Archivi della categoria: Un’omelia della Domenica

A cura di don Roberto De Nardin (5ª domenica di Quaresima - anno B)

La strada delle domande scomode

A volte anche noi costruiamo la nostra idea di fede su questi verbi: credere, obbedire, lottare

“Credere, obbedire, combattere”. Così dicevano. Certo, erano altri tempi, altri “catechismi”, altre ideologie, altre massime, altri regimi (di tanti anni fa ma – se ci guardiamo un po’ intorno – mica tanto…). L’oggetto di questi predicati non era certo Dio. Eppure, scava scava, su questi tre verbi tante volte costruiamo ancora anche noi la nostra idea di cammino di fede: credere, obbedire, lottare. Vero, certo, … Continua a leggere La strada delle domande scomode »

A cura di don Roberto De Nardin

Dio ha tanto amato il mondo

Siamo sollevati nella giusta postura del credere quando vediamo questo amore

Quante volte, tornando indietro con gli anni, nel periodo dello sviluppo ci si è sentito dire: “Sta’ su dritto con la schiena!”. O qualcosa del genere. Comunque ci è arrivato uno sprone per una postura migliore, un invito a correggere posizioni errate per una crescita regolare e per evitare, crescendo, forti limitazioni e fastidiosi dolori articolari. Questo invito di allora, con i dovuti distinguo, lo … Continua a leggere Dio ha tanto amato il mondo »

A cura di don Roberto De Nardin (3ª domenica di Quaresima)

La “santa” rabbia di Gesù

I vangeli non lo dicono esplicitamente, ma è indubbio che una volta anche Gesù si sia arrabbiato

La rabbia: un gran problema. Emozione primaria (affine alla paura, al disgusto e alla gioia) legata alle dimensioni primordiali della nostra biologia umana, l’ira è come un fuoco che esce dal profondo e scatena in noi che (spesso) la proviamo una forza che spaventa, proprio per i risvolti violenti e le reazioni incontrollabili che può generare. Reazioni che accomunano tutti gli uomini, di tutti i … Continua a leggere La “santa” rabbia di Gesù »

A cura di don Roberto De Nardin (2ª domenica di Quaresima - Anno B)

Punti di non ritorno

Una volta scesi da quella vetta, proprio in forza di quello che abbiamo sentito, continuiamo il corso della vita

“Mi vuoi sposare?”; “aspetto un figlio”; “ho un tumore”; “la mamma non c’è più”; per la prima volta “ti voglio bene”. Non sono solo frasi, brevissime emissioni di fiato che trasmettono un contenuto, pronunciamenti occasionali di una notizia. No, sono molto di più. Sono parole che, quando accadono, cambiano il normale corso della vita, ne dirottano la precedente direzione, segnano dei punti di non ritorno, … Continua a leggere Punti di non ritorno »

A cura di don Roberto De Nardin (1ª domenica di Quaresima - Anno B)

C’è bisogno di vivere il deserto

Nessun grigiore è proprio di questo cammino di quaranta giorni, nessuna nube plumbea di mortificazione lo appesantisce

Una famosa leggenda irlandese narra che, all’apparire dell’arcobaleno in cielo, un folletto corra veloce per nascondere alla sua base una pentola piena d’oro. Certo, è fantasia: nessun folletto, niente pentola d’oro, nemmeno alcuna “fondamenta” dell’arcobaleno – fenomeno ottico che, come sappiamo, prende forma dalla rifrazione della luce sulle goccioline d’acqua presenti nell’aria quando piove. Tuttavia, Resta l’immagine, suggestiva, di un dono prezioso, deposto a terra … Continua a leggere C’è bisogno di vivere il deserto »

A cura di don Roberto De Nardin (6ª domenica del tempo ordinario - Anno B)

Se vuoi, puoi

Solo chi riconosce di essere malato può guarire

Un difetto fisico, più o meno evidente; un’incapacità nel riuscire a far qualcosa, a esprimersi o farsi notare; una diversità di qualsiasi tipo, dal paese di origine al colore della pelle; l’evidenza esasperata di essere sempre l’ultimo; il peso di una parentela scomoda che genera vergogna. Ecco solo alcuni ingredienti esiziali che creano quel ordigno della natura umana: la presa in giro. Quella cattiva, subdolamente … Continua a leggere Se vuoi, puoi »

A cura di don Roberto De Nardin (5ª domenica del tempo ordinario)

Il filo d’oro della Parola

Lasciamo che la debole forza del filo percorra e ripercorra la trama e l’ordito del nostro cuore. E sia stoffa per la vita

