Lutto tra i salesiani

In ricordo del salesiano don Luigi Fantinato

Direttore presso la comunità salesiana di Belluno dal 1971 al 1974 e poi parroco dal 1994 al 2001

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È mancato ieri, 27 giugno, all’età di 96 anni – presso l’Istituto salesiano “San Zeno” a Verona – don Luigi Fantinato, salesiano. Nato il 15 maggio 1929, aveva pronunciato la prima professione religiosa il 16 agosto 1950 ed era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1959.

Don Luigi ha svolto ben due importanti incarichi presso la comunità salesiana di Belluno. Dapprima, dal 1971 al 1974, è stato direttore dell’Istituto Agosti e docente di Lettere, assumendo nell’anno scolastico 1973-74 anche la presidenza dell’annessa scuola media. Ricordava con affetto quel periodo: «Arrivato all’Agosti nel settembre 1971, mi sono sentito subito a mio agio perché accolto da una comunità di ottimi salesiani che credevano nell’educazione dei ragazzi attraverso la scuola. Salesiani e ragazzi formavano una vera famiglia e quegli anni hanno segnato il numero più alto di allievi. Il segreto? La presenza degli insegnanti-educatori ininterrotta tra i ragazzi, fatta di attenzione particolare alle loro necessità. I ragazzi si sentivano amati e hanno sempre corrisposto alle varie attività didattiche e alle iniziative formative. La scuola media Agosti è stata una vera palestra di educazione integrale».

Successivamente, dal 1994 al 2001, è stato parroco della parrocchia San Giovanni Bosco. Massimo Mazzorana, ex allievo e parrocchiano, lo ricorda come: «un condottiero docile e assertivo, umile e ben voluto, capace di essere vicino alle persone ovunque e comunque e di ricordarsi sempre di tutti in ogni circostanza».

Durante il suo apostolato, don Luigi ha guidato la parrocchia con umiltà e mansuetudine, cercando di farne una calorosa famiglia. Ha trasformato i sacramenti per i bambini in veri momenti di crescita della comunità, favorendo la conoscenza reciproca tra i genitori e il loro coinvolgimento nella vita pastorale. Ha dato impulso a numerose iniziative, promuovendo gli incontri delle “Giovani Famiglie”, la “Scuola di vita cristiana”, l’approfondimento della Parola di Dio domenicale e lo studio del nuovo catechismo. A lui si deve anche il completamento dell’abbellimento della chiesa con la Via Crucis di Franco Fiabane, il recupero del prezioso crocifisso quattrocentesco e la messa in opera del maestoso organo meccanico. Durante il suo mandato, inoltre, la comunità ha celebrato due importanti anniversari: il 75° della presenza salesiana a Belluno (ottobre 1999) e il 50° di istituzione della parrocchia (2001). Salutando la comunità parrocchiale nel bollettino del 2001, don Luigi scriveva parole che risuonano ancora oggi: «Ho vissuto con voi un non lungo ma fecondo periodo della mia vita sacerdotale e salesiana che non potrò facilmente dimenticare. Certo possono essere pochi sette anni, ma, se vissuti nell’intensità di un amore autenticamente sacerdotale, lasciano il segno della presenza della Grazia di Dio che si serve sempre di poveri strumenti per i suoi progetti. […] Cosa vuol dire “Comunità don Bosco a Belluno”? Vuol dire che la parrocchia si costruisce giorno dopo giorno insieme e che è preziosa la presenza di tutti: dal papà e mamma che collaborano con i sacerdoti nell’assistenza dei loro figli, alla catechista, all’animatore di gruppi, alle varie forme di volontariato, al promotore di attività sportive, all’offerta della personale testimonianza cristiana di preghiera, di sacrificio, di sofferenza. Ma c’è altro, ricchissimo aspetto della nostra comunità che dovete tenere sempre presente: lo spirito di don Bosco che è stato donato alla nostra parrocchia».

Giorgio Reolon