In questi giorni le comunità sovramontine hanno ricevuto la gradita visita del vescovo Renato in due occasioni di particolare rilevanza per la comunità cristiana e civile. Nelle ricorrenze liturgiche di san Lorenzo e di san Rocco si sono celebrati, infatti, gli anniversari per i 500 anni della dedicazione delle due chiese, che in queste zone sono a loro dedicate. Queste furono consacrate, a un giorno di distanza, da Michele Jorba, vescovo di Arcusa e suffraganeo del card. Lorenzo Campeggi, vescovo di Feltre, rispettivamente il 10 e l’11 luglio 1520. In quella congiuntura, egli poi proseguì e seguitò a dedicare altre chiese e altari nel Feltrino.
Lunedì 10 agosto, una solenne concelebrazione si è dunque tenuta nella parrocchiale di Aune, che porta il titolo dei santi Pietro e Lorenzo. Oltre al Vescovo, vi è stata anche la partecipazione dei sacerdoti della zona e di coloro che in passato hanno prestato lì il loro ministero di parroci. Nonostante negli ultimi decenni si sia sempre più ridotta, la comunità ha saputo rispondere dignitosamente all’impegno richiesto in questa occasione, preparando a festa la chiesa e il sagrato.
Domenica 16 agosto, nella memoria di san Rocco, le tre comunità di Servo, Sorriva e Zorzoi si sono riunite sul sagrato della chiesa che storicamente è sempre stata punto di riferimento in comune per le tre parrocchie. Al termine della celebrazione dell’Eucaristia, il prof. Gianmario Dal Molin ha illustrato la storia di questo sacello che risale al XVI secolo. Al fine di essere preservata dalla peste, che allora dilagava nel mondo, la popolazione eresse questo tempio come voto; ciò effettivamente si verificò e la comunità rimase legata all’impegno della celebrazione di una santa Messa votiva in questa chiesa ogni primo venerdì del mese. Con il tempo questa pratica è venuta meno, ma la chiesa rimane luogo significativo e di incontro per le tre comunità ancor oggi, come ne è stata prova questa celebrazione unitaria. Mai come quest’anno, poi, la devozione a san Rocco assume una luce tutta particolare: mentre la pandemia che si è scatenata in questi mesi non si può ancora dire risolta, guardare a questo santo è segno di speranza e affidamento a Dio.
Per entrambi i festeggiamenti sono state preparate delle litografie, a opera di Fabio Vettori, perché potessero rimanere ai parrocchiani come ricordo di questa festa. È stata inoltre affissa una targa in entrambe le chiese a perenne memoria della ricorrenza celebrata in quest’anno.