Adeguamento liturgico della cattedrale

È la chiesa madre

La Cattedrale è un segno che esprime la comunione tra tutte le comunità parrocchiali

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Si farà l’“adeguamento liturgico della cattedrale”. Questa informazione circola in questi giorni nel bel mezzo del clima natalizio. Ad essa fa seguito la notizia che, dal 7 gennaio fino al 20 marzo, l’edificio che sta nel cuore della città di Belluno resterà chiuso. Diventerà un cantiere di lavoro e al suo interno non si potrà svolgere nessun tipo di celebrazione. Sono due le parole – adeguamento liturgico – da esplicitare nel loro significato specifico in rapporto alla cattedrale che, come è noto, potremmo definire la “chiesa-madre” di tutte le chiese presenti nel territorio della diocesi di Belluno-Feltre.

Partirei dall’aggettivo “liturgico” che indica la natura dell’intervento che apporterà dei cambiamenti significativi all’interno della cattedrale. La parola “Liturgia” indica una componente essenziale della vita della Chiesa. Quando agli inizi degli anni ‘60 il Concilio Vaticano II avviò la cosiddetta “riforma liturgica”, rappresentò la Liturgia come «il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa», inoltre come «la fonte da cui promana tutto il suo vigore» (SC 10). Si spiega qui la centralità della cattedrale per la vita e la missione della nostra Chiesa di Belluno-Feltre, centralità che in un qualche modo si disloca in ciascuna delle chiese parrocchiali, lì dove ordinariamente si ritrova in assemblea di preghiera la comunità locale. A esprimere la comunione di tutte le comunità parrocchiali del nostro territorio è appunto la chiesa cattedrale: ci sono celebrazioni particolari nel corso dell’anno liturgico in cui vi si radunano le diverse componenti della nostra realtà diocesana, insieme con il vescovo e con il presbiterio. Dunque gli interventi che avverranno nella struttura della cattedrale sono stati pensati per favorire la vita e l’azione liturgica e riguarderanno degli spazi al suo interno da rinnovare e da evidenziare nel loro relazionarsi. Tutto questo comporta anche un ripensamento dello stile celebrativo e una cura degli oggetti liturgici, delle componenti simboliche, delle immagini sacre, in modo tale che tutto questo aiuti la partecipazione viva di tutta la comunità raccolta in preghiera. Ecco perché la parola “adeguamento” si presta meglio di altre a indicare gli interventi che avverranno. Si tratta infatti di rendere più adeguata alla sua finalità la nostra cattedrale. Una parte consistente degli interventi – forse la più appariscente – comporta la sostituzione dell’altare principale che avanzava verso la navata e con esso la cattedra del vescovo che era stata locata dietro l’altare rispetto alla navata dove si uniscono tutti i fedeli. Anche il luogo da cui veniva proclamata la Parola di Dio era piuttosto posticcio e non evidenziava adeguatamente tale funzione. Si tratta di alcuni interventi, tra i più evidenti, previsti nel progetto vincitore del concorso. È importante che sia manifesta la specificità di ciascuno e appaia l’interazione tra di essi al fine di favorire la viva partecipazione di tutta l’assemblea convenuta, manifestandone anche l’articolazione interna, poiché c’è chi presiede e chi è chiamato a svolgere particolari servizi tutti orientati ad attivare l’assemblea che celebra.

Queste alcune note sono di introduzione a una serie di interventi che accompagneranno lo svolgersi dei lavori di adeguamento liturgico della cattedrale e aiuteranno a comprenderne il senso e il valore. Certamente tale edificio, che spicca tra gli altri in Piazza Duomo con il suo ardito e bello campanile settecentesco, è davvero “unico” per ricchezza di storia locale riassunta coerentemente e intensamente, per bellezza architettonica – si pensi alle forme spaziali fatte di ritmo e armonia che si colgono al suo interno – arricchita dalle opere di scultura e di pittura, per la testimonianza di fede che evoca. Il gruppo di lavoro locale che ha accompagnato tutto il percorso di adeguamento liturgico, il gruppo di competenti e artisti a cui è stata affidata la realizzazione avendo vinto il concorso e una serie di consulenze locali, trivenete e nazionali hanno scritto un capitolo prezioso ed entusiasmante di conoscenza e di valorizzazione della vicenda della nostra cattedrale. L’adeguamento liturgico che attuiamo vuole essere riconoscenza, affetto, ammirazione per il popolo che dall’inizio ha concorso a realizzarla e a tenerla in vita e ad abbellirla.

+ Renato Marangoni