A cura di don Matteo Colle (Commemorazione dei fedeli defunti)

Venite, benedetti del Padre

Se voglio bene a Dio, sarò in grado di riconoscerlo e sceglierlo in mezzo a tante proposte

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Nel Vangelo di oggi ci troviamo davanti a quello che è il giudizio finale. Due sono i responsi. Uno positivo: «Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo» (Mt 25,34). Uno negativo: «Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli» (Mt 25,41).

Gesù presenta una lunga lista del bene, che una persona può compiere nella sua vita: «Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36). Tutte queste azioni trovano un denominatore comune nel servizio e nella condivisione delle mie ricchezze, delle mie doti e delle mie possibilità. Condivido le mie risorse, il mio cibo, la mia acqua, la mia casa, i miei vestiti, il mio tempo. Tutto è mio? Certo! Però teniamo pure conto che tutti questi beni sono doni del mio Creatore.

Un’altra curiosità… Sia le persone che hanno compiuto il bene, sia quelle che hanno scelto di non compierlo, sono sorprese perché non si sono rese conto di accogliere il bene oppure di rifiutarlo. Come mai? La risposta la troviamo ancora nella Sacra Scrittura di oggi, nel libro di Isaia: «Egli strapperà su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli e la coltre che copriva tutte le genti» (Is 25,7).

È proprio questo velo che ci dona una vera libertà autentica! Una vera e autentica libertà che, alcune volte, ci impedisce di riconoscere in modo chiaro e evidente il bene che sta davanti a noi. Ecco perchè risulta importante curare il rapporto con Dio. Solo “frequentandolo”, nella preghiera e nei sacramenti, abbiamo la possibilità di rafforzare la nostra amicizia e di saperlo riconoscere al volo.

Mi piace tanto, quell’esempio, che ogni tanto faccio ai bimbi. Vuoi bene al papà? Sì, certo! Anche lui te ne vuole. L’amore che vi lega è indissolubile. Se fossi allo stadio, in mezzo a 90-100mila persone, diventa un problema riconoscere mio padre… Ma se ho il tempo e la pazienza di scorrere tutti i presenti alla fine sicuramente lo troverò! Così anche è anche con L’Amore di Dio. Se voglio bene a Dio, sarò in grado di riconoscerlo e sceglierlo in mezzo a tante proposte.

Oggi ci ritroviamo in cimitero a omaggiare la memoria delle persone a noi care. Hanno fatto del bene alla nostra vita, ci hanno aiutato a crescere ed insegnato a vivere. Hanno speso del loro tempo e delle loro risorse come «i benedetti del Padre» del Vangelo odierno. Possiamo dire che il Signore ha mandato degli angeli a sostenere la nostra crescita e il nostro cammino. L’esempio del loro Amore, resta per noi una testimonianza autentica e indelebile della cura che Dio ha per noi. Con la visita di oggi al cimitero, sperimentando l’amore di Dio, chiedendo l’intercessione dei nostri defunti, abbiamo la possibilità di rendere questo velo davanti ai nostri occhi un po’ più limpido.

La libertà rimane comunque nostra. A noi il compito di abbracciare la Buona scelta!