Gesti e riti simili a quelli che qualcuno probabilmente ricorda di aver visto qualche mese fa in cattedrale. Domenica 10 agosto, durante la santa Messa per la festa patronale di san Lorenzo, è stato benedetto il nuovo altare della chiesa parrocchiale di Lamosano, in comune di Chies d’Alpago. Il rito di benedizione si è svolto all’inizio della Liturgia eucaristica con la preghiera liturgica, l’aspersione con l’acqua benedetta e l’incensazione (l’unzione con il Crisma può essere fatta solo dal vescovo). Quindi la preparazione con le tovaglie, i fiori e le candele per poi celebrare la prima Eucaristia.
La celebrazione è stata presieduta dal parroco don Moreno Baldo, che nell’omelia ha inizialmente ricordato la figura e la testimonianza di San Lorenzo, diacono e martire. La vita e l’esempio di San Lorenzo ci chiedono oggi più che mai di attingere forza e vigore dalla Parola e dell’Eucaristia, doni che lo stesso Signore ci ha consegnato. Don Moreno ha poi spiegato i gesti della consacrazione del nuovo altare. «Questa chiesa è presenza di Dio, ciascuno di noi battezzati è presenza di Dio, l’altare ci riporta a Gesù Cristo», ha affermato il parroco, invitando a nutrirsi, ogni domenica, della Parola e dell’Eucaristia: «Chiediamo a San Lorenzo, lui che ha saputo attingere ai sacramenti e ai misteri della salvezza, di aiutarci ad attingere anche noi di domenica in domenica all’Eucaristia per avere la forza nel mondo di essere testimoni del Signore».
Il nuovo altare, costruito in legno dalla ditta “La Nova” di Badoere (TV), vuole richiamare le forme e lo stile dell’ambone, oltre che adeguarsi alle nuove disposizioni liturgiche. La realizzazione è stata possibile grazie all’eredità di don Mario Zanon, figlio della parrocchia di Lamosano, che è tornato alla casa del Padre un anno fa. In accordo con i nipoti si è potuto procedere alla donazione della nuova mensa per la celebrazione.
Subito dopo l’incensazione, sono stati insensati anche l’assemblea e le croci poste sui muri della chiesa perché presenza di Dio, come è stato ricordato nell’omelia.
La santa Messa, molto partecipata, è stata resa solenne grazie ai canti proposti dal coro parrocchiale diretto da Sabrina De Min e all’organo la giovane Maria Chiesura. Prezioso e mai superfluo anche il servizio dei sei giovanissimi chierichetti che sono stati particolarmente ringraziati al termine della Messa assieme al coro e a quanti, anche se in modo più nascosto, hanno preparato la chiesa per la ricorrenza.
Ora non resta altro che abituare l’occhio a questo nuovo componente del presbiterio. Basterà un po’ di tempo e un po’ di frequentazione.