Il Liceo Lollino, istituto paritario gestito dal Seminario Gregoriano, concluderà le proprie attività didattiche al termine di questo anno scolastico. La decisione, assunta il 17 febbraio 2025 durante una riunione congiunta del Collegio dei Consultori e del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici, è stata annunciata il 20 febbraio scorso: «Le verifiche condotte negli ultimi anni» – si è precisato – «in particolare nel 2017, nel 2023 e nel gennaio 2025, hanno evidenziato difficoltà gestionali ed economiche tali da rendere insostenibile la prosecuzione dell’attività».
Per decenni infatti la Diocesi ha investito risorse cospicue, garantendo ambienti adeguati e il contributo di molti preti che hanno insegnato gratuitamente. Tuttavia, il progressivo calo delle iscrizioni, la difficoltà nel reperire fondi e la riduzione del numero di preti disponibili all’insegnamento hanno reso sempre più complessa la gestione dell’istituto.
Il vescovo Renato ha dunque richiesto l’avvio delle procedure di chiusura dell’istituto, sottolineando che si agirà «nella sofferta consapevolezza di quanto la scuola ha operato in tutta la sua stagione di attività didattica, innanzitutto come scuola del Seminario e, poi, con il suo servizio pubblico sul territorio». Nel corso degli anni, l’Istituto è sempre stato molto apprezzato per la qualità dell’offerta formativa. Per questo la Diocesi ha espresso gratitudine nei confronti di docenti, personale amministrativo, studenti, famiglie e realtà associative che hanno contribuito alla vita della scuola nel corso di oltre cinquant’anni.
Difficoltà finanziarie e tentativi di rilancio
Non è stato un fulmine a cielo sereno. Già nel 2016, il pro-rettore don Francesco Silvestri avvertì che il Seminario non era più in grado di gestire la Scuola e che si doveva cercare una soluzione diversa. Il 13 ottobre 2017 il Consiglio di amministrazione del Seminario segnalava il crescente peso economico del Lollino sull’Ente gestore, chiamato ogni anno a ripianare significativi disavanzi. Si determinò che non si poteva procedere senza 25 iscritti all’anno. Si tentò quindi la strada dell’integrazione dell’indirizzo scientifico.
Nell’autunno 2023 – come ha precisato la nota della Curia – «gli organismi diocesani avevano espresso un parere favorevole alla chiusura, posizione condivisa anche dai Vicari foranei e dall’équipe direttiva dell’Ufficio diocesano di Pastorale dell’Educazione e della Scuola».
A ottobre 2023, il vescovo Renato incontrò il corpo docente e gli stessi insegnanti vedevano profilarsi la possibilità della chiusura e si chiedeva di prevedere una gradualità in tale evenienza, qualora non si fosse trovato un nuovo gestore. Per questo, loro stessi si coinvolsero nel contattare altre esperienze di scuole e altri enti gestori. La Diocesi, da parte sua, proponeva un cambio di indirizzo al fine di aprirsi al territorio e avere una partnership nella gestione della Scuola. Nello specifico si ebbero dei contatti con il liceo Steam di Rovereto. Ci fu anche il contatto con “Scuole per crescere”, la Rete di scuole paritarie con cui si preferì costruire un progetto di gestione, grazie al convinto sostegno dell’Associazione “Amici del Lollino” e degli stessi insegnanti.
Due anni dopo si è dovuto constatare che «le criticità non sono state superate». Nel corrente anno scolastico il numero di iscritti attuali è di 68, distribuiti nei vari anni scolastici e tra gli indirizzi classico e scientifico. Le previsioni per l’anno prossimo indicano soltanto nove iscrizioni al 1° anno a fronte di dodici maturandi, con un ulteriore calo, che conferma l’insostenibilità dell’impegno.
Proposte di subentro
Dopo la diffusione della nota della Diocesi e l’incontro con famiglie e studenti, si sono avute comunicazioni che hanno suscitato incomprensione e malumori, andati talora sopra le righe.
La Diocesi ha subito precisato che la proposta avanzata da “Scuole per Crescere”, nei fatti non aveva trovato concreta realizzazione. La Rete ha sempre manifestato interesse ad approfondire la questione, ma senza assumersi direttamente la gestione del Lollino. E infatti in una lettera del 17 febbraio 2025, “Scuole per Crescere” esprimeva la volontà di «studiare ed immaginare modalità di azione differenti che non prevedano la diretta partecipazione delle scuole parrocchiali e il coinvolgimento della Diocesi nelle modalità precedentemente immaginate». Tale posizione riprendeva quanto era stato scritto il 29 gennaio, quando si chiariva che «per il momento non possiamo che considerare archiviata la prospettiva di sostenere il Liceo Lollino».
Un ulteriore sviluppo si è avuto il 24 febbraio, quando un genitore ha informato la Curia di un incontro tra l’associazione “Amici del Lollino” e “Scuole per Crescere” previsto per il 28 febbraio. Obiettivo dichiarato era «dettagliare i contenuti» di un’eventuale disponibilità di “Scuole per Crescere” a subentrare nella conduzione della scuola, sollevando la Diocesi da ogni onere gestionale.
