Giovedì 8 maggio (ore 9.15-12) presso il Centro Papa Luciani di Santa Giustina

Accogliere nei giovani un futuro inatteso

Incontro con Paola Bignardi, per ripensare modalità e linguaggi dell’annuncio ai giovani

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Giovedì 8 maggio, dalle ore 9.15 alle 12, presso il Centro Papa Luciani di Santa Giustina, è in programma un incontro pubblico con Paola Bignardi, che presenterà i risultati del suo studio «Metamorfosi del credere. Accogliere nei giovani un futuro inatteso» (Queriniana, 2022). L’incontro si inserisce nel percorso di formazione dei preti e dei diacon, ma è aperto a tutti: animatori, operatori pastorali, a persone interessate al tema. Una scheda riassuntiva del volume, curata da don Mirko Pozzobon, è qui allegata per prepararsi all’incontro.

Paola Bignardi, originaria di Cremona, è pubblicista e da anni si dedica all’approfondimento di temi educativi e sociali. Ha ricoperto incarichi di rilievo nell’associazionismo cattolico, come la presidenza nazionale dell’Azione Cattolica, e oggi è membro del Comitato di indirizzo dell’Istituto Giuseppe Toniolo, dove coordina l’Osservatorio Giovani. Insieme a Rita Bichi, sociologa, ha curato diverse ricerche sul rapporto tra giovani e spiritualità, tra cui Dio a modo mio (2015) e Il futuro della fede (2018), entrambi editi da Vita e Pensiero. Tra i suoi ultimi lavori, particolare rilievo ha assunto la ricerca Cerco, dunque credo? I giovani e una nuova spiritualità, pubblicata da Vita e Pensiero. Presentata lo scorso 5 aprile all’Università Cattolica di Milano, l’indagine esplora l’evoluzione del credere tra le nuove generazioni. Frutto di 101 interviste a giovani provenienti da diverse regioni italiane, il lavoro si fonda sull’approccio del Positive youth development, che cerca di leggere la realtà giovanile valorizzando risorse e potenzialità, oltre i meri dati statistici.

Alcuni numeri, tuttavia, pongono interrogativi importanti: nel 2013, oltre la metà dei giovani italiani si dichiarava cattolica (56,2%); dieci anni dopo, la percentuale è scesa al 32,7%. Nello stesso periodo, gli atei sono passati dal 15% al 31%. Particolarmente significativo è il dato relativo alle giovani donne: da una partecipazione del 62% si è passati al 33%.

Nonostante questi cambiamenti, il quadro che emerge è tutt’altro che privo di sfumature. «La fede dei giovani nasce dentro di loro: se viene “imposta” da fuori, allora si allontanano dalla Chiesa e cercano risposte altrove», afferma Paola Bignardi. Una constatazione che suona come uno stimolo a ripensare modalità e linguaggi dell’annuncio. L’incontro dell’8 maggio sarà dunque un’occasione per confrontarsi su questi temi, senza retorica e con uno sguardo aperto al futuro.