All’inizio del tempo e del cammino di Quaresima

Lettera ai Presbiteri, ai Diaconi unitamente alle Comunità - 15/2021
16-02-2021

 

Carissimi,

un semplice e cordiale buon cammino! Questa Quaresima è un tempo “buono” sul versante dell’amore e della cura di Dio. Anche noi possiamo abitare e muoverci in questa bontà.

Permettete due pensieri, accanto al messaggio di Papa Francesco: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme…” (Mt 20,18). Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità.

1. Un primo pensiero viene dalla lettura della Genesi di oggi, martedì 16 febbraio, in chiusura del tempo di carnevale vissuto in restrizione. L’autore, interpretando il pensare e l’agire di Dio, dice che egli «si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo» (Gn 6,6). Ma subito dopo – come un sussulto evangelico – annuncia che «Noè trovò grazia agli occhi del Signore» (Gn 6,8). Sì, in Gesù Cristo noi abbiamo tutti trovato grazia agli occhi di Dio. Viviamo la quaresima in questa visione di grazia: ci dà gioia, pur nei turbamenti e luce, pur nelle oscurità!

2. Un secondo pensiero nasce dallo scorgere, in questi giorni, nei giardini di casa, la potatura di alcune piante e il predisporre il terreno per la primavera. Occorre prepararsi: c’è sempre qualcosa da potare e di cui liberarsi per rendere più facile il nuovo germogliare. La Quaresima intesa così si fa intraprendente attesa. C’è anche qualcosa da lasciare e di cui alleggerirsi. Mi pare indovinato un passaggio del messaggio di papa Francesco che ci sollecita a “potare” quelle «parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano» e, con le parole, i gesti e le opere. Dall’altro canto, occorre cogliere i segni della primavera: è tempo questo per «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano». Dedichiamoci anche a porre segni di vita.

Possono essere un’ulteriore benedizione anche i Giorni dello Spirito e di comunità, insieme alle proposte formulate dagli Uffici diocesani per l’annuncio e la catechesi, di pastorale della famiglia e di pastorale della missione.

“Poca cosa”, ma quello che si fa con il cuore diventa una benedizione.

Sia così per il presbiterio, per le nostre comunità, in particolare per chi si sente affaticato e nel dolore.

+ Renato, vescovo

Ed ora qualche appuntamento e avviso

1. Su segnalazione dei Vicari foranei e dopo alcune riflessioni nell’équipe di formazione permanente invitiamo il presbiterio ad un momento di riflessione e condivisione sull’esperienza vissuta in parrocchia, in preparazione al Natale, con la Celebrazione del sacramento della Riconciliazione con la confessione generale e l’assoluzione collettiva. Questo ci permetterà di valutare l’opportunità di prevedere la medesima celebrazione in preparazione alla Pasqua. È importante raccogliere l’esperienza di fede delle nostre comunità. Può aprire strade nuove di vita e di testimonianza cristiana.

Si svolgerà così: ad ognuno sarà data la possibilità di un breve riscontro di come ha vissuto, da “ministro della penitenza”, questa particolare celebrazione; inoltre di come essa è stata fruttuosa per la comunità.

L’incontro sarà on line giovedì 25 febbraio alle ore 9.30, entrando in Zoom Meeting, su apposito link.

2. Domani – Mercoledì delle Ceneri – la celebrazione dell’Eucaristia prevede come atto penitenziale il rito dell’imposizione delle ceneri, dopo la liturgia della Parola. Abbiamo già ricevuto la comunicazione di don Giuliano, direttore dell’Ufficio diocesano per la liturgia, che richiamava quanto precisato dalla Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti. Vorrei cogliere qui l’opportunità per incoraggiare ad essere attenti e precisi nelle precauzioni da tenere. Ci sono preoccupazioni sulla diffusione delle varie varianti del virus. Con discrezione e senza venir meno al nostro ministero, tuteliamo la salute di tutti nel nostro celebrare. Vi suggerisco di stare alle indicazioni date dalla Congregazione. La formula di invito alla conversione – Convertitevi e credete al Vangelo oppure Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai – è da pronunciare una volta sola, prima di iniziare l’imposizione che va compiuta in silenzio.

Mi permetto di suggerire caldamente che lo stesso metodo è bene applicarlo per la distribuzione della comunione. Riprendiamo l’indicazione che si pronunci: «Il Corpo di Cristo» una volta sola per tutti, prima di iniziare la distribuzione, invitando i fedeli a non togliere la mascherina davanti alla pisside o alla coppa e a stendere il braccio verso il ministro per poi, scostati da lui, in silenzio assumere l’ostia. È evidente che il celebrante deve avere l’attenzione di tenere la pisside con il coperchio fino a che non avrà indossato la mascherina e igienizzato per bene le mani.

3. Per ultimo ricordo due ulteriori appuntamenti che già conosciamo:

  • l’ordinazione a diacono di Sandro De Gasperi, domenica 28 febbraio, alle ore 15.00, in Concattedrale a Feltre;
  • il ritiro a distanza per i presbiteri e i diaconi, giovedì 18 marzo, alle ore 9.00.

Un ricordo particolare e una preghiera cordiale sono per i nostri confratelli malati o quiescenti.