Dal Vangelo la luce per condividere nuovi passi

Lettera ai Presbiteri e ai Diaconi - 9/2021
20-01-2021

 

Carissimi presbiteri e diaconi,

mi rivolgo in particolare a voi con questa lettera nella consapevolezza che il ministero ordinato a cui siamo stati chiamati arreca e ravviva anche il dono e la responsabilità del sostegno vicendevole. Per questo vorrei dare voce ad un grazie profondo e consapevole per come è stato esercitato il ministero particolarmente nelle situazioni difficili in cui si è trovata la gente nelle varie fasi di questa pandemia. Penso alle tante esequie celebrate dai parroci e dagli altri presbiteri collaboratori, alla vicinanza offerta alle famiglie e alle persone, all’attenzione rivolta ai tanti anziani delle nostre comunità, alle cure amorevoli verso situazioni di solitudine o di malattia. Il bene fatto non è solo fatica, ma è anche già frutto. Grazie!

Ed ora desidero dedicare questa lettera ad alcuni aspetti di vita pastorale che caratterizzeranno questo tempo prima e durante la Quaresima.

1. In questa stagione siamo tutti generalmente intaccati da un senso di impotenza e del “non saper che cosa fare”. Lo siamo fino al punto di sentirci interdetti, come se ci fosse sottratta la possibilità di imprimere vitalità alla pastorale e all’esercizio del ministero. Spesso mi chiedo come il Signore, che ci ha coinvolti nella sua missione evangelizzatrice, stia accompagnandoci. Nella preghiera delle Lodi di mercoledì ho riscontrato un minimo indizio che ci viene in aiuto: «Sul mare passava la tua via, / i tuoi sentieri sulle grandi acque / e le tue orme rimasero invisibili» (Sl 77 (76),20). Sul mare di questo tempo di pandemia, dunque, passerebbe la via del Signore, anche se per noi le sue orme rimangono invisibili. Il nostro ministero confida e persevera nella promessa che ci siano i “sentieri” di Dio ad attraversare le “grandi acque” in cui ci sentiamo a rischio e in pericolo. Proprio per questo continueremo a sostenerci a vicenda. Il vangelo di domenica scorsa ci ha sollecitati su ciò che ci sta più a cuore: l’incontro con il Signore Gesù. Ma, nella vicenda evangelica, tale incontro è stato possibile per i legami di fraternità, di amicizia, di stima e di condivisione tra Andrea e l’altro discepolo, tra Andrea e il fratello Simone, tra questi e Filippo, tra Filippo e Natanaele. E all’origine vi è Giovanni Battista che non tiene per sé i suoi discepoli, ma li invita ad andare da Gesù. Penso che questo sollecitarci a vicenda, questo coinvolgerci, questo “portarci assieme l’uno con l’altro”, siano la condizione perché il nostro ministero sia quello della Chiesa, quello che Il Signore ha pensato per noi; così come ricordava Paolo VI confidando il suo rapporto con la Chiesa:

«Potrei dire che sempre l’ho amata: fu il suo amore che mi trasse fuori dal mio gretto e selvatico egoismo e mi avviò al suo servizio; e che per essa, non per altro, mi pare d’aver vissuto».

Oso invitare ciascuno a considerare le piccole cose che possiamo fare assieme, come il consultarci e confrontarci insieme sulle incertezze pastorali che incontriamo e, poi, il Lievito di fraternità e mille di queste semplici occasioni che possono diventare risorse di fraternità.

3. Che cosa fare pastoralmente nei mesi che ci stanno davanti? Gli OP – Dal Vangelo la luce per condividere nuovi passi – certamente non sono una “ricetta” in grado di offrire il rimedio pratico a ogni situazione di vita delle nostre parrocchie, ma ci possono aiutare per orientare gli atteggiamenti e le scelte da fare. Qualcuno dice che non si può fare nulla nelle presenti condizioni… Penso, invece, che l’atteggiamento adeguato sia quello di valutare, di volta in volta, le situazioni, ispirati dal Vangelo (discernimento). Si tratta, poi, di attivare iniziative di confronto e scambio, di consultazione e mutuo consiglio, utilizzando i mezzi comunicativi a disposizione (relazioni) a tutti i livelli – con i confratelli, ma anche in comunità parrocchiale incoraggiando le possibilità di incontro a distanza, avendo cura di chi partecipa e può venire in presenza nelle celebrazioni. Inoltre si può pensare a momenti di incontro on line, a piccoli gruppi, attorno al Vangelo per condividere il suo messaggio e per pregare insieme. È decisivo anche cogliere le opportunità di collaborazione nelle iniziative pastorali e tra operatori e animatori di parrocchie vicine (sinodalità). Tutto questo è di grande aiuto per i catechisti/e nell’accompagnare i ragazzi e le loro famiglie nei cammini di fede e di iniziazione cristiana. Lo è per gli animatori dei gruppi di giovani. Nell’ambito, poi, della carità si possono offrire molte opportunità di sostegno alle persone, alle famiglie e nelle tante situazioni problematiche della vita. Sì: «dal Vangelo la luce per condividere nuovi passi»…

