Sabato 14 giugno 2025, alle ore 11.00 in piazza dei Martiri, si terrà una manifestazione per esprimere vicinanza alla popolazione civile della Striscia di Gaza e chiedere un cessate il fuoco immediato. La diocesi di Belluno-Feltre aderisce alla manifestazione.
L’iniziativa, intitolata “Belluno per Gaza”, nasce dalla volontà di un gruppo di cittadini di dare un segnale, seppur semplice, «modesto magari, come ne eravamo capaci». Il senso dell’appuntamento è riassunto dalle parole che hanno accompagnato l’annuncio dell’evento: «Non servono orazioni né discorsi ampollosi, serve solo esserci silenziosamente, ma esserci. Spesso, infatti, il silenzio fa più rumore delle grida e delle urla». L’obiettivo è costruire una presenza collettiva sobria, ma visibile, per sensibilizzare l’opinione pubblica su una crisi umanitaria di proporzioni drammatiche.
Gli organizzatori sottolineano che la manifestazione è stata pensata in maniera autonoma, senza l’appoggio o la spinta di gruppi politici o associazioni. Anche per questo motivo, nella locandina non compaiono simboli o loghi di alcun tipo: solo data, ora e luogo. Un gesto pensato per rendere l’iniziativa accessibile e trasversale, al di là delle appartenenze.
I promotori precisano che l’iniziativa non ha nulla a che vedere con il sostegno ad Hamas o ad altri gruppi armati. «Riteniamo l’ala militare di Hamas alla stregua di terroristi e abbiamo orrore e condanna per il massacro di civili del 7 ottobre», dichiarano. Al tempo stesso, evidenziano come, a partire dalla repressione iniziale contro Hamas, l’azione dell’esercito israeliano si sia rapidamente estesa anche ai civili, con conseguenze devastanti. Le dichiarazioni di alcuni esponenti del governo israeliano, che hanno parlato apertamente di deportazione e di negazione degli aiuti umanitari, sono viste dai promotori come segnali allarmanti.
Vengono citati i dati diffusi da organismi internazionali, come l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, che ha documentato quasi 60 mila vittime dal mese di ottobre 2023, e oltre 115 mila feriti. Ulteriori stime parlano di un numero significativamente più alto di morti legati a ferite non curate e a malnutrizione. La situazione, osservano gli organizzatori, configura «una tragedia umanitaria di enormi proporzioni», le cui responsabilità vengono attribuite al governo guidato da Benjamin Netanyahu.
In questo contesto, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono richiamate come punto di riferimento condiviso. Il Capo dello Stato ha infatti dichiarato:
«Il Medio Oriente, dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi – con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, e che vanno immediatamente liberati – vive il dramma in atto nella Striscia di Gaza. È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco […] Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano».
La manifestazione intende dunque essere un momento di riflessione collettiva, nel rispetto di uno spirito civile e non violento. È stato comunicato regolarmente lo svolgimento dell’evento alle autorità locali, come la Questura e il Comando della Polizia Locale di Belluno.
La partecipazione è aperta a tutti. Saranno ammessi segni distintivi di partiti, movimenti, associazioni o categorie, a patto che vengano rispettati i principi di serenità e sobrietà che guidano l’iniziativa. Gli organizzatori invitano ogni partecipante ad assumersi la responsabilità di evitare comportamenti provocatori, slogan offensivi o atti che possano essere letti come manifestazioni di antisemitismo. «Non saranno accettati comportamenti ed azioni non consone allo spirito autentico dei promotori», si legge nella nota.
A conclusione della manifestazione, sarà inoltre apprezzata la collaborazione di chi vorrà contribuire alla pulizia della piazza, raccogliendo eventuali rifiuti lasciati a terra. Un gesto semplice, che intende rappresentare ulteriore testimonianza di consapevolezza e rispetto per i luoghi comuni.
«Siamo di fronte al primo genocidio “live streaming”. Non è il momento di voltarsi altrove o di cercare alibi», concludono gli organizzatori, Fabio Bristot e Francesco Vascellari, che invitano chi condivide le finalità dell’iniziativa a promuoverla attraverso i propri canali di comunicazione.