I testi delle celebrazioni

La solennità dell’Assunta

L’importante celebrazione liturgica vissuta con i testi eucologici e biblici delle due Messe

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La solennità dell’Assunta, che la Chiesa cattolica celebra il 15 agosto, prevede due schemi distinti sia per i testi eucologici sia per la Liturgia della Parola: uno per la vigilia e l’altro per il giorno della festa.

“Messa vespertina della Vigilia” e “Messa del giorno”

Con questi due titoli la liturgia della festa dell’Assunta viene presentata sia sul Messale Romano che sul Lezionario festivo. Anche il nuovo Messale, di prossimo utilizzo, presenterà lo stesso schema di testi per la preghiera, anche se si prevedono alcune novità nelle espressioni proposte per la preghiera. La definizione della prima Messa non sarà “della Vigilia” ma “nella Vigilia”: il mistero celebrato è lo stesso, il tempo di celebrazione (vigilia e giorno) è diverso.

Non vengono molto utilizzate le “antifone d’ingresso” dei due schemi. Sono sostituite da altri canti di ingresso, generalmente canti devozionali in onore della Madonna. Riporto tuttavia i due testi proposti dal Messale: «Grandi cose si cantano di te, o Maria: oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli e trionfi con Cristo in eterno» (Messa vespertina della Vigilia). «Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna ammantata di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle» (Ap 12,1); oppure: «Rallegriamoci tutti nel Signore, in questa solennità della Vergine Maria; della sua Assunzione gioiscono gli angeli e lodano il Figlio di Dio» (Messa del giorno).

Le due preghiere di coletta, rivolte a Dio Padre, danno un senso alla celebrazione e illuminano la preghiera dell’Assemblea eucaristica. «O Dio, che volgendo lo sguardo all’umiltà della Vergine Maria l’hai innalzata alla sublime dignità di madre del tuo unico Figlio fatto uomo e oggi l’hai coronata di gloria incomparabile, fa’ che, inseriti nel mistero di salvezza, anche noi possiamo, per sua intercessione, giungere fino a te nella gloria del cielo» (Vigilia). «Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa’ che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria» (Messa del giorno).

Un unico “prefazio”

Il testo proposto per il Prefazio (prima del canto del “Santo” e prima della preghiera eucaristica) è il solo proposto eguale per le due celebrazioni. Come generalmente accade per i testi propri delle solennità è una sintesi di teologia e di spiritualità. Ne anticipo il testo che potrà poi essere “gustato” nel corso della celebrazione.

Il titolo è una proposta interessante di comprensione della festa: «Maria icona della Chiesa pellegrinante». Dopo l’introduzione il testo richiama: «Oggi la Vergine Maria, madre di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, è stata assunta nella gloria del cielo. In lei, primizia e immagine della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita…». Sottolineo la espressione caratterizzante la Madonna: «Primizia e immagine della Chiesa». Per la spiritualità del cristiano viene richiamata una caratteristica dell’Assunta: «Segno di consolazione e di sicura speranza». Si noti la forte espressione «sicura speranza» rivolta ai cristiani, definiti «popolo pellegrino sulla terra».

I testi della Liturgia della Parola

Nei due schemi della Liturgia della Parola, le tre letture esprimono alcuni collegamenti tra di loro, sia in relazione alla verità di fede che si proclama (l’Assunzione della Madonna), sia alla proposta di vita per il cristiano.

Nella Messa della vigilia la prima lettura richiama l’immagine dell’Arca, titolo che viene dato alla Vergine. La seconda lettura contiene un richiamo alla vittoria di Cristo sulla morte. Il Vangelo richiama la beatitudine di chi ascolta la parola di Dio anche in relazione alla parentela (maternità) con Gesù.

La Messa del giorno nella prima lettura presenta una forte immagine tratta dal libro dell’Apocalisse. Prima viene presentata nel tempio l’Arca della Alleanza, e poi l’immagine della donna vestita di sole, il cui figlio da lei partorito sarà vincitore sul male. Nella seconda lettura l’apostolo Paolo, scrivendo ai Corinzi, presenta Cristo come primizia della vittoria sulla morte. Maria Assunta è la prima creatura umana partecipe di questa vittoria. Dopo di lei tutti i credenti in Cristo. Il vangelo propone l’incontro tra Elisabetta (con in grembo Giovanni il Battista) e Maria (con in grembo Gesù). Segue il cantico di lode di Maria di fronte alle meraviglie che il Signore ha compiuto: è il canto da noi conosciuto come il “Magnificat”.

La benedizione finale solenne come augurio

Presento le parole pronunciate dal sacerdote celebrante alla fine della Messa. Invocazioni di benedizione come augurio solenne. Le invocazioni: «Dio misericordioso che per mezzo del suo Figlio nato dalla Vergine, ha redento il mondo, vi colmi della sua benedizione»; «Dio vi protegga sempre per intercessione della di Maria vergine e madre, che ha dato al mondo l’autore della vita»; «A tutti voi che celebrate con fede la festa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, conceda il Signore la salute del corpo e la consolazione dello Spirito».

Giuliano Follin