4. Segnalo a seguito delle precedenti sollecitazioni due iniziative pensate dal gruppo per la formazione permanente del presbiterio. Si tratta di due appuntamenti che possono essere un momento formativo di incidenza sulla pastorale:

    • Giovedì 28 gennaio, a partire dalle ore 9.30, in Zoom Meeting, ci sarà un incontro di approfondimento e di dialogo a partire dal volume di don Mirko Pozzobon: Ricalcolo il percorso. Esercizi per una pastorale rinnovata. Con don Mirko dialogherà Massimo Diana, presidente diocesano di Azione cattolica e, in veste di moderatrice, ci sarà Chiara De March.
    • Riprende il gruppo di lettura che avevamo chiamato “Focolare”. Si tratta del cammino lasciato in sospeso, per “studiare” e confrontarci sul libro del teologo Christoph Theobald: Urgenze pastorali. Ci si ritrova on-line lunedì 8 febbraio, per approfondire la seconda parte del testo di Theobald, intitolata: “La messe è abbondante”: avviare una conversione missionaria della Chiesa. Verrà tratteggiata una nuova figura di Chiesa che questo tempo sembra voler far emergere. Sarà presentata una sintesi del testo e poi ci si confronterà con libertà. Può unirsi chiunque: per informazioni contattare d. Francesco Silvestri.

5. Negli OP si incoraggiano le comunità parrocchiali a riguardo dell’accompagnamento dei bambini e dei ragazzi nel cammino di iniziazione cristiana. Il tentativo elaborato dall’Ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi è da prendere in seria considerazione. Direi che dobbiamo fare di più per accogliere con disponibilità e attivare le proposte formulate. Si tratta di un modo nuovo di impostazione che richiede fiducia e pazienza. Esso risulta più adeguato ai tempi e ai cambiamenti che stiamo vivendo. Tra tutto quello che viene suggerito dall’Ufficio diocesano e sostenuto dagli incontri formativi nelle convergenze foraniali, mi preme suggerire una modalità che ci sarà molto utile nel prossimo futuro. Si tratta di sperimentare con delicatezza uno stile e una prassi pastorale nuovi che si stanno provando e approfondendo un po’ ovunque nelle diocesi italiane con il sostegno dell’Ufficio nazionale per l’annuncio e la catechesi. Si tratta di superare poco per volta l’impostazione che avevamo: quella di un “pacchetto catechistico già confezionato”, che si offriva indistintamente a tutti i ragazzi raggruppati per classi. Ora, avendo privilegiato piccoli gruppi per la celebrazione dell’eucaristia di prima comunione e anche della confermazione, dovremmo avere il coraggio di dare la possibilità alle famiglie di coinvolgersi nella richiesta del cammino da fare e dei sacramenti da celebrare. In questo modo si apre un dialogo con i familiari, che permette di approfondire e intensificare l’alleanza con la famiglia per promuovere i successivi passi di crescita della vita cristiana dei ragazzi e dei loro familiari. È una modalità sperimentabile per noi che non abbiamo grandi numeri di ragazzi/e e dal momento che stiamo tentando di attivare la collaborazione tra parrocchie.

6. Siamo nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: «Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto» (cfr. Gv 15,5-9). Tramite il sito della Diocesi e poi con l’email inviata dalla segreteria pastorale è a disposizione il “materiale” preparato a livello interconfessionale mondiale. Ci sollecitiamo a un impegno di preghiera a partire da quella personale. Come annunciato sul sito diocesano, sabato 23 gennaio, alle ore 20.45, è proposto a tutti un incontro di testimonianze ecumeniche con la presentazione delle confessioni cristiane presenti sul nostro territorio. Avviene su piattaforma Meet: https://meet.google.com/kcrjmgq-vdc

7. La Domenica della Parola di Dio, istituita da papa Francesco, si celebra la prossima domenica 24 gennaio. Nella Lettera apostolica di istituzione, il papa incoraggia a valorizzare la Parola di Dio, suggerendo alcuni segni e alcune attenzioni per la celebrazione dell’Eucaristia domenicale. Sono gesti che possiamo compiere e così avere l’opportunità di evidenziare il dono della Parola di Dio e il suo valore normativo per la Chiesa. Gli Uffici nazionali di pastorale hanno anche predisposto un sussidio scaricabile sul sito: chiesacattolica.it

È opportuno valorizzare la processione di ingresso portando solennemente il Lezionario (e l’Evangeliario, se c’è in parrocchia) da parte di chi presiede o di un ministro, ma anche mediante una famiglia. Ed è bene ornare i libri della Parola con candele/lampada e fiori.