Infine il 3 marzo è pervenuta al Vescovo da parte di “Scuole per Crescere” la richiesta di un incontro, manifestando «interesse a rilevare la gestione della Scuola con uno dei soggetti della nostra rete, affinché essa possa proseguire la sua attività». Tale incontro servirà a verificare la fattibilità di questo «passaggio di gestione», fermo restando che la Diocesi non è più in grado di dare continuità alla gestione del Lollino.
Si apre quindi uno spiraglio, mentre resta assodato che, se il «passaggio di gestione» non avrà concretezza giuridica entro il 31 marzo (termine ultimo per la legge), il preside del Lollino e il rettore del Seminario Gregoriano daranno seguito alla decisione assunta dal Vescovo e dagli organismi diocesani di partecipazione.
Ufficio diocesano per la comunicazione
Nato dalla tradizione umanistica del Seminario
Sul finire degli anni Sessanta, sotto l’episcopato di monsignor Gioacchino Muccin, la diocesi di Belluno decise di dare nuovo slancio alla tradizione liceale del Seminario Gregoriano, a sua volta erede della scuola umanistica, fondata dal vescovo Giulio Contarini nel 1568, in applicazione ai deliberata del Concilio di Trento.
Fino al 1971, il Liceo Lollino era riservato esclusivamente ai seminaristi. Con il riconoscimento legale nel 1972, l’accesso venne esteso anche a studenti esterni, assumendo così la fisionomia di una scuola cattolica aperta alla comunità locale e al territorio. Il liceo venne intitolato ad Alvise Lollino, vescovo di Belluno dal 1596 al 1625, noto per la sua vasta cultura e per la sua preziosa biblioteca, ereditata dal Capitolo della Cattedrale e custodita in Seminario.
Iniziava così una storia decennale sotto la guida di uomini di vero spessore umano e culturale: il primo preside fu Guido Pellegrini (1898-1995), che da Este era arrivato in città come preside del liceo Tiziano; al momento del pensionamento, prestò la sua opera per l’attivazione del Lollino, essendone preside fino al 1977. Gli succedette il mitico don Angelo Secolini (1922-2018), che dal 1977 al 1997 onorò con la sua sapiente presenza generazioni di studenti e di docenti. Terzo indimenticato preside del Lollino fu don Elio Larese Gortigo (1947-2021), che guidò l’istituto dal 1997 al 2019. L’affetto dimostrato da alunni, ex alunni e famiglie in occasione della sua morte durante la pandemia è stato eloquente. L’ultimo a raccogliere il testimone è don Giuseppe Bratti.
Ma nell’albo della scuola ci sono nomi di altri maestri di vita: chi può dimenticare la saggezza e la passione della grecista Vittoria Polit (1922-1988)? O l’austera figura del professore di matematica e fisica Omero Millo (1922-2012)? E poi gli insegnamenti impartiti in latino da don Lorenzo Dell’Andrea (1930-2024) o le “domande zerofile” di don Sergio Sacco (1936-2024)? Restano nella memoria le lezioni di scienze naturali impartite da don Antonio De Fanti, che bastava seguire in classe per essere dispensati dallo studio a casa; o le lezioni di educazione fisica di Thomas Pellegrini, che curava la postura fisica degli allievi, ma era anche maestro di vita.
E poi tanti altri, ancora viventi, spesso preti diocesani che hanno offerto la loro passione educativa gratuitamente. E tanti laici, il più delle volte giovani laureati che al Lollino hanno offerto le primizie della loro passione educativa, prima di accedere al ruolo nella scuola pubblica.
A partire dall’anno scolastico 2000-2001, il Liceo ha ottenuto lo status di scuola paritaria, ma sempre senza mai ricevere alcun finanziamento pubblico, come è prescritto dall’articolo 33 della Costituzione: «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Il sostegno nella gestione dell’Istituto è continuato grazie all’impegno della Diocesi di Belluno-Feltre, che attraverso il Seminario ha fornito strutture e personale docente. Alle famiglie degli studenti è sempre stato richiesto un contributo, stabilito anno per anno dall’ente gestore, cioè il Seminario. Negli ultimi anni la Regione Veneto, ha offerto alle famiglie, in base al reddito, un sostegno economico attraverso il “buono scuola”.
Dal 2018 il Liceo Lollino ha ampliato la propria offerta formativa, affiancando all’indirizzo classico anche quello scientifico. Le due sezioni condividono molte ore di lezione, favorendo l’interazione tra ambiti disciplinari diversi: gli studenti che scelgono il percorso scientifico ricevono una solida base umanistica, mentre quelli dell’indirizzo classico non restano estranei alle materie scientifiche.
Una storia che si chiude. La Diocesi ora ritira il suo impegno per oggettive ragioni di sostenibilità. Ma non si può dimenticare quanto è stato fatto in più di cinquant’anni di storia.
Davide Fiocco
(ex alunno)
- Don Angelo Secolini
- Don Elio Larese