3a domenica del tempo ordinario - anno B

«Vi farò diventare pescatori di uomini»

a cura di don Ezio Del Favero

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Il profumo oltre il mare

In una leggenda giapponese si racconta di un pescatore che viveva solo in una capanna vicino al mare. La sua vita scorreva lenta e monotona, ma il suo animo era sereno e soddisfatto. Un giorno, come al solito, si era recato con la sua barca in un bellissimo posto dove, oltre a una ricca pesca, poteva deliziare il suo sguardo ammirando le strane sculture delle rocce e i colori cangianti del cielo e del mare che si mescolavano formando un’unica tinta all’orizzonte. A un certo punto, un intenso e soave profumo colpì le sue narici. Cercò di capire quale fosse l’origine della misteriosa fragranza, ma non vi riuscì. Incuriosito, seguì la scia del profumo e si diresse remando con vigore verso la spiaggia. Giunse ai margini del bosco che costeggiava la riva, scese dalla barca e s’incamminò lungo un sentiero, sempre alla ricerca della fonte dell’aroma. Quando il profumo divenne più forte, il pescatore alzò lo sguardo e vide, appoggiato sui rami di un pino, uno splendido velo…

Una vita diversa

Lo splendido velo cambierà la vita di quel pescatore, se saprà dimostrarsi buono e generoso, come succede nelle favole a lieto fine. Legato a quel velo, oltre quel profumo, il giovane incontrerà l’Amore. Fino a quel momento, il mare, la barca, le reti, i pesci, la capanna in riva al mare erano stati il suo grande tesoro, che gli bastava, perché era una persona semplice… Ma ora la sua vita sarebbe stata diversa, più fortunata.

Così può succedere non solo nelle favole. Succederà ai primi discepoli. Stavano pescando ed ecco che Gesù li chiama: venite! «E subito lasciarono le reti e lo seguirono». I discepoli, come il pescatore giapponese, si lasciano attrarre da una proposta nuova, da un’avventura mai prima intrapresa, a costo di perdere le loro “ricchezze”, povere ma necessarie per la loro sopravvivenza.

Vi farò ancora pescatori…

«Vi farò pescatori di uomini». È difficile spiegare il futuro di Dio a chi è analfabeta della sua parola e del suo amore. E il Maestro spiega il futuro di Dio nell’unico modo che quei pescatori possono capire, forse nell’unico modo che può entusiasmarli: «Voi sarete ancora pescatori, ma di uomini». Per questa pesca bisogna lasciare la barca di sempre e mettersi a camminare non più sull’acqua ma sulla terra degli uomini, forse ancor più mobile e incerta delle acque di quel mare. Non è più il mare d’acqua, è il mare di uomini e di donne, è la folla di persone che come un mare li assorbirà e li travolgerà, rendendoli felici!  Il pescatore giapponese non tornerebbe più indietro, perché quel velo gli porterà felicità, amore, fortuna.  I pescatori chiamati da Gesù non torneranno più alle loro reti, perché scopriranno nel Vangelo e nella persona di Gesù la felicità e sentiranno il bisogno (missionario) di condividerla.

 

Per riflettere

  • Quando il Signore ci passa accanto, si ferma, ci guarda e ci chiama a seguirlo (più o meno lontano), facciamo gli gnorri e continuiamo a “rassettare le nostre reti”?
  • Abbiamo mai sperimentato l’ebbrezza dell’avventura, ovvero dell’Amore, che si trova oltre il nostro piccolo, sicuro, confortevole mare piatto?