34 pellegrini, bellunesi ma non solo

Pellegrini di speranza sul Cammino delle Dolomiti

22-24 agosto, tre giorni di Esercizi Spirituali Comunitari Itineranti (Esci) sul Cammino delle Dolomiti

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Dal 22 al 24 agosto si è svolta la 18ª edizione degli Esercizi Spirituali Comunitari Itineranti (Esci) sul Cammino delle Dolomiti. L’iniziativa, organizzata dall’équipe diocesana, ha visto la partecipazione di 34 pellegrini, provenienti in gran parte dal Bellunese, ma anche da altre province del Veneto e da fuori regione. Tra i partecipanti tre coppie di sposi e sette persone alla loro prima esperienza. Alcuni membri del Masci “Le dalmede” di Belluno-Feltre hanno curato la logistica, mentre don Augusto Antoniol, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della Missione, ha guidato le riflessioni sul tema del Giubileo 2025: «Pellegrini di speranza».

Venerdì 22 agosto
Il cammino è iniziato a Feltre, con l’accoglienza nel Seminario e la visita ad alcune chiese cittadine guidata da don Claudio Centa. Le tappe a San Giacomo, San Rocco e al Battistero hanno offerto l’occasione per ripercorrere le origini del Giubileo, introdotto da Bonifacio VIII nel 1300, e la storia del sacramento della penitenza. La giornata si è conclusa con la preghiera della Compieta e il ricordo di don Francesco Cassol, nel quindicesimo anniversario della sua morte.

Sabato 23 agosto
La giornata si è aperta con la preghiera nel Duomo di Feltre insieme al vescovo Renato Marangoni e al parroco don Angelo Balcon, che ha invitato a guardare alla figura di Pier Giorgio Frassati, prossimo alla canonizzazione. Al passo Croce d’Aune i pellegrini hanno incontrato don Fabrizio Tessaro e il naturalista Cesare Lasen, prima di intraprendere il percorso verso Lamen.

Dopo il pranzo, preparato dai volontari della Sagra di San Bórtol, don Augusto Antoniol ha proposto la prima meditazione, ripresa poi nella chiesa di San Nicola a Lasen. Ha sottolineato che la parola “speranza” non compare mai nei Vangeli, mentre Gesù ripete spesso il termine «kum», cioè «alzati», un invito a reagire a ciò che blocca la vita.

Ad Arson, tappa finale della giornata, il gruppo ha partecipato alla messa presieduta dal vescovo. Qui don Matteo Colle ha ricordato che il pellegrinaggio autentico comporta anche l’esperienza concreta della precarietà: «Non sapere chi incontrerai, cosa mangerai, dove dormirai». La cena e il pernottamento sono stati organizzati grazie al sostegno di volontari e strutture locali.

Domenica 24 agosto
Dopo la preghiera del mattino a Mutten, i pellegrini hanno proseguito lungo la tappa n. 5 del Cammino delle Dolomiti, passando per diversi borghi fino a Cesiomaggiore. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore don Augusto ha offerto la sua ultima riflessione, ricordando come Gesù abbia incontrato le persone soprattutto lungo le strade e nelle case, più che nei luoghi di culto: un annuncio che raggiunge la vita quotidiana.

Il pranzo è stato ospitato dal Comitato della Festa della Patata. Nel pomeriggio, lungo un tratto della nuova Via dell’acqua, il cammino si è concluso a Col Cumano, presso il centro di spiritualità papa Luciani. Qui i partecipanti hanno ricevuto la tradizionale pigna di larice, simbolo del Cammino, insieme a una tela dipinta e al libro di meditazioni Parole in cammino di Domenico Zanin.

Un momento particolarmente significativo è stato lo scambio delle pietre. Sabato ogni pellegrino aveva scritto, su una pietra, una parola che toglie speranza, depositandola poi in un cesto. La domenica mattina a ciascuno è stata consegnata una pietra diversa, sulla quale scrivere una parola di speranza. Nel rito conclusivo, le pietre sono state deposte in un modellino di chiesa, a testimoniare il cammino comune.

Un’esperienza, semplice nei gesti, che ha cercato di dare concretezza al tema dell’anno giubilare: essere, insieme, «pellegrini di speranza».