Domenica 9 novembre

Un segno di fiducia e di unità

Bolzano Bellunese, Mussoi e Tisoi hanno accolto il nuovo parroco don Gianni Trevisan

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È stato un momento storico e carico di emozione quello vissuto la mattina di domenica 9 novembre nella chiesa di Mussoi, Belluno, dove la comunità ha accolto il nuovo parroco don Gianni Trevisan. Per la prima volta le parrocchie di Bolzano Bellunese, Mussoi e Tisoi vengono affidate a un unico parroco: un segno di fiducia e di unità, ma anche di rinnovamento nel solco della tradizione. L’insediamento è avvenuto durante la celebrazione presieduta dal vescovo Renato Marangoni, con la partecipazione dei frati cappuccini, che per decenni hanno custodito la vita pastorale della parrocchia, di don Paolo Cavallini e di una comunità numerosa e partecipe, con parrocchiani giunti anche da Santa Giustina, Cergnai e Spert d’Alpago, le precedenti parrocchie di don Gianni.

Il saluto della comunità

A nome delle tre parrocchie, Giovanni Colferai vicepresidente del consiglio pastorale di Mussoi ha rivolto un caloroso benvenuto a don Gianni: «Quella di oggi è una giornata speciale: per la prima volta le nostre tre comunità vengono affidate a un unico parroco. È un momento importante, che sentiamo come un segno di fiducia, ma anche come un’occasione per costruire qualcosa di nuovo e di bello insieme».

Nel messaggio è stato espresso l’augurio che il nuovo parroco possa sentirsi presto “a casa”: «Siamo tre comunità diverse, ma unite dal desiderio di crescere nella fede e di diventare sempre più una sola famiglia». A suggellare il momento, un dono simbolico e carico di simpatia: pane, salame e vino, «tre elementi diversi — come le nostre tre parrocchie — ma che insieme stanno proprio bene».

Fra Alessandro Carollo: «Un servizio che cambia forma, non cuore»

Fra Alessandro Carollo, ministro provinciale dei frati cappuccini veneti, ha portato il saluto e la gratitudine di tutti i confratelli, affiancato dal cappellano fra Elvio Battaglia. Ministro, ha ricordato, vuol dire servo: è questa la prospettiva più bella per comprendere l’autorità, essere servi dei fratelli. Ha raccontato la realtà della Provincia cappuccina, «una famiglia grande, ma ormai anziana», e il percorso che ha portato al nuovo assetto pastorale: «Qualche anno fa, con il mio predecessore, siamo andati dal vescovo Renato per dire: vogliamo rimanere a Mussoi, ma in modo diverso. Qui ci sentiamo a casa: è un luogo che ha segnato la nostra formazione e dove abbiamo creato legami che non si possono rompere». Fra Alessandro ha poi ringraziato il Vescovo per essersi dimostrato padre e fratello e ha salutato con stima don Gianni: «Ti ho conosciuto oggi, ma tutti mi hanno parlato delle tue qualità umane e pastorali. Grazie per aver accettato questa responsabilità: le nostre preghiere ti accompagnano».

Don Gianni: «Camminare insieme: ne vale la pena»

«Inizia un percorso diverso», ha detto don Gianni nel suo primo intervento a Mussoi, «fraternità, famiglia, amicizia, collaborazione, annunciare il vangelo sono le parole che abbiamo ascoltato oggi e sono esperienze che ho fatto nelle mie precedenti parrocchie. Camminare insieme: ne vale la pena. È forse l’inizio di qualcosa di bello, di importante, di un’avventura avvincente».

«Vorrei ringraziare tutti voi», ha concluso, «fra Elvio e don Giorgio mi hanno fatto sentire subito a casa qui; insieme potremo collaborare. Camminiamo insieme, abbiate pazienza con me».

Il vescovo Renato: «Si tratta di amore che può diventare squisito amore»

«Santo è il tempio di Dio che siete voi», ha detto il vescovo Renato Marangoni rivolto alla comunità riunita in chiesa a Mussoi. Eppure «non sappiamo abbastanza stupirci della bellezza di essere Chiesa. Oggi per voi parrocchiani di Bolzano Tisoi e Mussoi è un nuovo inizio e tu, don Gianni, assisterai e guiderai queste comunità. Si tratta di amore che può diventare squisito amore quando ci si accoglie, ci si ascolta, ci si aiuta, si superano i conflitti e ci si valorizza a vicenda».

Le preghiere della comunità

Durante la celebrazione, le preghiere dei fedeli hanno dato voce al sentire comune: si è pregato per don Gianni, «perché sia segno di unità e di speranza»; per le tre comunità, affinché camminino insieme nella fede e nella gioia»; e per il prossimo Giubileo, perché sia tempo di riconciliazione e di rinnovato impegno nel testimoniare il Vangelo.