Di solito Gesù è sempre gentile e premuroso. Sono veramente pochi i momenti in cui mostra un lato ruvido. Quando, ad esempio, scaccia i mercanti del tempio: «Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori» (Lc 19,45). Oppure, dopo che Gesù ebbe parlato ai suoi discepoli nella sinagoga di Cafarnao: «Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”» (Gv 6,67).
Anche nel vangelo di questa domenica, siamo davanti a un Gesù che prospetta divisione all’interno delle famiglie. È Lui stesso che la porta: «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51).
Ma come? Proprio Gesù che ci ha sempre chiesto di perdonare, di essere miti, gentili e servizievoli con tutti, oggi rende noto di essere venuto Lui stesso a portare la divisione? Anche all’interno della famiglia. Come, ad esempio, tra padre e madre…
Dobbiamo renderci conto che a Dio non piacciono le persone tiepide. Non posso scendere a patti con la mia fede, con il mio credo. Nella mia vita devo stabilire delle priorità. Naturalmente il mio rapporto con Dio deve essere al primo posto. Non posso quindi, per quieto vivere, scendere a patti con una pace esteriore andando a compromettere il valore più importante.
Ora, possiamo andare a rileggere il versetto del Vangelo di questa domenica che tanto ci ha turbato. «Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione» (Lc 12,51).
È proprio quando avrai scoperto nella tua vita la verità, che avrai il coraggio di difenderla e di perseguirla. Anche a costo di perdere gli affetti più importanti (padre, madre…). La tua testimonianza sarà preziosa e sarai di esempio anche per i tuoi cari.
Ecco quindi che testimoniare l’amore di Dio, significa salvare queste persone, che purtroppo sono state accalappiate dal male ed hanno abbracciato un’altra scelta.
Se vogliamo veramente bene a loro, faremo di tutto per convertire la loro rotta e portarli alla casa del Padre.
