La sensazione di essere preso dentro un multi-cantiere è il mio sentire ecclesiale in questi giorni. Mi riferisco a quello che sta vivendo la Chiesa di Belluno-Feltre. In quest’anno pastorale 2024-2025 stiamo portando a termine e, dunque, a verifica un triennio in cui con audacia e, nello stesso tempo, con consapevolezza e realismo, le 158 comunità parrocchiali hanno sperimentato un rapporto di fraternità tale da favorire tra di esse l’insorgere di una collaborazione riconoscibile nell’aiuto vicendevole che si è sviluppato. Nell’aiutarsi si è partiti dall’esigenza più essenziale, quella di conoscersi anche nei propri bisogni e fragilità oltre che nelle risorse e nel potenziale di fede, di carità e di speranza di cui ognuna è portatrice. Con paziente tirocinio si è ben compreso che non basta “fare delle cose”, ma occorre metterci il cuore e aver cura del quotidiano relazionarsi. È nato così il pensiero – che poi è anche un sentimento e un sogno – di crescere come “comunità sorelle”. Ci stiamo riconoscendo così e ci stiamo misurando non sulle prestazioni pastorali o sul suo profitto, ma sui “frutti dello Spirito”, come li chiama l’apostolo Paolo. Sì, si tratta di essere cantiere di fraternità tra le parrocchie. Verificheremo il dono ricevuto e daremo conferma e incoraggiamento alla prossimità riconosciuta e tradotta in cooperazione pastorale.
Ed ecco il secondo cantiere che sempre più, in questi giorni, attira la nostra attenzione: dopo un triennio di studio e di discernimento, sollecitati dal desiderio di rinnovare i nostri vissuti liturgici, si sta attuando l’adeguamento liturgico della Cattedrale. I circa 60 anni dalla Sacrosanctum Concilium per noi sono simbolicamente rappresentati da questo ripensamento dei luoghi liturgici della “chiesa madre” per rinnovare e attualizzare il nostro celebrare. Anche questo è un dono che ci fa essere cantiere aperto che celebra il Signore che visita e incontra la sua Chiesa. È prevista per sabato 29 marzo la celebrazione dell’Eucaristia con la dedicazione del nuovo altare e la presentazione del nuovo ambone, posizionato nella navata centrale; in rapporto diretto al luogo della Parola al luogo dell’assemblea che celebra si riferiscono sia la cattedra del vescovo sia la sede presbiterale.
Un terzo cantiere avvalora e vivacizza tutto questo: il Cammino sinodale delle Chiese in Italia. A uno sguardo stupito appare l’artista spirituale che sovraintende questa inedita e insperata coincidenza. È un intreccio ecclesiale che ci fa sperare!
+ Renato Marangoni