A cura di don Andrea Canal (15ª domenica del tempo ordinario - anno B)

Qual è la missione della Chiesa?

La missione degli apostoli è spirituale, ma è strettamente legata e confermata con segni di liberazione umana

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Ogni tanto qualcuno si chiede quale sia la missione della Chiesa nel nostro tempo e trovare la risposta non è scontato. Bisogna fare, preoccuparsi per il prossimo, stare con chi è solo, soccorre chi è disperso e disperato? Bisogna pregare e stare in ginocchio, preoccuparsi del Regno dei cieli? Sono tutte risposte corrette e vere e per fortuna non si escludono l’una con l’altra, in maniera molto cristiana dobbiamo tenere insieme quelle che possono sembrare delle polarità perché la Chiesa è tutto questo.

Il profeta Amos, quando viene ripreso da Amasia circa il suo servizio, gli ricorda una cosa semplice della sua vita: non sono qui perché l’ho voluto io, perché desideravo fare il profeta, la mia vita era altrove, ma Dio mi ha chiamato e ho accolto la sua parola e della Sua parola io sono testimone davanti a tutti. Ecco qui una bella immagine di Chiesa: vivere la propria chiamata, il proprio Battesimo dentro la vita di tutti i giorni, essere testimone e missionario nel presente, dove Dio ci ha messo.

San Paolo si spenge oltre e dice che questo è il progetto per noi fin dalle origini, non siamo una seconda scelta o un ripiego per Dio, aveva pensato alla nostra missione già da prima per siamo la sua famiglia: in Cristo siamo eredi, abbiamo a disposizione tutti i beni del Padre, non ci manca nulla. Noi con la nostra vita siamo lode di Dio. Abbiamo qui un anticipo di quello che ci aspetta poi: lo Spirito Santo e la sua azione nella nostra vita è anticipazione di quello che riceveremo quando saremo nel Regno con Dio.

Gesù non è da meno, vive lui in prima persona questo stile missionario e non ha nessun timore a proporlo anche ai discepoli. Marco riprende le indicazioni sia pratiche sia metodologiche, ma con altrettanta sicurezza mostra anche i risultati, non sono consigli dati invano: «Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano».

I vangeli, se letti con troppo entusiasmo, rischiano di essere troppo ottimisti, qui ci raccontano del successo di questo invio a due a due, dell’efficacia di questo modello, ma possiamo immaginare che non sia sempre andata così bene, qualche fallimento lo avranno avuto anche loro… La vita da cristiani non è automaticamente facile, ma sapere di non essere soli, di essere guidati e accompagnati ci aiuta ad essere missionari ogni giorni.

Per riprendere la domanda iniziale: qual è la missione della Chiesa? Alla luce di queste letture possiamo dire: gli apostoli devono testimoniare il regno di Dio, la loro missione è quindi spirituale, ma questa testimonianza è strettamente legata e confermata con segni di liberazione umana. Possiamo essere anche noi missionari del quotidiano, inviati nella famiglia, testimoni sul lavoro, cristiani sempre, in ogni circostanza e in ogni relazione, qualunque sia il contesto in cui ci possiamo trovare.

La missione non ci aspetta in giorni e posti lontani, ma nel ritmo costante di impegni, legami, scelte della nostra vita, perché il Vangelo sia annunciato anche attraverso di noi, perché possiamo con orgoglio e gioia dirci ed essere riconosciuti come discepoli di un Dio-Amore e annunciatori di una Buona Notizia di speranza e di salvezza.