Nel Vangelo di oggi, siamo spettatori di una situazione che si perpetua durante tutta una vita. Da una parte abbiamo un uomo ricco che spende e spande. Dall’altra abbiamo un povero che vive in assoluta povertà. L’uomo ricco non si preoccupa di questo suo fratello, in quanto è impegnato nel vivere e godere di tutti i piaceri della vita. Possiamo di dire che non fa del male al povero, ma non fa neanche del bene. Non si prende cura di lui, anche se viveva presso la sua casa. Il Vangelo ci indica che «stava alla sua porta».
Una volta terminata questa vita terrena, la situazione incredibilmente si ribalta. Il povero (Lazzaro) si ritrova a godere di tanti benefici, mentre il ricco soffre terribilmente. Pensate che arriva a chiedere la grazia di poter avere del sollievo: «manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua perché soffro terribilmente in questa fiamma».
Purtroppo Lazzaro non lo può aiutare. Tra «noi e voi» è stato fissato un grande abisso. È la distanza che inevitabilmente si crea quando volontariamente scelgo di allontanarmi dal progetto di Dio. È una distanza che diventa incolmabile perché, durante la mia vita, sono proprio io a scegliere di rifiutare la Sua presenza nella mia vita. E Dio rispetta la mia volontà.
Badate bene che il ricco non ha mai fatto del male al povero Lazzaro, ma non gli ha mai dedicato del tempo. Dio ha affidato le risorse al ricco, ma l’uomo ricco si è disinteressato del progetto che Dio aveva predisposto nella sua vita. Non basta non fare del male al mio prossimo e comportarmi bene. Il Bene va abbracciato con forte desiderio e va cercato a qualsiasi costo. Altrimenti il male si insinua nella nostra vita, trova un’anima tiepida e disposta a scendere a compromessi e rovina tutto ciò che può.
Il ricco è talmente disperato da chiedere la Grazia di avvisare i parenti ancora in vita. Ma la risposta è veramente spiazzante: «se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti».
E quest’uomo che risorge dai morti è proprio il nostro Gesù. Se il nostro cuore diventa duro, se il nostro orecchio diventa sordo, allora anche l’amore di Dio che bussa alla nostra porta verrà ignorato. La vita del ricco poteva essere rallegrata dalla presenza del povero Lazzaro. Il suo condividere e prendersi cura di lui, lo avrebbe aiutato ad allontanare il suo sguardo e il suo cuore dalla ricchezza. Che è poi diventata la sua rovina.
Siamo nel mondo, guardiamo con gli occhi, ma non vediamo con il cuore. Facciamo fatica a com-patire la presenza di chi ha bisogno vicino a noi, perché sembra che siano venuti a farci perdere del tempo e delle risorse. Invece sono dei messaggeri che Dio ci manda, per imparare ad allenare il nostro cuore a condividere il dolore e a mantenere delle relazioni sane con il mondo che ci circonda.
Proviamo in questa settimana ad allenare i nostri occhi. Con curiosità proviamo a guardarci attorno e a riscoprire situazioni antiche che hanno bisogno urgente di essere riviste con occhi nuovi e cuore nuovo!
Immagine da profilo facebook Famiglia Cristiana