La prima tappa è ormai alle porte

Anche noi convocati in Sinodo

Ci mettiamo in cammino con tutte le altre diocesi, perché vogliamo esserci anche noi

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«La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo»: l’invito arriva anche a noi. Nell’ottobre scorso il Papa ha aperto un percorso che impegnerà tutta la Chiesa fino all’autunno del 2023. Ha inoltre stabilito che il Sinodo dei Vescovi non potrà più essere limitato a commissioni riservate a pochi esperti, ma dovrà essere un percorso in cui si cercherà di ascoltare tutti; per la prima volta un Sinodo non sarà chiuso nelle grandi aule del Vaticano e coinvolgerà ogni diocesi del mondo. Inoltre questa convocazione si articolerà con il “cammino sinodale delle Chiese in Italia”, che si prolungherà fino al 2025.

Siamo una piccola diocesi, ma ci mettiamo in cammino con tutte le altre, con la testa alta perché vogliamo esserci anche noi, però anche con l’umiltà di chi vuole veramente ascoltare le persone.

La prima tappa di questo cammino è ormai alle porte. Non dovrà essere un peso. Si comincerà nei consigli pastorali parrocchiali, che per una volta diventeranno “gruppi sinodali”. La speranza è quella di innescare una reazione a catena, per cui dopo i consigli pastorali altri movimenti e gruppi ecclesiali vogliano offrire un contributo. Poi, tra marzo e la settimana santa, l’esperienza sarà estesa per ascoltare anche le voci di chi frequenta meno i nostri ambienti e preferisce stare sulla soglia.

L’interrogativo proposto ai cattolici di tutto il mondo è declinato in vari modi, secondo i contesti in cui viene presentato. Molto semplice e originale la formula adottata in una diocesi marchigiana: «Con chi hai camminato e con chi stai camminando insieme in questo tempo segnato dalla pandemia? Come desideri che la Chiesa ti sia vicina? Ti senti coinvolto nella vita della comunità cristiana e quali suggerimenti daresti?».

Per rispondere alla domanda non ci saranno discussioni o dibattiti, ma un’esperienza di ascolto reciproco, vissuta con il metodo della “conversazione spirituale”. Il nucleo sta nell’esperienza delle persone, avendo come modello l’incontro tra Pietro e il centurione pagano Cornelio, raccontato dagli Atti degli Apostoli. In quel momento Dio trascinava la Chiesa (Pietro) verso i pagani e i pagani (Cornelio) verso la Chiesa; in quell’incontro lo Spirito Santo preparava il primo concilio degli Apostoli a Gerusalemme. Tutto avvenne nel segno dell’ascolto dell’esperienza: il metodo della “conversazione spirituale” viene proposto come primo atto del cammino sinodale.

L’esperienza di ciascun gruppo sinodale, con ciò che ad esso è stato a cuore comunicare, sarà raccontata sinteticamente, per essere raccolta in diocesi e poi consegnata dal Vescovo all’assemblea generale della CEI nel mese di maggio; dopo ulteriori passaggi, il contributo di tutte le Chiese del mondo arriverà al Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2023.

Così anche la Chiesa di Belluno-Feltre si sente «convocata in Sinodo» e in essa le nostre parrocchie. Nel 2015 papa Francesco aveva detto che la sinodalità «è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Ora si fa sul serio, con fiducia e senza ansia: ci mettiamo per strada insieme, appunto in “syn-odos”.

Giulia De Pra e don Davide Fiocco
Referenti diocesani per il Sinodo