In questi giorni il Vescovo sta incontrando i Consigli pastorali delle comunità parrocchiali interessate dal “passaggio di testimone” di alcuni parroci, amministratori parrocchiali e vicari parrocchiali.
Nella domenica 15 giugno, celebrando l’eucaristia nella comunità di Arina e di Lamon, il Vescovo ha comunicato che don Ivone Cavraro – da tre anni parroco di Lamon, Arina e San Donato – allo scadere della convenzione stipulata con la diocesi di provenienza, quella di Foggia-Bovino in Puglia, rientra nella sua diocesi, dove il 7 settembre inizierà il servizio pastorale.
Anche alle parrocchie vicine di Sovramonte (Aune, Faller, Sorriva, Servo, Zorzoi) martedì 24 è stato comunicato che a don Fabrizio Tessaro è stata chiesta la disponibilità a un trasferimento, a dieci anni dalla sua ordinazione presbiterale, avendo svolto in continuità in questi territori il suo ministero, prima come vicario parrocchiale di tutte le parrocchie dell’Altopiano di Lamon e di Sovramonte poi, a partire dal 2017, come parroco delle cinque comunità sovramontine.
Mercoledì 25 il Vescovo ha incontrato in due momenti distinti dapprima il Consiglio pastorale unitario delle cinque comunità parrocchiali del Poi (Gosaldo, Frassené, Rivamonte, Tiser, Voltago) con i membri dei Consigli parrocchiali per gli Affari economici e, immediatamente dopo, in assemblea inter-parrocchiale la popolazione locale radunata nella chiesa parrocchiale di Rivamonte. Anche in tale circostanza, esplicitando i criteri pastorali con cui viene pensato e predisposto l’avvicendarsi in diocesi dei parroci e di altri preti a servizio delle comunità, il Vescovo ha comunicato il passaggio di testimone da don Fabiano Del Favero – che da circa 14 anni svolgeva in loco il suo servizio di parroco – a don Cesare Larese e don Giuseppe Bratti come “parroci in solido”, unitamente a don Andrea Canal come vicario parrocchiale. Il Vescovo ha spiegato questa soluzione “condivisa” di ministero, in quanto i tre confratelli presteranno il loro servizio di guida pastorale sia nelle cinque comunità del Poi, sia nelle tre comunità di Agordo, Taibon, Valle Agordina in collaborazione dal 2019 e dove già don Cesare e don Andrea svolgono il loro servizio. Il Vescovo ha spiegato che questa soluzione intende essere rispettosa dei due percorsi di collaborazione pastorale già avviati: quello delle cinque parrocchie del Poi con il proprio Consiglio pastorale unitario e quello attivato nella conca agordina con il corrispondente e proprio Consiglio pastorale. Il nuovo incarico di don Fabiano sarà reso noto nei prossimi giorni, dopo che il Vescovo avrà incontrato le comunità coinvolte.
Anche le cinque comunità parrocchiali di Cergnai, Meano, Santa Giustina, San Gregorio nelle Alpi e Paderno, che già sono dotate di un Consiglio pastorale unitario, sono coinvolte in questo “passaggio di testimone”, che intende valorizzare il rapporto collaborativo avviato tra le comunità e attivare una modalità adeguata di guida pastorale, valorizzando la presenza dei preti che hanno già oltrepassato l’età di 75 anni, per cui il Vescovo ha comunicato la nomina di don Fabrizio Tessaro come unico parroco di tutte cinque le comunità. Tuttavia verrà coadiuvato, in qualità di collaboratori pastorali, da: don Luigi Calvi, che dal 2009 ha svolto il servizio di parroco a Meano e continuerà a tenere l’incarico di vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della locale Casa di Soggiorno; don Anselmo Recchia, che in particolare continuerà il servizio di collaboratore nelle parrocchie vicine di Cesiomaggiore e di Soranzen; don Giacomo Mazzorana, che da trent’anni ha svolto il servizio di Amministratore parrocchiale a Paderno.
A don Gianni Trevisan, che lascia le parrocchie di Santa Giustina e Cergnai, viene espressa gratitudine per i lunghi anni di servizio. A breve verrà resa pubblica la nuova destinazione. Infatti sono ancora in cantiere alcune definizioni di questi “passaggi di testimone”, per cui anche nei prossimi giorni il Vescovo continuerà a incontrare i Consigli pastorali e le comunità interessate.
Il Vescovo sottolinea il considerevole impegno svolto nel ministero, in particolare come vicinanza al vissuto delle persone e delle famiglie, dai parroci a cui ha chiesto di rendersi disponibili per questi passaggi. Egli vi intravede un’«ammirevole dedizione», ne coglie il valore e l’incoraggiamento per proseguire con fiducia nel camminare insieme e nel coinvolgere sempre più le persone nei servizi parrocchiali e negli organismi di partecipazione. Ne viene anche un forte impulso alla fraternità tra preti, tanto apprezzata e desiderata da tutti.