A cento anni dalla sua morte, all’interno delle celebrazioni che si stanno svolgendo in tutta Italia per questo anniversario, l’Azione Cattolica diocesana ha proposto due giornate di cammino lungo il “Sentiero di Frassati” in Comelico.
Il giovane Frassati aveva fatto della montagna il suo luogo del cuore e vi trascorreva tutto il tempo possibile con gli amici, camminando e pregando. Tante testimonianze sono giunte ai giorni nostri delle sue scalate, escursioni e giornate trascorse con gli amici sulle montagne.
Per condividere queste esperienze nel fine settimana del 12 e 13 luglio un gruppo di adulti e giovani provenienti dalle varie parrocchie della Diocesi hanno percorso un tratto del Cammino a lui dedicato in Comelico sul sentiero che collega Padola al Rifugio Lunelli e al Rifugio Berti al Vallon Popera.
Il cammino sviluppato su due giornate ha consentito la partecipazione delle persone sia all’intero fine settimana che alla sola giornata del sabato o della domenica così da poter condividere almeno parte dell’esperienza.
L’esperienza del camminare in montagna non è così inusuale nel nostro territorio ma sotto le cime maestose e sui prati fioriti di metà luglio il gruppo ha sperimentato ciò che Frassati provava nelle sue gite in montagna accompagnando e alternando il cammino con la lettura di brani e spunti tratti dagli scritti e pregando alla maniera che Frassati amava.
La riflessione si è sviluppata intorno alla parola “Camminare”, utilizzata quale acrostico che ha guidato il gruppo in questi due giorni in cui si è cercato di essere veri “pellegrini di speranza”: Cristo, Azione Cattolica, Montagna, Meditazione, Impegno, Nascosto, Amicizia, Rosario, Eucarestia.
Il gruppo ha recitato le Lodi mattutine al Rifugio Berti coinvolgendo gli altri ospiti del Rifugio e pregato il Rosario salendo il sentiero tra le cascate del torrente Risena. Il cammino si è concluso con la celebrazione della Santa Messa nella parrocchia di Padola dove i pellegrini sono stati accolti dal parroco, don Luigi Del Favero e dall’assistente diocesano dell’AC, don Graziano Dalla Caneva.
Una cena e una notte condivisa in Rifugio sono state l’occasione per il gruppo di rinsaldare vecchi legami e amicizie nate anni prima nelle attività parrocchiali. Ha fatto emergere la voglia di proporre iniziative nuove per trasmettere ai più giovani la bellezza del camminare in montagna come occasione di riflessione e per ritrovare il senso della vita sperimentando la fatica, il silenzio e l’immersione nella natura.
Si è potuto scoprire che l’esempio del giovane Pier Giorgio Frassati è ancora oggi molto attuale e indica ai fedeli cristiani uno stile di vita con richieste molto esigenti, basato sulla preghiera personale e comunitaria, sull’impegno concreto verso i più poveri e alla riscoperta dei legami di amicizia vera e profonda.
Daniele Balcon
segretario diocesano AC