2Sam 7,4-17; Sl 89(88); Mc 4,1-20
«Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: “Ascoltate”».
Oggi la memoria di San Francesco di Sales è illuminata da questa pagina evangelica che testimonia ciò che sta nel cuore di Gesù, testimonia i suoi intenti più profondi, manifesta la sorgente dei suoi pensieri.
Il messaggio reso pubblico oggi di Papa Francesco nella circostanza della 58ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali non sembra facilmente rapportabile alla figura sublime di Francesco di Sales: Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana.
È possibile riscontrare nell’accostamento del tema del messaggio due aspetti qualificanti la vita, l’attività, il ministero di Francesco di Sales: “sapienza del cuore” e “comunicazione pienamente umana”.
La vita di questo santo potrebbe essere intesa come una parabola di ciò che è la sapienza del cuore e di come comunicare in modo pienamente umano.
Scrive papa Francesco: «Siamo chiamati a crescere insieme, in umanità e come umanità. La sfida che ci è posta dinanzi è di fare un salto di qualità per essere all’altezza di una società complessa, multietnica, pluralista, multireligiosa e multiculturale».
Francesco di sales è vescovo di Ginevra con sede ad Annecy (Francia). Egli nasce a Sales nel 1567 e muore a Lione nel 1622.
Gesù e le parabole… Il dialogo di Dio con questa umanità che si dota di una “Intelligenza artificale”.
«L’uso dell’intelligenza artificiale potrà contribuire positivamente nel campo della comunicazione, se non annullerà il ruolo del giornalismo sul campo, ma al contrario lo affiancherà; se valorizzerà le professionalità della comunicazione, responsabilizzando ogni comunicatore; se restituirà ad ogni essere umano il ruolo di soggetto, con capacità critica, della comunicazione stessa».
«Questa sapienza matura facendo tesoro del tempo e abbracciando le vulnerabilità. Cresce nell’alleanza fra le generazioni, fra chi ha memoria del passato e chi ha visione di futuro. Solo insieme cresce la capacità di discernere, di vigilare, di vedere le cose a partire dal loro compimento. Per non smarrire la nostra umanità, ricerchiamo la Sapienza che è prima di ogni cosa (cfr Sir 1,4), che passando attraverso i cuori puri prepara amici di Dio e profeti (cfr Sap 7,27): ci aiuterà ad allineare anche i sistemi dell’intelligenza artificiale a una comunicazione pienamente umana».