Iniziativa quaresimale “Un pane per amor di Dio”

La scuola materna per i bambini ivoriani

Sostenere una scuola, effettivamente, vuol dire offrire ai più giovani delle concrete opportunità per il futuro

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“Un pane per amor di Dio”

Don Augusto Antoniol, direttore dell’Ufficio di pastorale della Missione, scrive:

«La Quaresima è anche tempo per aprire il cuore e lo sguardo fino agli estremi confini della terra, in quei luoghi remoti dove i nostri missionari e missionarie annunciano il Vangelo con coraggio e dedizione». La campagna di solidarietà “Un Pane per Amor di Dio” ci permette di costruire ponti di amicizia e sostegno economico con le comunità cristiane che vivono in situazioni di povertà, guerre e carestie. Quest’anno i progetti quaresimali del “Pane” sono destinati soprattutto ai bambini, alla loro educazione, alla loro salute e al loro benessere.

Slogan di quest’anno è “Con gli occhi dei bambini”, con il riferimento alla frase evangelica attribuita a Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite”. I progetti con cui intendiamo sostenere i nostri missionari, in particolare per aiutare i bambini, sono i seguenti: programma supporto a donne e bambini in Ecuador; sosteniamo i bambini di un asilo in Costa d’Avorio; superiamo i traumi della guerra in Libano; una scuola per i bambini sfollati in Birmania.

 

Sosteniamo i bambini di un asilo

In Costa d’Avorio hanno operato diversi nostri missionari bellunesi e feltrini. Tutt’oggi, la nostra diocesi continua a sostenere l’evangelizzazione e la promozione umana di quel territorio. Precisa Padre Noël, sacerdote locale ad Ananda, tra i beneficiari dei progetti quaresimali: «La gente di Ananda ci chiede di ospitare altre bambine e bambini, ma attualmente ci mancano gli spazi e le forze. Ora vorremmo costruire due aule in più, dei servizi igienici, una recinzione, una mensa per nutrire i piccoli, un fondo per aiutare chi non può pagare la retta per quanto minima (50 euro annui) e altro». Pur essendosi i bellunesi già attivati, servono altri aiuti per completare il progetto, mirati specialmente all’igiene (servizi igienici e fornitura di acqua potabile) e al servizio mensa, che servirà non solo a nutrire i piccoli, ma anche a educarli all’igiene e alla salute. Il progetto, quindi, mira alla formazione scolastica primaria dei bambini e delle bambine dai 3 ai 6 anni fornendo, oltre che l’istruzione, la possibilità di crescere rispondendo ai bisogni primari (educazione, cibo, salute, gioco, igiene, famiglia ove necessario e sostegno alle famiglie più bisognose).

A oggi, ad Ananda si seguono una quarantina di bambine e bambini ma ci sono altre richieste. Costruendo altre aule e i servizi igienici si potrebbe ospitare fino a un centinaio di piccoli, sostenendo anche le loro famiglie. Si potrebbero potenziare anche altre scuole materne sul territorio, dove operano sacerdoti e laici in stretta collaborazione col nostro Ufficio Missionario e con altri gruppi: “Insieme si può”, Amici di Brio, associazione CEY (Centre Éducatif Yablassou) fondata da don Ezio Del Favero con Celia Solagna, familiari e amici. Il progetto in parte è sostenuto da un benefattore bellunese, che ci tiene a dire, citando un proverbio cinese: «Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita». Sostenere una scuola, effettivamente, vuol dire offrire ai più giovani delle concrete opportunità per il futuro. “Il futuro è bambino” insisteva Roberto Bristot “Brio” amico degli ivoriani, con cui tra l’altro negli anni ’90 aveva girato il video “Voli per ali di Libellula”, proprio nel territorio in cui sarà potenziato l’asilo di Ananda.

 

La scuola materna di Ananda

Padre Noël è un sacerdote ivoriano conosciuto da don Augusto Antoniol e don Ezio Del Favero, attualmente direttore e vicedirettore del Centro Missionario Diocesano, già missionari in Costa d’Avorio. Parlando della sua parrocchia e del progetto della scuola materna, precisa padre Noël: «Ananda è una sottoprefettura, con 12 villaggi (7 dei quali con una comunità cristiana). È specialmente ambiente di foresta e la gente vive di agricoltura e di commercio. Religiosamente sono presenti soprattutto animisti, ma anche cattolici, protestanti e musulmani. Non vi sono problemi di dialogo tra le diverse religioni». A proposito della scuola materna, Padre Noël precisa: «Abbiamo iniziato ristrutturando una vecchia scuola abbandonata (grazie specialmente ai familiari e agli amici di don Ezio Del Favero dell’associazione CEY), fabbricato dei giochi, aperto due aule scolastiche. La nostra scuola è frequentata dai bambini di tutte le religioni. Una insegnante è musulmana, una protestante e una cattolica. Facciamo tante attività, tra cui: giochi, feste (carnevale, Natale e altre), uscite sul territorio per conoscerlo, disegni, letture, scrittura, canto, racconti. Per il momento le insegnanti sono volontarie che stanno imparando dalle religiose che già gestiscono un’altra scuola. La struttura funziona di fatto come scuola e presto sarà riconosciuta ufficialmente come scuola cattolica dalla nostra arcidiocesi di Bouakè; i programmi sono già allineati con le scuole già riconosciute. Una volta autorizzata dalla diocesi, sarà riconosciuta anche dallo stato che gestisce direttamente ben poche scuole materne. Il livello delle scuole statali in genere è assai basso. La popolazione preferisce gli istituti cattolici, che propongono attività serie e preparano meglio i piccoli per poi affrontare le scuole dell’obbligo. Così vale per le scuole cattoliche di ogni ordine e grado, che sono frequentate anche dai musulmani e dai fedeli di altre religioni per gli ottimi risultati».

E.D.F.