Le parrocchie rinnovano i Consigli Pastorali

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Nell’occasione dell’assemblea diocesana, tenutasi a Longarone domenica 8 ottobre, il vescovo Renato ha affidato alla diocesi un documento con le “indicazioni diocesane per attivare i consigli pastorali nell’anno 2017-2018”. Questo testo segna il percorso, frutto di una riflessione fatta in seno al Consiglio pastorale diocesano: da qui sono nati gli Orientamenti pastorali diocesani 2017-2018, pubblicati nello scorso luglio, sotto il tema “Nel vangelo il nostro futuro”.

Scrivevano allora congiuntamente il Vescovo e il Consiglio diocesano: «Lungo tutto il decorso dell’anno l’attivazione del Consiglio pastorale comporterà un percorso di formazione e di corresponsabilità per tutta la comunità». Di qui l’impegno per il prossimo anno, «attivare il Consiglio pastorale nelle nostre comunità parrocchiali». Pertanto le parrocchie che ancora non ne sono dotate, lo costituiranno; la maggior parte di esse lo rinnoveranno, anche se quello in carica non è ancora giunto a scadenza; quelle invece che lo hanno rinnovato recentemente, negli ultimi due anni (2015-2017), sono impegnate ad adeguarlo alle indicazioni diocesane.

Un indirizzo certamente innovativo sta nel Consiglio pastorale parrocchiale unitario, previsto per le parrocchie in cui «la nomina di un unico parroco ha fatto sì che si attuassero tra le stesse parrocchie dei rapporti di collaborazione a più livelli». In prospettiva futura, la maggior parte delle nostre piccole comunità dovrà aprirsi a questo tipo di collaborazione pastorale. Del resto il passaggio sta già avvenendo, visto che sono già in atto esperienze di collaborazione pastorale, in cui più parrocchie hanno optato per un’azione unitaria tra i Consigli pastorali già attivi in ciascuna di esse; in qualche caso, è stato possibile diventare un unico Consiglio pastorale di più parrocchie, formato da rappresentanti di ciascuna di esse. Scrive il Vescovo: «La scelta del Consiglio pastorale parrocchiale unitario va maturata in ciascuno dei Consigli pastorali parrocchiali con pazienza, ma anche con sollecitudine». Questa scelta non avviene solo per risparmiare risorse umane, tempo ed energia, ma soprattutto perché nel consiglio unitario «appaiono con maggior evidenza le finalità e i compiti propri di un Consiglio pastorale, in quanto attenzione al cammino condiviso e alle priorità pastorali dell’insieme delle comunità».

L’Assemblea di domenica scorsa ha dato il “via” a questo percorso.