Gioacchino Muccin (1949-1975)

Mons. Gioacchino Muccin, originario di San Giovanni di Casarsa (diocesi di Concordia), nacque il 25 novembre 1899. Durante la prima guerra mondiale, fu uno dei ragazzi del ’99. Ordinato sacerdote nel 1923, fu parroco a Castelnuovo del Friuli, insegnante in seminario e assistente dell’Azione Cattolica. Fu poi arciprete di San Marco a Pordenone e nel 1949 venne eletto Vescovo di Feltre e Belluno.

Nei quasi 26 anni di episcopato svolse un’intensa attività, assistito per undici anni dal Vicario Generale Albino Luciani di cui propose la nomina a Vescovo. Mons. Muccin partecipò al Concilio Vaticano II, diede impulso alle diocesi di cui era vescovo con la formazione di nuove parrocchie e rifondando i seminari, l’Istituto Sperti e la Casa del Clero; al suo impegno è dovuta la realizzazione del Centro Giovanni XXIII. Con profonda partecipazione, visse momenti difficili come il disastro del Vajont, la tragedia di Mattmark in Svizzera, l’alluvione del 1966.

Quando nel 1975 la Santa Sede accettò le sue dimissioni per raggiunti limiti di età, si ritirò a San Pietro di Feletto, in diocesi di Vittorio Veneto, dimorando nella villa del Patriarcato di Venezia, generosamente offerta dal card. Luciani. Visse colà per sedici anni, fino al 27 agosto 1991 quando morì. Dopo la morte, la salma del Vescovo fu trasferita a Belluno ed esposta alla venerazione dei fedeli nella chiesa di San Pietro. Il 30 agosto 1991 si tennero le esequie presiedute dal card. Cè, patriarca di Venezia. La salma fu poi tumulata nel Cimitero del Vajont davanti alla Cappella, come aveva espressamente richiesto fin dal 1985.