110 persone online nel pomeriggio di sabato 18 settembre

Il primo atto dell’Assemblea sinodale

Dopo la preghiera uno sguardo retrospettivo, la sintesi del cammino, la discussione in gruppo

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«Un centinaio di aderenti al movimento Monfortano si sono impegnati a sostenere con la preghiera l’Assemblea sinodale e con me porgono auguri vivissimi per il buon esito»: questo messaggio di mons. Mario Carlin, decano del nostro presbiterio, ha dato il LA al primo atto dell’Assemblea sinodale, che ha “radunato” online 110 persone. E su questo LA si è aperta anche la preghiera comune, preparata e animata dalle Discepole del Vangelo di Arabba. Agli orecchi dei presenti è risuonata la pagina del Vangelo in cui Gesù ammonisce: «Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi» (Lc 5,37-38).

Il senso del primo atto assembleare è stato così illustrato dal vescovo Renato: «Oggi è “un primo atto” dell’Assemblea. Dobbiamo accettare che resti “incompiuto” e che ci sia bisogno di ulteriori apporti che predispongano il futuro del nostro camminare insieme, per cui ci incontreremo ancora. Tutto questo nasce dalle 158 nostre comunità parrocchiali, dai Consigli pastorali, dai parroci. Vi ha lavorato con passione e dedizione l’équipe formata dai vicari e dai delegati foraniali con altri responsabili diocesani […] Poi sarà necessario elaborare tutto lungo la settimana e ritrovarci in presenza sabato prossimo».

A Giulia De Pra, delegata della Convergenza foraniale Agordo-Livinallongo, è toccato ricostruire con sguardo retrospettivo le tappe attraverso le quali si è giunti all’assemblea, a partire dalla «bozza di disegno di collaborazioni tra parrocchie vicine, all’interno delle convergenze foraniali», che ha sollecitato le 158 comunità parrocchiali a «un cammino di condivisione», a un «cambio di sguardo». Poi, nel corso dell’ultima estate, i Consigli pastorali parrocchiali (talora già unitari) hanno elaborato riflessioni e considerazioni, confluite nella sintesi delle foranie, schematizzata su tre domande:

  • Che cosa si intende per parrocchie che collaborano?
  • Quali atteggiamenti e conversioni sono auspicati?
  • In quali ambiti e con quali soggetti è prioritario collaborare?

Le risposte maturate nelle Convergenze saranno presto disponibili su questo sito. Proprio su questi documenti pervenuti si è innestato un inteso lavoro di équipe, che ha coinvolto il Vescovo, il vicario generale, i vicari foranei e i delegati delle Convergenze foraniali, il vicepresidente del Consiglio Pastorale Diocesano (Francesco Laveder), l’Ufficio per la comunicazione, la segreteria pastorale diocesana, la cancelleria. Si è a lungo riflettuto su quanto elaborato, proponendo infine tre documenti di sintesi, illustrati in assemblea da Michel Corrent (delegato della Convergenza foraniale Feltre, Lamon e Pedavena), Chiara Fistarol (delegata della Convergenza foraniale Alpago e Longarone- Zoldo), don Luciano Todesco (vicario foraneo di Sedico e Santa Giustina).

Queste tre linee di sintesi sono divenute oggetto di discussione in otto gruppi, sempre online, per una condivisione aperta all’integrazione o all’emendazione del testo. Commento a caldo di uno dei moderatori: «Anche la stanza era vivace e dibattuta». Da questa vivace discussione – è stato infine spiegato – maturerà nei prossimi giorni la bozza di una “Carta di intenti“, che sarà al centro dei lavori di sabato prossimo, 25 settembre, presso il Santuario del Nevegal. Arrivederci! Questa volta in presenza… [DF]