Preparazione alla Giornata
Formazione per operatori e volontari della carità
Sabato 14 novembre si terrà un incontro a distanza di carattere formativo per operatori e volontari della carità impegnati a livello parrocchiale, foraniale e diocesano. L’incontro, che si svolgerà dalle 10.30 alle 12.00, vedrà la partecipazione del vescovo Renato e sarà animato da Vera Pellegrino, operatrice della Caritas di Trieste, responsabile della Casa della Madre e incaricata della formazione.
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Il 13 giugno scorso Papa Francesco ha diffuso il Messaggio per la IV Giornata Mondiale dei Poveri dal titolo “Tendi la tua mano al povero” (cfr Sir 7,32). Il riferimento al libro del Siracide indica come l’attenzione ai fratelli più deboli risuoni costante nelle Sacre Scritture, segno della centralità che il tema della carità verso il prossimo, specie quello in condizione di fragilità, riveste nella vita dei credenti. Gesù stesso si identificherà nei poveri, rivelando di essere presente in essi (Mt 25,40).
Nel testo dal quale il Papa ricava il tema della Giornata risulta chiaro il rapporto che sussiste tra fede e carità, tra preghiera a Dio e solidarietà verso i poveri e i sofferenti. Del resto è dalla carità divina che viene la spinta a vivere la solidarietà e l’impegno di servizio verso i poveri. Non si tratta soltanto di un impegno individuale, che pure è imprescindibile, dal momento che ciascuno è chiamato a misurarsi con l’emarginazione e la povertà, né di un servizio di specialisti della carità, ma di un impegno della comunità cristiana, “chiamata a coinvolgersi in questa esperienza di condivisione, nella consapevolezza che non le è lecito delegarla ad altri”.
Tendere la mano, afferma il Papa, è un segno che rivela a noi stessi la capacità di “compiere gesti che danno senso alla vita”, che richiama immediatamente la solidarietà e l’amore in un contesto, come quello attuale, caratterizzato dal disorientamento e dall’inquietudine generati dalla pandemia. Contro l’indifferenza globale, il rischio grande della nostra epoca, si sono visti gesti di coinvolgimento e vicinanza da parte di medici e infermieri, sacerdoti e volontari, che hanno teso la mano ad alleviare sofferenze e infondere fiducia e speranza. La pandemia ci ha colto impreparati, ma “la mano tesa verso il povero, tuttavia, non è giunta improvvisa”. Essa è frutto di un allenamento quotidiano “che parte dalla consapevolezza di quanto noi per primi abbiamo bisogno di una mano tesa verso di noi”, perché, afferma il Papa, non “ci si improvvisa strumenti di misericordia”.
Il servizio e l’amore verso le persone più deboli, accompagnati dal sorriso di chi sperimenta la gioia del Vangelo e sostenuti dalla preghiera, diventano allora abbraccio di condivisione e di fraternità ritrovata, tema che rimanda all’enciclica “Fratelli tutti” firmata ad Assisi il 3 ottobre, vigilia della festa di san Francesco.
Vivere la Giornata Mondiale dei Poveri in parrocchia
L’uomo può tendere la mano verso il povero, perché fin da principio Dio ha teso la sua mano verso di lui. Sarà bene nella Messa domenicale, attraverso l’omelia e la preghiera dei fedeli anzitutto, sottolineare l’importanza per la vita cristiana di una testimonianza di carità condivisa nella comunità parrocchiale, che sappia tenere conto delle povertà e fragilità presenti in essa. Laddove vi sia un’opera segno della carità (servizio di ascolto, distribuzione di alimenti o vestiario o farmaci, struttura di accoglienza, mensa) sarebbe bello poter offrire una testimonianza, che sappia suscitare l’impegno ad una carità condivisa.
Preparazione alla Giornata: preghiera del Santo Rosario
Domenica 11 novembre alle ore 21 su TV2000 il Santo Rosario guidato dal Presidente di Caritas italiana, il Vescovo Carlo Maria Redaelli. Chi vorrà seguirlo potrà utilizzare l’opuscolo allegato.