Ascoltare, accogliere, sperare

In dialogo con il cuore 

Un progetto nato nel 2019 all'interno della Cappellania della Casa circondariale di Belluno

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“In Dialogo con il Cuore”  è un progetto nato nel 2019 all’interno della Cappellania della Casa Circondariale di Belluno con un obiettivo chiaro: dare voce e speranza alle persone detenute. Spesso, chi si trova in carcere viene dimenticato dalla società, ma dietro quelle mura ci sono storie, emozioni e sogni che meritano di essere ascoltati. Il nostro progetto si basa sull’idea che il dialogo sia uno strumento potente per recuperare la fiducia in sé stessi e negli altri, offrire sostegno concreto e favorire il reinserimento nella comunità.

Che cosa facciamo?

  • Incontri settimanali con i detenuti, in cui volontari e partecipanti si confrontano in un dialogo aperto e sincero, parlando di vita, esperienze e speranze per il futuro.
  • Accoglienza e supporto per chi esce dal carcere, offrendo aiuto nella ricerca di una casa, di un lavoro e di una rete sociale di riferimento, per non lasciare nessuno solo nel momento più delicato del reinserimento.
  • Raccolta di beni di prima necessità, come vestiti e oggetti utili, per migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere e rispondere alle necessità quotidiane di chi vi è detenuto.
  • Creazione di ponti tra il carcere e la società, raccontando all’esterno le storie e i bisogni delle persone detenute, sensibilizzando la comunità e coinvolgendo nuovi volontari e collaboratori.

Il nostro lavoro si ispira ai valori della solidarietà e della speranza, riprendendo le parole di Papa Francesco nella Bolla d’Indizione del Giubileo 2025: “Spes Non Confundit” – La speranza non delude. Crediamo che ogni persona, anche chi ha commesso errori, abbia diritto a una nuova opportunità. Attraverso l’ascolto, l’accoglienza e il sostegno concreto, vogliamo offrire una possibilità di riscatto e costruire insieme un percorso di cambiamento.

Le nostre proposte per il futuro

Per rendere il progetto ancora più concreto ed efficace, abbiamo individuato alcune iniziative che possiamo realizzare a breve e lungo termine:

A breve termine: far conoscere la realtà del carcere. Obiettivo: Portare la voce dei detenuti fuori dalle mura, sensibilizzando la comunità.

Come?

  • Condividendo le esperienze dei volontari che operano in carcere e di chi ha accolto i detenuti nel percorso di reinserimento.
  • Organizzando incontri nelle parrocchie per informare, coinvolgere nuovi volontari e creare rete.
  • Dedicando uno spazio nel sito e nel portale diocesano per raccontare storie ed esperienze dalla Casa Circondariale.

A lungo termine: accoglienza e reinserimento.  Obiettivo: Offrire un aiuto concreto ai detenuti e alle loro famiglie per facilitare il ritorno alla società.

Come?

  • Mettendo a disposizione case private o alloggi temporanei per chi esce dal carcere, per evitare che la mancanza di una dimora ostacoli la possibilità di lavorare e reintegrarsi.
  • Offrendo ospitalità ai familiari dei detenuti per le visite, aiutandoli a mantenere un legame con i propri cari.
  • Accompagnando i detenuti appena usciti verso le loro residenze o ai luoghi in cui possono ricominciare una nuova vita.

Perché il carcere non deve essere solo una punizione, ma anche un’occasione per ricominciare.