Domenica 26 marzo

Colletta nazionale per Siria e Turchia

È la giornata scelta dalla CEI per una colletta nazionale a favore delle vittime del terremoto del 6 febbraio scorso

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Domenica 26 marzo è la giornata scelta dalla Conferenza episcopale italiana per una colletta nazionale a favore delle vittime del terremoto del 6 febbraio scorso in Turchia e Siria. La solidarietà della nostra popolazione si è manifestata subito dopo l’evento tragico, che ha fatto registrare fino a questo momento un numero di circa 52.000 deceduti, ma le necessità preventivate, particolarmente per l’accoglienza in sicurezza dei sopravvissuti e per la ricostruzione che dovrà essere avviata, sono di entità gigantesca ed esigono il coinvolgimento attivo di molti Paesi. I dati sugli effetti del terremoto sono riassunti qui di seguito.

Il terremoto in Turchia

Alle 04.17, ora locale, del 6 febbraio 2023, una scossa di magnitudo 7.9, con epicentro in Turchia nel distretto di Pazarcıke una seconda scossa lo stesso giorno di magnitudo 7.5 con epicentro nel distretto di Elbistan a circa 95km a nord della prima, hanno causato distruzioni gravissime nel sud-est della Turchia e nel nord della Siria. In Turchia:

  • 46mila deceduti;
  • 9,1 milioni le persone colpite dagli effetti del sisma;
  • 214mila gli edifici distrutti o parzialmente distrutti;
  • 1,9 milioni gli sfollati.

La rete Caritas in Turchia fin dalle prime ore si è subito mobilitata per assistere la popolazione colpita, fornendo beni di prima necessità in diversi rifugi collettivi, moschee e chiese aperte per accogliere gli sfollati. Nei prossimi due mesi la rete Caritas vuole sostenere circa 5mila persone con i seguenti interventi: accoglienza e riparo alle famiglie che hanno perso la casa; distribuzione di kit alimentari e pasti caldi, kit igienici e acqua potabile, distribuzione di vestiario e coperte, attività educative per bambini e ragazzi.

Il supporto psicologico per far fronte ai traumi vissuti da tante persone. La riparazione e la ricostruzione di abitazioni e di strutture socio-educative e comunitarie. La riabilitazione e l’avvio di attività economiche a gestione familiare, di promozione dell’occupazione e dell’autoimpiego. Le offerte raccolte saranno destinate a Caritas Italiana che le impiegherà per sostenere progetti in favore delle popolazioni in Turchia e Siria colpite dal sisma.

Nell’immediato i progetti riguardano principalmente l’assistenza umanitaria per fornire cibo, alloggio, beni di prima necessità con una particolare attenzione ai più vulnerabili come gli anziani, i minori, i malati, i disabili. L’accoglienza richiede anche la messa a disposizione di mense per la fornitura di pasti, strutture per una assistenza sanitaria, spazi per l’accoglienza e l’animazione dei bambini.

In prospettiva l’impegno è di restare accanto alle comunità colpite per un periodo medio-lungo, perché ci sarà bisogno di rimanere a fianco delle persone colpite anche dopo questa prima fase di emergenza. Il terremoto ha colpito comunità e territori che erano già caratterizzate da gravi situazioni di povertà e vulnerabilità, sia in Turchia sia in Siria. Quindi, oltre a prendersi cura dei bisogni materiali, Caritas organizzerà anche iniziative di inclusione sociale dei più vulnerabili e azioni di ricostruzione dei legami comunitari.

Il terremoto in Siria
  • 6mila deceduti a causa del sisma;
  • 8,8 milioni le persone colpite in tutta la Siria dagli effetti del sisma;
  • 55mila gli sfollati in seguito al terremoto nel nord-ovest della Siria, soprattutto ad Aleppo, Lattakia, Hamah, Homs, Idlib e Afrin.

Caritas Siria si è mobilitata soprattutto nelle aree di Aleppo, Lattakia e Homs. La Caritas ha ridotto le gravi conseguenze del terremoto, fornendo beni di prima necessità in diversi rifugi collettivi, moschee e chiese aperte per accogliere gli sfollati. In Siria il sisma ha colpito una popolazione già duramente provata da 12 anni di guerra ancora in corso. Dati OCHA aggiornati a marzo 2023:

  • Oltre 10mila gli edifici distrutti o parzialmente distrutti dalle scosse nel nord ovest della Siria;
  • 15,3 milioni le persone che già avevano bisogno di assistenza umanitaria a causa della guerra;
  • 12 anni di guerra feriscono la Siria dal 2011.

La risposta di Caritas Siria:

  • 3mila e 400 kit alimentari e pasti distribuiti;
  • 3mila confezioni di acqua potabile;
  • 2mila e 400 kit igienici distribuiti;
  • Distribuite oltre 1.200 materassi e lenzuola;
  • Distribuiti 2.700 confezioni di pane distribuite.
Come aiutare

La Caritas diocesana aderisce prontamente all’appello della Conferenza episcopale italiana e invita chi desideri manifestare la propria solidarietà alle popolazioni colpite a contattare l’ufficio Caritas il mattino dalle 9 alle 13 al numero 0437 941681 oppure effettuare un bonifico tramite le seguenti coordinate bancarie: Banca Intesa Sanpaolo, Iban IT86 P030 6909 6061 0000 0143 821, intestato a Diocesi di Belluno-Feltre / Caritas diocesana

Per la Caritas diocesana
diac. Francesco D’Alfonso