Ispirato dalle persone che vivono con entusiasmo la fede

Lettera a conclusione della terza Assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia
28-10-2025

Al rientro da Roma, dove la nostra delegazione ha partecipato alla terza Assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, mi sono chiesto quale risonanza abbia avuto nella gente delle nostre comunità parrocchiali quell’incontro unico e originalissimo di circa 850 votanti che rappresentavano le 226 diocesi italiane. Ho visto i titoli di alcune testate che ne hanno dato notizia e mi sembrava di aver partecipato a qualcos’altro rispetto a quanto riferito: che travisamento, mi sono detto!

Cerco di cogliere il senso e la bellezza di quanto vissuto. Confido anche di dare voce a quel che abbiamo condiviso in delegazione con don Davide Fiocco, Anna Della Lucia e Giulia De Pra, che con me hanno rappresentato la diocesi e a cui va gratitudine e apprezzamento.

Da quattro anni nelle nostre Chiese d’Italia si parla di “cammino sinodale”. Ma cos’è successo realmente? Due battute dette a braccio, sabato scorso, da papa Leone alle équipe sinodali presenti in aula Paolo VI – circa tremila persone – esprimono senso e finalità di questa “avventura” del Sinodo in versione italiana: «Quando qualcuno chiede: “Come può un processo aiutare a ispirarci?”, dico che poche volte nella mia vita mi sono sentito ispirato da un processo. Mi sento ispirato dalle persone che vivono con entusiasmo la fede».

Ecco che cosa ci è capitato di sperimentare! Il tutto è iniziato con l’esigenza di ascoltarci su ciò che pensiamo possa essere la Chiesa oggi. In Italia circa 50.000 gruppi hanno fatto sì che tante persone – come mai è successo – si incontrassero. È stata un’ondata strepitosa di ascolto che ci ha dato la possibilità di diventare dono l’uno all’altro. Sono nati tanti sogni, proposte, conoscenze. Nelle Assemblee sinodali abbiamo raccolto e gustato questo variegato frutto, che è diventato un racconto, composto di tre parti, dove si trovano, disseminati, pensieri, risonanze, desideri e aspettative che vorremmo attuare per rendere più gioioso e più condiviso il nostro essere Chiesa, appunto Lievito di pace e di speranza, che è il titolo di questa composizione. Dopo la terza Assemblea sinodale siamo giunti nel punto in cui guardare avanti con fiducia. Abbiamo già sperimentato che camminare insieme porta a cambiare e a rinnovarsi. “Conversione” è la parola che abbiamo usato molto per esprimere ciò che abbiamo riscontrato in noi mentre camminavamo insieme e che ci aspetta nel prossimo futuro. Sono occorsi quattro anni per apprendere il ritmo del cammino e dialogare insieme avendo, però ora, tra le mani, una bussola ad orientarci. Nell’affrontare le sfide nuove che il vangelo da annunciare dischiude, ogni nostra Chiesa diocesana sa che può contare sulle altre. In questo modo ci pare di sperimentare anche noi quanto hanno vissuto agli inizi, poco dopo la Pentecoste, le prime comunità cristiane: «È parso bene allo Spirito Santo e noi…». Ne deriva la disponibilità ad accogliere la chiamata del Risorto che riguarda tutti e li rende corresponsabili nella missione, inoltre il camminare insieme come stile che la Chiesa mette in atto sulle strade del mondo e particolarmente dell’umanità più ferita, aperta a tutti gli incontri possibili al fine di condividere “la carezza del Vangelo”, profezia di un mondo riconciliato.

Se nelle notizie che circolano non trovate questo sogno con la gioia e la speranza che ne deriva, esse non riguardano ciò che abbiamo vissuto e che chiamiamo Cammino sinodale delle Chiese in Italia.

Belluno, 27 ottobre 2025

+ Renato, vescovo