«Pietro trasse a terra la rete piena di 153 grossi pesci» (Gv 21,11). Venerdì 24 ottobre, in Vaticano, proprio il ricordo di quella mattina sul lago di Tiberiade ha aperto il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione. Secondo san Girolamo, quel numero indicava le specie di pesci allora conosciute e pertanto rappresentava i popoli di tutto il mondo. L’immagine rendeva bene lo sguardo su quell’assemblea raccolta attorno all’attuale successore di Pietro.
All’osservatore non sfuggiva la presenza di tanti volti evidentemente non europei; il gioco delle lingue lo ha confermato. Al momento della preghiera plurilingue, è seguita una serie di testimonianze in inglese, francese, brasileiro, spagnolo, italiano. Si è vissuto il convergere di tante esperienze sinodali vissute in varie parti del mondo. Parte del primo pomeriggio è stato anche l’incontro con papa Leone XIV che, come Pietro, ha raccolto nella sua “rete” le relazioni dei “sette continenti” ecclesiali: Medioriente, Estremo Oriente, Africa, Oceania, America latina, Nordamerica, Europa. È stata una sorpresa ascoltare le sue brevi e vivaci risposte, di cui una condita da una simpatica battuta, passando agevolmente dall’inglese allo spagnolo, all’italiano.
Durante l’incontro la prima sensazione si è fatta via via convinzione: la Chiesa è più grande dei nostri campanili, è viva in contesti che non immaginavamo, ha un volto giovane e ormai non europeo. L’appello di papa Francesco per una Chiesa sinodale e missionaria è stato vissuto con più entusiasmo e originalità fuori dall’Europa. Abbiamo accolto le testimonianze dalle Isole Fiji, da Kuala Lumpur, dal Libano, dal Burkina Faso. La stessa impressione si è avuta durante la celebrazione conclusiva, che domenica mattina il Papa ha presieduto nella Basilica Vaticana: tra le lingue della preghiera dei fedeli una era in arabo e una in hausa, che si scopre poi essere lingua franca di tutta l’Africa occidentale.
Anna Della Lucia, vicepresidente del Consiglio pastorale diocesano, sottolinea proprio questo:
«Uno degli aspetti più significativi della Terza Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia è stata, a mio avviso, la concomitanza con il Giubileo delle equipe sinodali e degli organismi di partecipazione. In questi giorni hanno risuonato a Roma le voci di migliaia di pellegrine e pellegrini giunti da tutti i continenti per condividere e rilanciare l’esperienza di Chiesa vissuta durante gli anni di cammino sinodale. Il dialogo sincero dei sette referenti continentali con Papa Leone, una benedizione scambiata per strada con la delegazione della Costa d’Avorio, l’intensità della preghiera multilingue vissuta domenica a San Pietro tra fedeli provenienti da innumerevoli nazioni: anche questo è eredità del cammino sinodale e ricchezza di una fede che non conosce barriere. Di ritorno alla nostra diocesi, mi sento animata da fiducia e speranza per gli orizzonti che si aprono ora, al termine del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, e allo stesso tempo mi sento grata nel pensare che la Chiesa non è solo “nostra”, la Chiesa non è solo italiana. Nel Battesimo siamo tutti fratelli e sorelle, figli di Dio Padre, corresponsabili nella missione di annunciare il Vangelo con un unico linguaggio: quello della gioia della Risurrezione, quello dell’unico Amore che accoglie “tutti, tutti tutti”».
Giulia De Pra, che dalla primavera del 2022 è referente diocesana del cammino sinodale, con sguardo retrospettivo ha appuntato questa riflessione :
«Arrivare alla tappa finale di questo cammino, iniziato quattro anni fa, è stato davvero emozionante. La sensazione è quella di essere di fronte ad un passaggio di consegne, a quello che sarà una nuova ripartenza per le Chiese in Italia. Sì, perché il lavoro svolto per arrivare al documento di sintesi del cammino sinodale non è l’obiettivo conclusivo, ma un punto di inizio. Sia nel momento della lettura, ma anche nel momento di votazione di questo testo, abbiamo visto la ricchezza, la complessità, lo slancio di una Chiesa che in questi anni non si è tirata indietro dall’ ascoltare, dall’accogliere e dal cercare di assumere nuove prospettive in stile sinodale. Ciò significa avere a cuore la missionarietà insita nella chiesa, mettere al centro l’altro e l’incontro, la testimonianza della fede, la cura nella formazione e l’importanza della corresponsabilità. Con papa Francesco si è innescato un processo, e possiamo dire che l’obiettivo è raggiunto: l’importante non è il documento, ma il dopo. Un processo che al centro ha messo l’ascolto della nostra Chiesa, fatta di persone che in questi quattro anni si sono incontrate, conosciute, confrontate, e con tanta passione e umiltà hanno cercato di rappresentare la loro piccola chiesa locale in un panorama più ampio. Come ci ha detto papa Leone, ciò che ci ispira sono le persone e non i processi: sì, questo è ciò che ha arricchito il cammino sinodale, la bellezza di una Chiesa fatta di persone che si sono ispirate tra loro e si sono lasciate ispirare dallo Spirito. Ed io, nel mio piccolo, sono profondamente grata di aver vissuto questa esperienza che ha arricchito il mio cuore e la mia fede».
Nella mattinata di sabato 25 ottobre, le delegazioni delle Chiese italiane si sono radunate votare il documento di sintesi del Cammino sinodale, dopo la riscrittura richiesta nell’assemblea del 3 aprile scorso. Erano 847 i delegati presenti, che hanno approvato a larghissima maggioranza il documento. Anche la nostra diocesi vi era rappresentata dal vescovo Renato e dai tre delegati: Giulia De Pra, Anna Della Lucia e don Davide Fiocco (che qui scrive).
Il vescovo Renato, in una lettera alla diocesi, ha precisato il senso del documento approvato: «Ho visto i titoli di alcune testate che ne hanno dato notizia e mi sembrava di aver partecipato a qualcos’altro rispetto a quanto riferito: che travisamento, mi sono detto!». Insieme a lui, anche noi cerchiamo invece «di cogliere il senso e la bellezza di quanto vissuto».
- Davanti a San Pietro
- Incontro con il Papa
- Incontro con il Papa
- Papa Leone XIV
- Veglia di preghiera
- Assemblea sinodale
- Durante l’assemblea
- Operazioni di voto
- Le votazioni
- Esito delle votazioni
- In cammino per la celebrazione
- Fine del cammino