“Camminare sul filo del rasoio”; “perdere il filo del discorso”; “rimanere appesi ad un filo”; “esporre per filo e per segno” e quanti altri ancora. Quanti sono i modi di dire e le espressioni figurate che hanno come protagonista un semplice e sottile corpo allungato di sezione cilindrica, spesso di fibra vegetale, che si chiama “filo”. Una presenza non molto appariscente, che “cammina” spesso sottotraccia, … Continua a leggere Il filo d’oro della Parola »

A cura di don Roberto De Nardin (4ª domenica del tempo ordinario - Anno B)

Una presenza da cercare

Egli viene a cercare, perché possa essere cercato: per vivere la nostra umanità abbiamo bisogno della sua presenza!

E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza… Sono le prime parole di una celebre canzone di Battiato che forse molti conoscono; come tutti i testi poetici può prestarsi a vari livelli di comprensione che partono dalla sensibilità di ciascuno: parla di ricerca, di senso, di amore; la vogliamo tenere … Continua a leggere Una presenza da cercare »

A cura di don Roberto De Nardin (3ª domenica del tempo ordinario - Anno B)

Insegnami i tuoi sentieri

Gesù ci dona la luce per entrare nel sentiero nascosto del nostro stesso cuore

«Insegnami i tuoi sentieri». È la voce del salmista che facciamo nostra in questa domenica del tempo in cui ancora cerchiamo di conoscere il Signore nell’ordinario della nostra vita: un’opportunità possibile per ciascuno, che la Parola – grande dono che proprio oggi celebriamo – illumina, nel vero senso dell’immagine iniziale: dà luce al sentiero della nostra vita. Quante volte infatti “giriamo in tondo” senza che … Continua a leggere Insegnami i tuoi sentieri »

A cura di don Roberto De Nardin (2ª domenica del tempo ordinario - Anno B)

Venite e vedrete

Sul sentiero di ogni giorno egli ci aspetta e ci cerca, perché anche noi lo possiamo trovare e cercare ancora.

Altopiano pietroso di montagna; la nebbia e fitta e minaccia imminente temporale; sulla via del ritorno, la stanchezza di fa sentire e i piedi e le gambe cominciano a far male; una zona un po’ remota in cui anche il campo di rete – senza cui adesso non si può più vivere – non permette di connettersi; è forte l’incertezza, anche perché il tracciato, fra … Continua a leggere Venite e vedrete »

Le omelie di capodanno

Le solenni celebrazioni a conclusione dell’anno e per la Giornata mondiale della pace

L’omelia per il Te Deum di fine anno in Cattedrale In un “batter d’occhio” stasera passiamo da quello che rappresenta la parola “fine” a ciò che comporta la parola “inizio”. Dunque, finire e iniziare: così accostati i significati sono ciascuno necessario all’altro. Se ci guardiamo bene ogni giorno noi finiamo e iniziamo. C’è sempre un pezzo di noi che finisce e un pezzo che inizia. … Continua a leggere Le omelie di capodanno »

A cura di don Roberto De Nardin (Festa della Santa Famiglia - Anno B)

A scuola degli affetti

Promessa, attesa, fiducia: parole straordinarie, cariche di vita, semi portentosi di speranza, grammatica di ogni famiglia

Un anno si chiude… in famiglia. Non è infatti sicuramente banale il fatto che l’ultimo giorno dell’anno civile 2023 termini nel giorno dell’“anno dell’anima” in cui celebriamo la festa della santa Famiglia, domenica incastonata nell’ottava di Natale. Come è ogni gemma preziosa, così è la famiglia: pezzo unico, insostituibile, – spesso incrinato – segnato da una bellezza che non ha paura del tempo e senza … Continua a leggere A scuola degli affetti »

Un amore così esile e fragile

Le omelie del Vescovo durante le celebrazioni natalizie

È apparsa la grazia di Dio Omelia nella Messa della notte «La grazia di Dio [che è apparsa] porta salvezza a tutti e ci insegna […] a vivere in questo mondo». Sembra un’annotazione marginale. L’abbiamo ascoltata nella seconda lettura. Appartiene a una lettera attribuita all’apostolo Paolo e scritta a Tito. Probabilmente all’incirca 75 anni dopo la nascita di Gesù. Tito apparteneva alla comunità dei discepoli … Continua a leggere Un amore così esile e fragile »

A cura di don Roberto De Nardin (4ª domenica di Avvento - Anno B)

Ianua caeli

Maria fa la sua comparsa fugace; diviene per noi davvero soglia e preludio che ci permette di introdurci a contemplare la solennità imminente

«Ianua caeli» è certamente un’immagine suggestiva; è uno dei titoli utilizzati nelle litanie lauretane per invocare Maria: “porta del cielo”. È immagine che ci riporta direttamente alla scena dell’Annunciazione, protagonista della IV domenica del tempo di Avvento. In quest’anno 2023 coincide la vigilia di Natale; fa la sua comparsa fugace; diviene per noi davvero soglia e preludio che ci permette di introdurci a contemplare la … Continua a leggere Ianua caeli »

A cura di don Roberto De Nardin (3ª domenica di Avvento - Anno B)

Dio c’è, ma non sono io!

