Lunedì 28 luglio
Pronti… Si parte! Oggi, lunedì 28 luglio alle 6.30 siamo partiti da Belluno per iniziare questa settimana, che ci porterà a Roma al Giubileo dei giovani. Dopo un viaggio in pullman – impiegato tra sonnellini, chiacchiere e canti – siamo arrivati ad Assisi nel primo pomeriggio, accolti da un’intesa pioggia. Questa non ci ha impedito comunque di visitare alcuni dei luoghi più iconici della splendida città umbra, accompagnati da don Dario Resenterra, sacerdote da tanti anni ad Assisi, ma originario di Lamon: la Cattedrale di San Rufino e le Basiliche di Santa Chiara e di San Francesco, dove abbiamo potuto rinnovare le nostre promesse battesimali e sostare davanti alle tombe di Santa Chiara e San Francesco.
Dopo cena abbiamo vissuto un momento di riflessione sul tema della “soglia” in cui abbiamo potuto scambiarci primi pensieri condividendo le nostre speranze, le nostre paure e le nostre aspettative su questo percorso appena iniziato. Il tutto coronato da un meraviglioso tramonto!
Martedì 29 luglio
Una fila di tanti piccoli punti colorati: ecco come apparivamo questa mattina, armati di mantelline e kway… Anche oggi, infatti, la pioggia è stata nostra compagna di viaggio per buona parte della mattinata. Siamo partiti da Assisi di buon’ora, per salire verso l’Eremo delle carceri, luogo immerso nella natura, dove San Francesco si ritirava per pregare. Qui abbiamo vissuto un momento di preghiera per introdurre il tema del giorno, «libertà e responsabilità». Accompagnati dal brano della Genesi sul peccato originale, abbiamo sentito risuonare anche in noi quella domanda che Dio rivolge ai primi uomini: «Dove sei?».
Abbiamo poi proseguito il cammino, prima affrontando l’impegnativa salita al Monte Subasio, poi la discesa verso la città di Spello, dove ci attendevano il pulmino e il pranzo. Dopo esserci rifocillati, abbiamo affrontato gli ultimi chilometri della giornata, fino a raggiungere Foligno, dove siamo stati accolti da una grande insegna con il simbolo del Giubileo e il motto «pellegrini di speranza». Dopo un po’ di meritato riposo, abbiamo avuto tempo per passeggiare nel centro storico e riflettere individualmente su alcune domande: «Ti senti libero? Ti è mai capitato di riflettere su come la tua libertà impatta sulla vita degli altri? Che cosa ti fa desiderare di essere cristiano? Che cosa ti spaventa?».
Com’è stata questa prima tappa? Sicuramente è stata impegnativa, soprattutto per la pioggia e il vento che hanno segnato la prima parte della giornata. Ciononostante, ci siamo fatti coraggio l’un l’altro e abbiamo avuto possibilità di iniziare a conoscerci tra noi… Il tutto coronato da panorami, natura e luoghi spettacolari.
- La salita al monte Subasio
- Paesaggio umbro
- Panorama
- In cammino
- Ingresso a Spello
- Visita alla città
- Visita alla città
- Visita alla città
- Pellegrini di speranza
- Visita a Foligno
- Visita a Foligno
- Visita a Foligno
Mercoledì 30 luglio
Questa mattina sveglia presto, per affrontare la seconda tappa del nostro cammino. Partiti alle 5.30 da Foligno, abbiamo raggiunto Trevi, dove ci aspettava una buona seconda colazione. Qui è stato introdotto il tema del giorno, «la scoperta», accompagnato dal Vangelo della Risurrezione e da alcune riflessioni basate sul dipinto «La scuola di Atene». Ripreso il cammino, ci siamo dedicati un’oretta di cammino in silenzio, per meditare un po’ sulle domande che ci sono state lanciate: «Com’è il tuo rapporto con lo studio? Quali scoperte ti hanno provocato timore e gioia? Per cosa senti che corri a dare l’annuncio, come fecero Maria e i discepoli? Che cosa muove il tuo mondo interiore?».
Abbiamo poi proseguito la camminata per raggiungere faticosamente la nostra meta: Spoleto. La tappa di oggi ci ha messo tutti a dura prova, per via della lunghezza (una trentina di chilometri) e del caldo che si è fatto sentire. Camminare insieme però ci ha aiutato tanto, per darci forza l’un l’altro con una battuta o qualche parola e, nei momenti più critici, anche con la sola vicinanza di qualcuno che ti sta a fianco. Dopo un po’ di meritato riposo, prima di cena abbiamo avuto del tempo per condividere in gruppi qualche pensiero e riflessione maturata durante la giornata.
Terminata cena, poi, pur stanchi e dolaranti non abbiamo potuto rinunciare ad una brevissima visita alla piazza del duomo di Spoleto per ammirarne la bellezza e vedere di persona i luoghi iconici della serie «Don Matteo»!
