Buon nuovo anno liturgico

È iniziato con l’Avvento il nuovo anno liturgico

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L’inizio del tempo liturgico dell’Avvento segna per la Comunità cristiana che segue il Rito Romano Latino, il nuovo Anno Liturgico. Per il calendario civile questa tappa è stata vissuta nel 2020 la domenica 29 dicembre. Richiamo il significato di queste classificazioni in relazione al tempo che scorre, e accenno ad alcuni aspetti che caratterizzano l’anno appena iniziato. La attenzione alla novità della terza edizione del Messale Romano in italiano ha forse tolto un po’ di attenzione, nella comunità e nei singoli, a questo appuntamento.

L’anno liturgico

Il senso di questo modo di calcolare il tempo chiamato “Anno liturgico” è ricordato nel documento conciliare del Vaticano II sulla Liturgia. Al numero 102 del documento si chiarisce così questa prassi ecclesiale maturata nei secoli. «La santa madre Chiesa considera suo dovere celebrare l’opera salvifica del suo sposo divino mediante una commemorazione sacra, in giorni determinati nel corso dell’anno. Ogni settimana, nel giorno a cui ha dato il nome di domenica, fa memoria della risurrezione del Signore, che essa celebra anche una volta all’anno, unitamente alla sua beata passione, con la grande solennità di Pasqua. Nel corso dell’anno poi, distribuisce tutto il mistero di Cristo dall’Incarnazione e dalla Natività fino all’Ascensione, al giorno di Pentecoste e all’attesa della beata speranza e del ritorno del Signore. Ricordando in tal modo i misteri della redenzione, essa apre ai fedeli le ricchezze delle azioni salvifiche e dei meriti del suo Signore, le rende come presenti a tutti i tempi e permette ai fedeli di venirne a contatto e di essere ripieni della grazia della salvezza».

Non si tratta di celebrare degli anniversari, ma di vivere nel rito liturgico, animato dalla fede, i momenti più significativi del Mistero di Cristo Signore. È un richiamare degli eventi che nel loro significato e nel loro dono di grazia permeano tutto il tempo che il cristiano vive, Lo fa passare da tempo che scorre (il tempo cronologico) a tempo di grazia. Si tratta di una attenzione e di una suddivisione che aiuta la adesione al Mistero di Cristo, ricordando però che si tratta di un evento da vivere nella globalità e non a settori. È in ogni caso, ogni giorno, il tempo vissuto e misurato su Cristo nostro Signore.

La formazione dell’Anno Liturgico

La suddivisione dei tempi, che caratterizza oggi questo modo definito “Anno liturgico”, è frutto di trasformazioni e scelte rituali che hanno accompagnato i secoli di esperienza del cristianesimo. Il centro della celebrazione del Mistero di Cristo è stata la sua Pasqua. La prima festa celebrata settimanalmente fin dalle origini è il “giorno dopo il sabato”, giorno poi definito “Giorno del Signore”, “domenica”. Si è poi passati a ricordare i tre giorni della Pasqua, poi il periodo pasquale (cinquantina pasquale fino alla Pentecoste). Nei secoli la preparazione alla Pasqua ha subito, nella Quaresima, diverse letture celebrative e trasformazioni di calendario. Il mistero della Natività, annunciato nei Vangeli, ha trovato struttura temporale nel sec. IV, con la scelta della data convenzionale del 25 dicembre. Attorno a questa data con la ricerca di un parallelismo con la Quaresima, è stato costruito il tempo di Avvento e il tempo dopo Natale. Tra questi due nuclei portanti dell’Anno liturgico ci sono le 34 settimane del tempo chiamato “Ordinario”. In queste settimane il Mistero di Cristo viene annunciato e celebrato nella sua globalità.

Caratteristiche del nuovo Anno Liturgico

Ogni anno ha sue caratteristiche che messale e lezionario presentano alle comunità e ai singoli fedeli. Il ciclo festivo dei vari tempi è stato suddiviso in tre modalità cicliche definite: anno A, anno B, anno C. Il presente anno è indicato come anno B. Una delle sue caratteristiche principali è quella di avere, nella scelta di uno dei tre Vangeli sinottici, la lettura dei brani di Marco. Nel messale le domeniche e solennità particolari hanno una proposta specifica per la antifona alla comunione. Per quanto riguarda il ciclo feriale per i tempi forti (Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua) le letture sono sempre le stesse ogni anno. Per il tempo ordinario, le 34 settimane previste, ci sono due proposte annuali, alternate, di letture bibliche. Quest’anno è indicato come “ciclo feriale dispari”.

“Buon anno liturgico!”

Formulare l’augurio di “Buon anno liturgico” significa augurare a singoli e comunità cristiane di lasciarsi avvolgere e farsi trasformare da questa realtà centrale della nostra scelta di fede: il Mistero di Cristo. Il rito liturgico, in particolare la santa Messa, siano il vissuto fondamentale di questa esperienza e la sua manifestazione-annuncio essenziale. Riti tradizionali di carattere anche religioso, folklore natalizio o di altro tempo, ormai prassi consolidata, non impediscano di cogliere il senso spirituale profondo di quanto si vive. Siano l’anima di realtà che diventino vita vera per chi li vive. Non siano solo prassi obbligata, se non illusoria. È l’incontro, in ogni tempo, con il dono della salvezza che Cristo Gesù offre a chi lo incontra.

Giuliano Follin