La vera gioia infatti sta nel riconoscere che il Salvatore della nostra vita non siamo noi

«Dio c’è, ma non sei tu. Rilassati!»: è un’espressione celebre, che credo molti di noi hanno sentito. Una maglietta con questa stessa frase qualche anno fa l’ha regalata don Gino Rigoldi, prete milanese, noto cappellano del Carcere minorile “Beccaria”, a un notissimo – a dir poco – politico italiano, di cui ovviamente non menziono il nome. Prima che, con la giusta fregola, ve lo andiate … Continua a leggere Dio c’è, ma non sono io! »

A cura di don Roberto De Nardin (2ª domenica di Avvento - Anno B)

Ma sei fuori!?

Giovanni è uno “fuori”, perché ha posto altrove il suo centro, non ha scelto nessuna forma di autoreferenzialità

“Ma sei fuori!?”: espressione comune – non proprio forbita – del nostro parlare che tante volte ci scappa, nell’esprimere generale stupore verso parole e atteggiamenti altrui che escono dal comune sentire, che debordano dalla normalità, che esagerano nelle reazioni. È una forma idiomatica, letteralmente intraducibile in un’altra lingua, che alludendo al comportamento, esprime sorpresa e suggerisce un movimento dinamico tra un “dentro” sicuro, definito e … Continua a leggere Ma sei fuori!? »

A cura di don Roberto De Nardin (Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria)

Dove sei?… Eccomi!

Riferimento di un’umanità nuova, che come lei si si apre a rispondere con fiducia a Dio, dicendo ogni giorno: “sì”

Chissà cosa avrà provato quella ragazza di nome Bernardette, in un marginale villaggio sui Pirenei, Lourdes, nel raccontare nel suo dialetto guascone al parroco Peyramale quel nome che la “bella Signora” a lei apparsa le aveva consegnato in risposta alla sua esplicita domanda: «io sono» – aveva detto la visione – «l’Immacolata Concezione». Era il 25 marzo 1858. Questo nome le sarà suonato quantomeno difficile, … Continua a leggere Dove sei?… Eccomi! »

A cura di don Roberto De Nardin (1ª domenica di Avvento - Anno B)

Ritorna per amore dei tuoi servi

L’Avvento ci inserisce tutti, ancora una volta, in una dinamica di “nostalgia”

Uno dei due grandi poemi epici che attribuiamo ad Omero – l’Odissea – è tutto impostato sul celebre viaggio di rientro da Troia del suo protagonista, il re Ulisse, verso la sua patria, Itaca. È un grandioso componimento dalle mirabolanti peripezie e dai noti incontri che l’astuto Odisseo deve affrontare per giungere alla sua casa; è un grande classico dell’umanità, perché ha al suo centro … Continua a leggere Ritorna per amore dei tuoi servi »

A cura di don Renato De Vido (Solennità di Cristo Re - Anno A)

Il sovrano dell’amore

Con la solennità di Cristo Re proviamo prima di tutto la gioia di appartenergli

La prospettiva di finire in tribunale non è una bella prospettiva. Si vive con l’ansia di non essere a posto; si vive con la trepidazione di incontrare il giudice, e di sentire da lui la sentenza di condanna o quella di assoluzione; in sostanza, ci si rintana, ci si nasconde per paura di sbagliare, per paura del rendiconto. 1. Perché, allora, Gesù ci butta lì … Continua a leggere Il sovrano dell’amore »

A cura di don Renato De Vido (33ª domenica del tempo ordinario - Anno A)

Amministratori di talenti

Dio che ha creato te senza te, non salverà te senza di te

Con questa parabola Gesù si è imposto anche nel linguaggio, non soltanto nell’annuncio del regno di Dio. Oggi, se si dice che uno “ha talento”, gli si fa una lode; e l’origine dell’espressione sta proprio in questo racconto vivace fatto dal Signore. Non si sa che il talento era una unità di misura che serviva anche per l’argento e l’oro; ma nei secoli è passato … Continua a leggere Amministratori di talenti »