrumentum laboris) è stato redatto sulla base di tutto il materiale raccolto durante gli anni dell’ascolto e in particolare dei documenti finali delle Assemblee continentali. Si va consolidando un processo che valorizza la voce di tutti i battezzati a tutte le latitudini. Tra le novità di questa fase: quattro forum aperti al pubblico. Saranno presenti nuovamente due vescovi dalla Cina e 33 donne (su 368 membri).
Una delle novità più significative di questa sessione del Sinodo sarà la veglia penitenziale, che papa Francesco presiederà nella serata di martedì 1° ottobre. «Si chiameranno per nome alcuni dei peccati che più suscitano dolore e vergogna, invocando la misericordia di Dio», ha detto in conferenza stampa il segretario generale del Sinodo.
Tre le testimonianze durante la veglia: persone che hanno subito abusi sessuali, vittime della guerra e della discriminazione in quanto migranti. Invitato speciale senza diritto di voto, Luca Casarini, capo missione di Mediterranea “Saving Humans” e della nave “Mare Jonio” di soccorso ai migranti.
Altri «peccati», di cui si chiederà perdono nella preghiera, sono quelli contro le donne, la famiglia, i giovani; contro il creato, le popolazioni indigene. La richiesta di perdono per «la dottrina usata come pietre da scagliare contro» e per il peccato contro la povertà e anche quello contro la sinodalità, che concretamente si esprime nella mancanza di ascolto, di comunione e di partecipazione di tutti.
Questa seconda sessione del Sinodo è chiamata a indicare i passi da compiere riguardo ai temi del documento di lavoro e di discernimento, tenendo conto della «concretezza e varietà dei contesti locali» e della «ricchezza delle esperienze sinodali già in atto».
In programma anche, venerdì 11 ottobre, la preghiera ecumenica con i «delegati fraterni» delle altre Chiese cristiane.
Paola Barattin