La nuova traduzione del Messale Romano

La domenica prima di Avvento con la nuova traduzione italiana della Terza Edizione Tipica del Messale Romano
18-11-2020

Prot. n. 115/2020 a tutte le Comunità parrocchiali

Carissime/i fedeli,

nel salutarvi fraternamente desidero anche manifestare vicinanza a tutte le persone, le famiglie, le comunità più provate in queste settimane di ripresa della pandemia da Covid-19. Un grazie grande va al personale medico e sanitario per il coraggio e la fatica con cui affronta e gestisce l’emergenza di questi giorni.

A queste parole di affetto permettete che possa aggiungere un messaggio per la circostanza singolare che riguarderà tutte le assemblee liturgiche di domenica 29 novembre, prima domenica di Avvento e inizio del nuovo anno liturgico: si celebrerà l’Eucaristia con una nuova traduzione italiana del Messale Romano giunto alla terza edizione.

Non si tratta semplicemente di un volume nuovo di preghiere per la Messa. Questa nuova traduzione è un ulteriore frutto della riforma della Liturgia promossa dal Concilio Vaticano II (19621965) per suscitare in essa «una partecipazione piena, consapevole e attiva». La Liturgia infatti è azione celebrativa di tutto il Popolo di Dio che accoglie il dono della salvezza.

Il Messale ora è arricchito di nuove preghiere, altre sono state riviste ed espresse in un linguaggio più essenziale e più aggiornato. Si conosce già la nuova versione del Padre nostro: si dirà non più «non ci indurre in tentazione», ma «non abbandonarci alla tentazione». Avremo modo di scoprire altre riformulazioni. Queste migliorie sono importanti, perché la celebrazione dell’Eucaristia sta nel cuore dell’esperienza cristiana e sempre la nutre e la forma, lungo il cammino che la Chiesa percorre nel tempo.

Da tutto questo deriva uno stile di celebrazione che il Concilio definiva di «nobile semplicità» (SC 34). Il Messale intende aiutare la comunità tutta a celebrare «una liturgia insieme seria, semplice e bella, che sia veicolo del mistero, rimanendo al tempo stesso intelligibile, capace di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini» (CEI 2001).

Auguro di cuore a tutte le comunità parrocchiali della Chiesa di Belluno-Feltre di attivare un’attenzione e una cura rinnovate per la Liturgia, in particolare per la celebrazione dell’Eucaristia che ne è il cuore e la sorgente. Non dovremmo andare a “prendere Messa”, ma a prendere parte attivamente alla celebrazione della Pasqua di Gesù, con il cuore, con il corpo, con i nostri pensieri, con tutto il nostro vivere, insieme a «fratelli e sorelle» nella fede e aperti all’ospitalità di tutti. Tutti siamo «invitati alla Cena dell’Agnello» e siamo dichiarati «beati».

Con l’evento della consegna del Messale Romano, nella sua terza edizione e nella nuova traduzione italiana, possiamo assumerci volentieri l’impegno ad aiutarci tutti – fedeli laici, presbiteri, diaconi, vescovo, ognuno con le sue competenze e il proprio ministero – ad esprimere meglio: bellezza, senso del mistero, essenzialità, ascolto, partecipazione, comunione, servizio, testimonianza. Così siamo chiamati a vivere nella Liturgia il nostro incontro con «il Padre, per Gesù Cristo, nell’unità dello Spirito Santo».

Con l’augurio anche la mia benedizione!

Belluno, 18 novembre 2020

+ Renato Marangoni