8. È prossimo il tempo della Quaresima. Nel calendario diocesano è stata appuntata l’esperienza dei Giorni dello Spirito e di comunità. Lo scorso anno la situazione di lockdown ci ha impedito di attivare la proposta che era già stata presentata. Ora, la situazione è alquanto diversa: attivare qualcosa a riguardo potrebbe essere un’opportuna possibilità per persone disponibili delle nostre comunità. Un gruppo di lavoro, in queste settimane, ha predisposto una semplice traccia che cerca di venire incontro anche alle difficoltà del momento. Si è pensato a due possibilità di incontro – giovedì 18 febbraio, dopo il mercoledì delle ceneri e il venerdì 19 – sia a distanza, sia in presenza, sia in modalità “mista”. Sullo sfondo vi sono gli OP e il tema specifico è stato così formulato: “Nuovi passi per prendersi cura…”. La terza serata – quella di sabato 20 – non prevede un incontro a sé stante, ma di valorizzare la messa vespertina. Per questo nei giorni di inizio febbraio, tramite Zoom Meeting, ci incontreremo a distanza con le persone da voi incaricate per presentare loro la proposta che poi vedrete di applicare in parrocchia. Quest’anno vorremmo coinvolgere anche Telebelluno, oltre che il sito diocesano e gli altri canali social. Ciò può favorire una comunicazione più estesa, almeno per una parte della proposta.

9. Come già annunciato, domenica 28 febbraio, II di Quaresima, nella celebrazione dell’Eucaristia, che avverrà in Concattedrale a Feltre alle ore 15.00, vi sarà l’ordinazione a diacono di Sandro De Gasperi, originario della parrocchia di Caviola e ora in servizio pastorale nelle tre comunità di San Pietro, di Santa Maria degli Angeli e del Sacro Cuore di Feltre. Il percorso vocazionale e formativo, compiuto da Sandro in questi anni di seminario a Trento, è avvenuto con l’attenzione e la cura della nostra Chiesa di Belluno-Feltre. L’ordinazione a diacono segna un momento decisivo e importante: la sua disponibilità è accolta dalla nostra Chiesa, che gli offre il dono del ministero, che ha la sua origine e fonte nel Signore. La celebrazione di ordinazione, presieduta dal vescovo, investe tutta la Chiesa diocesana. Siamo impegnati nell’accompagnare con la preghiera questo passaggio di vita. L’ordinazione a diacono comporta per Sandro anche l’accettazione del celibato, previsto dalla Chiesa cattolica di rito latino per i ministri ordinati. Può sembrare una parzialità questo aspetto, ma vorremmo invece valorizzarlo come un richiamo forte a tutte le vocazioni e al dono specifico che rappresentano. La celebrazione seppure solenne va vissuta non in atteggiamento di esaltazione di una speciale vocazione, ma per il servizio invece che è chiamata a svolgere nel promuovere tutte le manifestazioni di vocazione e di missione nella Chiesa.

Per questo dedicheremo nei Giorni dello Spirito e di comunità l’incontro di venerdì 19 febbraio a questa riflessione e per questa particolare preghiera.

10. Una comunicazione, che porta con sé tanta gratitudine e vicinanza di preghiera, riguarda il confratello Sandro Periotto, da più di tre anni parroco a Mussoi. Dopo un discernimento sulla forma di ministero pastorale che stava svolgendo, in dialogo con il ministro provinciale e gli altri confratelli della famiglia francescana, ha maturato l’esigenza, riconosciuta, di un periodo sabbatico che ha già iniziato. Tutto questo è avvenuto anche in dialogo con il vescovo. La comunità parrocchiale di Mussoi ha espresso con commozione la propria gratitudine e con particolare ammirazione ha evidenziato lo stile di fraternità con cui è stata servita da lui e da fr. Esterino, vicario parrocchiale, oltre al sostegno del resto della comunità dei frati.

Fr. Esterino Biesuz, con disponibilità e un po’ di trepidazione, ha accettato di svolgere il servizio di Amministratore parrocchiale. Gli manifestiamo la nostra stima e la nostra riconoscenza.

11. Come ultimo punto, semplicemente un’attenzione circa le celebrazioni delle esequie. Si stanno attivando, specialmente in città, le ditte funebri nell’attrezzare delle “case funerarie”, dove, in alternativa all’obitorio o anche alla casa privata, verrebbero custodite le salme nei giorni che precedono la sepoltura o la cremazione. Per il momento – fino a che non ci confronteremo nei nostri organismi diocesani – è bene non prendere impegni di celebrazioni o riti nelle “case funerarie”. La famiglia è libera di fare momenti di preghiera, ma qualsiasi rito presieduto da un presbitero o da un diacono è opportuno che – prima di compierlo in quella specifica sede – consideriamo a livello diocesano tutti gli sviluppi e i risvolti che può avere.

Un augurio, accompagnato dall’affetto fraterno e dal ricordo nella preghiera, va a tutti i nostri confratelli che sono in una qualche forma di infermità o di sofferenza o di convalescenza.

Belluno, 21 gennaio 2021

+ Renato Marangoni