Calendario liturgico del tempo di Natale

Gli aspetti celebrativo-liturgici del “Tempo di Natale”

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Le indicazioni, che si ricavano consultando il calendario civile di fine dicembre e delle prime settimane di gennaio dell’anno seguente, offrono alle persone interessate la possibilità di orientarsi nell’abbondante numero di feste religiose che accompagnano il periodo natalizio. Nelle note seguenti presento ai lettori gli elementi fondamentali che caratterizzano l’aspetto religioso e celebrativo liturgico di quello che è chiamato dalla Chiesa “Tempo di Natale”.

La notte e il giorno di Natale del Signore

La celebrazione strettamente religiosa del giorno di Natale inizia con la Messa vespertina nella Vigilia. Seguono poi i tre formulari delle Messe di Natale. Il loro momento di celebrazione le definisce. Si tratta della Messa nella notte, la Messa dell’aurora e la Messa del giorno. Testi della Parola di Dio e delle preghiere liturgiche propongono annunci e riflessioni diversificate e complementari sul Mistero celebrato. Il giorno di Natale comprende anche la Messa vespertina festiva (nel tardo pomeriggio-sera). Queste celebrazioni danno inizio nelle comunità cristiane a quello che è definito nella Chiesa “Tempo di Natale”.

La ottava di Natale

I giorni che seguono il Natale sono definiti “Ottava di Natale”. L’ottava di Natale è segnata anche da alcune particolari celebrazioni che si accompagnano alla contemplazione del grande evento. Giorni caratteristici sono il 26 dicembre, Santo Stefano primo martire e, con meno solennità, la festa di san Giovanni evangelista e dei santi Innocenti. La domenica che dovesse intercorrere nei giorni dopo il 25 dicembre è dedicata alla Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Gli altri giorni sono una meditazione (parola di Dio e testi delle preghiere) dell’evento della Natività nel suo valore e significato per la fede e la vita dei cristiani. L’ottavo giorno dopo il 25 dicembre, è dedicato a Maria Santissima Madre di Dio. Si tratta del titolo più significativo dato alla Madonna. La ricorrenza civile del Capodanno (1° gennaio) in qualche modo fa passare in secondo luogo la grande solennità religiosa dedicata alla Maria di Nazareth. In questo giorno è anche forte nelle Comunità cristiano il richiamo (da 54 anni) alla Giornata Mondiale per la Pace.

Domeniche e giorni feriali nel tempo natalizio

Nel calendario liturgico sono richiamate le eventuali domeniche dopo il primo dell’anno ed i giorni feriali fino alla solennità dell’Epifania ed alla domenica definita “Battesimo del Signore”. Un’eventuale domenica prima del 6 gennaio è denominata “Domenica II dopo Natale”. I giorni feriali sono definite “Ferie del tempo di Natale”. I testi biblici della Liturgia della Parola (festiva e feriale) e le preghiere proposte nella celebrazione sono sintesi e continui richiami al Mistero della natività. Il richiamo alla fede professata dai cristiani ed alle conseguenze per la loro vita (spiritualità) sono continui e significativi. Anche quando i segni del Natale sul piano del richiamo esteriore vanno diminuendo il loro valore ed il loro significato, la liturgia ci richiama il senso profondo di quando vissuto nella fede come singoli e come comunità. Un significato che non sarà riposto con gli addobbi, ma accompagnerà, con altra e continua intensità, la vita delle persone che hanno incontrato il mistero, il Protagonista del Natale, il Signore Gesù.

Epifania del Signore e Battesimo del Signore

L’Epifania del Signore, il 6 gennaio, e la domenica seguente, Battesimo del Signore, concludono nella comunità cristiana il tempo di Natale. La solennità dell’Epifania ha il suo grande significato nel termine che la richiama: “Manifestazione”. Il richiamo ai Re Magi e alla stella cometa che li guida sono elementi che aiutano, anche a livello di fantasia. Il senso profondo della celebrazione liturgica è richiamato non solo dalla Parola di Dio, ma anche con testi significativi dalle preghiere della Chiesa. Altri elementi di carattere folkloristico popolare che accompagnano questa ricorrenza, non impediranno ai cristiani di cogliere il valore per la fede e per la loro vita, di questo evento.

La festa che chiude, per la comunità cristiana, il tempo di Natale, pur conosciuta nel suo contesto completamente diverso dall’evento celebrato il 6 gennaio, ha la stessa radice sul pano della fede. Si tratta della “Manifestazione-Epifania” di Gesù di Nazareth rivelato, dopo il Battesimo al fiume Giordano, come il Figlio di Dio, inviato all’umanità. Dono di Dio Padre da accogliere nella vita.

Giuliano Follin