- Tra Foligno e Spoleto
- Tra Foligno e Spoleto
- Passi insieme
- Passi insieme
- Il gruppo a Spoleto
- Il gruppo a Spoleto
Giovedì 31 luglio
Anche oggi la sveglia è suonata presto, alle 4.30, per poter sfruttare al meglio le ore più fresche della giornata.
Data la generale stanchezza causata dalla tappa di ieri, abbiamo affrontato i primi sette chilometri in treno per poi iniziare la salita verso l’eremo di Romita dei Cesi. Oggi il paesaggio che ci ha circondato è cambiato rispetto a ieri: abbiamo lasciato il fondovalle, i paesi, le strade asfaltate e abbiamo camminato prevalentemente nel bosco che ci ha spesso, per fortuna, riparato dal caldo e dal sole. La metà finale di questa giornata è stata la città di Terni raggiunta con un pullman privato una volta scesi dall’eremo.
Il tema sul quale ci siamo soffermati oggi è stato «la gioia piena», accompagnati dalla testimonianza del beato Pier Giorgio Frassati. Alcune delle domande sulle quali ci siamo concentrati oggi e che sono state spunto per la condivisione in gruppi vissuta in serata sono: «Chi o cosa ti dà gioia piena? C’è gioia piena anche nel sacrificio compiuto per amare davvero qualcuno? Sai trasmettere agli altri la tua gioia?».
Anche oggi la tappa percorsa è stata particolarmente impegnativa, ma la «gioia piena» provata nel raggiungere la meta – nonostante la fatica, le vesciche, i dolori, lo zaino che pesa – è davvero unica. Siamo pronti, quindi, per concludere questi giorni di cammino con la tappa di domani che ci condurrà fino a Greccio.
- Panorami
- In cammino
- In cammino
- In cammino
- Pausa
- In preghiera
- Passi sulla strada
- Passi sulla strada
- Il gruppo a Roma
- Il gruppo a Roma
- Il gruppo a Roma
Venerdì 1° agosto
Anche oggi partenza presto da Terni, tutti carichi per l’ultimo tratto del nostro cammino che ci condurrà fino a Greccio. La tappa, pur essendo più corta delle precedenti (24 km circa), è stata caratterizzata da molti tratti di salita. A metà percorso, presso la città di Stoncone, ci siamo rifocillati con una gustosa merenda. Siamo poi ripartiti in direzione di Greccio, paese che abbiamo raggiunto nel primo pomeriggio. Dopo il meritato pranzo, abbiamo potuto visitare brevemente il santuario francescano del Presepe di Greccio per poi ripartire con il pullman in direzione Roma!
Qui siamo stati ospitati da una parrocchia, insieme a un gruppo di giovani proveniente dall’Argentina e un altro proveniente dall’Armenia… Così abbiamo potuto assaggiare fin da subito l’atmosfera che vivremo nei prossimi giorni insieme a moltissimi giovani provenienti da tutte le parti del mondo.
Dopo la cena, abbiamo vissuto un momento di meditazione, guidata dal vescovo Renato, sul brano del vangelo di Luca che racconta l’incontro tra Zaccheo e Gesù. È stata una preparazione al gesto di domani mattina, quando attraverseremo la Porta santa di san Giovanni in Laterano. La riflessione si è soffermata in particolare sull’incontro di sguardi tra Gesù e Zaccheo e su come, anche con ognuno di noi, Gesù cerca ogni giorno un personalissimo contatto.
La serata, infine, si è conclusa tra balli tradizionali armeni e canti italiani, come il Gioca Jouer e 50 special, che hanno animato un’allegra festa vissuta tutti insieme.
Sabato 2 agosto
Ci aspettano giorni intensi e ricchi di eventi, persone ed emozioni. Questa mattina abbiamo dedicato un’ora al “deserto”, al silenzio, con la possibilità di accostarci alla confessione.
Ci siamo recati presso la Basilica di San Giovanni in Laterano per attraversare la Porta Santa. Questo è stato molto toccante e intenso preceduto da un momento vissuto nel sagrato della basilica, dove è stata benedetta l’acqua battesimale e ognuno di noi ha fatto il segno della croce sulla fronte del proprio vicino. A proposito di questo momento, alcuni tra noi hanno detto: «Varcare la Porta Santa è stato come varcare una soglia, un passaggio che speriamo si traduca anche concretamente nella quotidianità». «Nell’attraversare la Porta Santa ho provato una sensazione di grande speranza e stato un momento personale molto intenso ma nel quale abbiamo portato con noi anche tutte le persone che da lontano ci hanno accompagnato in questo pellegrinaggio».
Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto Tor Vergata, carichi dei nostri zaini, per unirci alla fiumana di giovani che hanno raggiunto il campo per trascorrere questi due giorni insieme e vivere la veglia di questa sera e la santa Messa di domani, presiedute da papa Leone XIV. Nell’attesa sul palco allestito per l’evento si sono succeduti diversi interventi, testimonianze e gruppi musicali tra cui i The Sun.
Mentre il sole stava tramontano sulla spianata è arrivato Papa Leone che, dopo essere passato tra i giovani con la papamobile, ha dato inizio alla veglia. Questa è cominciata con alcune domande poste al Papa da giovani su temi come l’amicizia e le relazioni nel tempo della tecnologia e dei social media, il coraggio di scegliere e la solitudine è l’isolamento. Il Papa ha ribadito più volte che la vera amicizia e il coraggio di affrontare le sfide e le scelte che dobbiamo compiere viene da Dio.
Ha seguito un periodo di adorazione del Santissimo accompagnati dal Vangelo dei discepoli di Emmaus. Stanotte si dorme tutti insieme sotto le stelle e ci diamo appuntamento domani alle 9 per la Santa Messa conclusiva.
Domenica 3 agosto
Dopo una notte passata all’aria aperta, dove per qualche minuto ha anche piovuto, ci siamo svegliati nel campo di Tor Vergata tinto dei colori dell’alba insieme a un milione di giovani provenienti da tutto il mondo. Verso le 7.30 Papa Leone è arrivato in elicottero e abbiamo avuto una bellissima sorpresa perché, durante il suo passaggio in papamobile tra i giovani, è passato proprio davanti a dove eravamo posizionati noi e abbiamo potuto quindi salutarlo e vederlo da molto vicino.
Quindi la celebrazione dell’Eucaristia. Durante l’omelia il Papa ha utilizzato la metafora dell’erba del campo che continuamente si rigenera per affermare che la nostra vita non è fatta per essere scontata ma per rinnovarsi continuamente nel dono di sé e dell’amore e ancora ha detto che la nostra esistenza non è completata da beni materiali ma abbiamo, piuttosto, bisogno di alzare lo sguardo e pensare alle «cose di lassù». Concludendo, poi, ci ha invitati ad «aspirare a cose grandi, alla santità».
Nel saluto finale che il Papa ci ha rivolto ha rinnovato un appello per il cessare di tutte le guerre che feriscono il mondo.
Finita la celebrazione, ci siamo caricati i nostri zaini in spalla diretti verso l’uscita (armati di molta, moltissima pazienza) per andare a prendere la corriera e ripartire direzione Belluno, dove siamo arrivati alla sera stanchi, sporchi, affaticati, ma felici delle amicizie che abbiamo stretto o rafforzato, dell’aiuto reciproco, dei chilometri fatti, delle domande che ci hanno interrogato, della speranza che c’è e va alimentata ad ogni costo e di tutti quei piccoli grandi gesti e momenti che abbiamo vissuto insieme.
Che cosa ci portiamo a casa alla fine di quest’esperienza? Questi sono alcuni dei nostri pensieri:
«Mi ha colpito molto arrivare al campo di Tor Vergata e vedere tantissimi giovani provenienti da tutte le parti del mondo che cantavano, suonavano trasmettendo tanta gioia che diventava contagiosa».
«Il momento che più mi ha colpito è stata l’entrata in San Giovanni in Laterano. Sono rimasta affascinata dalla grandiosità dell’ambiente e dell’atmosfera che si respirava all’interno».
«Di questa settimana porterò a casa la generosità di tutte le persone che si sono prese cura di noi: Bruno, che ci seguiva con il pulmino durante il cammino; i frati dell’Eremo delle Carceri, che ci hanno offerto il tè caldo quando avevamo camminato sotto la pioggia; i pellegrini di Empoli, incontrati a Stroncone, che ci hanno regalato parte della loro merenda, e le persone della parrocchia che ci ha accolto e ospitato a Roma».
«È stato molto intenso il momento di deserto vissuto prima del passaggio della Porta Santa, in cui abbiamo potuto prenderci del tempo e riflettere sia sul cammino percorso durante la settimana sia sulla nostra quotidianità. Abbiamo potuto anche confessarti così da passare la Porta Santa più leggeri».
«Nel passare la Porta Santa abbiamo oltrepassato una soglia che deve essere un esempio per prendere coraggio per varcare le soglie anche nella vita».
Gratitudine
Un ringraziamento sentito e cordiale, oltre che alle tante persone che hanno contribuito partecipando con il loro contributo all’acquisto di una bustina di semi (con il suo ricco significato simbolico di speranza e fiducia), va a CortinaBanca, che ha sostenuto il cammino con una generosa offerta e ha riconosciuto il valore educativo e comunitario della proposta. A tutti, a tutte, di cuore, grazie!
Chiara Luchetta











































